Alfredo Aceto / Claire Tabouret
Con la mostra di Alfredo Aceto e Claire Tabouret, la prima personale dei due artisti presso una pubblica istituzione in Italia, prosegue al Museo Pietro Canonica di Roma il ciclo espositivo dal titolo Fortezzuola, promosso da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Comunicato stampa
Con la mostra di Alfredo Aceto e Claire Tabouret, la prima personale dei due artisti presso una pubblica istituzione in Italia, prosegue al Museo Pietro Canonica di Roma il ciclo espositivo dal titolo Fortezzuola, promosso da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Il progetto, ideato e curato da Pier Paolo Pancotto, è una riflessione sul rapporto tra protagonisti dell’arte contemporanea internazionale e l’Italia e offre al pubblico l’opportunità, per la prima volta, di apprezzare la produzione di esponenti particolarmente rappresentativi della creatività odierna ma scarsamente presenti, se non del tutto assenti, sulla scena espositiva pubblica italiana. Ancora oggi, infatti, molti artisti stranieri si confrontano con il contesto storico e culturale italiano, rinnovando un’antica tradizione e reinterpretandone canoni e modalità esecutive. Ciascun autore è stato chiamato a realizzare un intervento originale, concepito espressamente per le sale del museo, in stretta relazione con le loro caratteristiche storiche e strutturali. In sintonia con le linee guida generali di Fortezzuola, Alfredo Aceto e Claire Tabouret, dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, hanno concepito un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo Pietro Canonica.
Aceto propone al piano terra del museo un’installazione sonora incentrata sul personaggio di Godzilla. Egli ricrea il verso del personaggio cinematografico traendo spunto dalle diverse versioni che, dal 1954 in poi, ne sono state concepite e lo pone in dialogo con le opere di Canonica, avvolgendole idealmente ed offrendo loro una diversa chiave di lettura. Il suono, dice Aceto, “funge da decoro per la progressione non lineare del racconto che il mio lavoro genera. Come se si trattasse della colonna sonora della mia vita. Il risultato è un tentativo di ricostruzione di un suono capitale che da sempre incornicia la mia produzione in modo intimo e privato, andando a sostituire la città di Brubank con quella di Pripyat, luogo centrale della mia produzione”. Si compie così un incontro virtuale tra Aceto e Canonica basato sull’impianto autobiografico che ne alimenta i rispettivi percorsi creativi.
Tabouret interviene, invece, negli ambienti adibiti un tempo a residenza privata di Canonica volendo confrontarsi con la loro dimensione intima e raccolta e riflettere sull’ombra di un epoca passata che ancora aleggia in essi. A tale scopo colloca una selezione dei propri dipinti al posto di quelli appartenenti alla raccolta privata di Canonica (“mi piacerebbe sentire quasi come i miei quadri fossero parte della decorazione originale”, afferma l’artista) compiendo un’azione basata sui concetti di addizione/sottrazione, integrazione, riformulazione iconografica. Il suo immaginario colloquio con Canonica assume così toni del tutto personali che spingono lo spettatore a riconsiderare contemporaneamente l’esperienza creativa dei due autori e le loro possibili assonanze e divergenze. Un ruolo centrale nel progetto è attribuito alla figura di Lyda Borelli, la diva del muto la cui bellezza tinta di melanconico romanticismo venne catturata nel marmo da Canonica nel 1920.
Come Martin Soto Climent, anche Alfredo Aceto e Claire Tabouret danno luogo ad un percorso visivo site specific, sviluppato mantenendo un atteggiamento quasi “performativo” (operando di giorno in giorno all’interno del museo, abbandonandosi alle suggestioni del luogo) il cui esito finale sarà noto solo al termine della sua realizzazione. Al loro intervento faranno seguito quelli di Tillman Kaiser (10 maggio -9 giugno), Claire Fontaine (23 giugno -7 agosto).
Note biografiche
Alfredo Aceto (Torino, 1991; vive e lavora a Losanna). Solo show (selection): Galerie Bugada & Cargnel, Paris (2016); Centre d’art contemporain, Genève (2015); Frutta Gallery, Roma (2014); Happy Baby Gallery, Crissier (2014); ECAL, Lausanne (2013); Blancpain Art Contemporain, Geneva (2013); ECAL, Lausanne (2012); Galerie Vol de Nuits, Marseille (2012); Espace le Carré, Lille (2010); Maison Folie Moulins, Lille (2010); Castello di Rivara, Torino (2009) Group show (selection): Death of the Shambls, Silicon Malley, Prilly (2015); Kiefer Hablitzel Preis 2015, Kunsthaus Glarus (2015); L'Heure qu’il est, CACY, Centre d’art contemporain, Yverdon-les-Bains (2015); Lavorare lavorare lavorare, preferisco il rumore del mare, Centre d’Art Contemporain, Genève (2015); The Go-Between, Museo di Capodimonte, Napoli (2014); De Generation of Painting, Fondazione 107, Torino (2014); The Arcades Projects, Galerie Bugada & Cargnel, Paris (2014); Mess on a Mission, La Cartonnerie, Marseille (2014); One Thousand Four Hundred and Sixty Peep-Hole, Peep-Hole, Milano (2013); ARI MORTIS, Museo del 900, Milan (2013); There is a difference between a shaky or out-of-focus photograph and a snapshot of clouds and fog banks, ECAL, Lausanne (2012); Soirée, Centro Luigi Pecci, Prato (2011); Km 011, Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino (2011); I ricordanti, Museo di arte contemporanea, Caserta (2009).
Claire Tabouret (Pertuis, 1981; vive e lavora a Los Angeles e Parigi): Solo show (selection): Because of You, Sade Gallery, Los Angeles (2016); Duel au soleil, Le Parvis centre d’art contemporain, Tarbes (2015); Les Débutantes, Galerie Bugada et Cargnel, Paris (2014); Le regard, dedans, dehors, Chapelle de La Visitation, Thonon-Les-Bains, (2014); Les Insumis, Agnès b, Paris (2013); C'était le printemps, Yishu 8, Pékin (2012); Group show (selection): Portrait de l'artiste en alter, FRAC Haute-Normandie (2016); À quoi tient la beauté des étreintes, FRAC Auvergne, Clermont-Ferrand, (2016), Face to Face, Palazzo Fruscione, Salerno (2016); Peindre, Dit-elle, Musée d'art contemporain de Rochechouart, Rochechouart (2015); La Chapelle Fifteen, La Chapelle des Calvairiennes, Mayenne (2015); recto/verso, Fondation Louis Vuitton, Paris (2015); Genre idéal ?, Maison Guerlain, Paris (2015); Documents 1929 – 2015, URDLA, Villeurbanne (2015); Des visages, des figures, FRAC Auvergne, Clermont-Ferrand (2015); Portraits from the École des Beaux-Arts Paris, Drawing Center, New York (2015); Shit and Die, Palazzo Cavour, Torino (2014); L'illusione della luce, Palazzo Grassi, Venezia (2014); La Belle Peinture 2, Phoenix des Halles, Port St Louis (2013); De leur temps. L'ADIAF, Centre d'art Le hangar à Bananes, Nantes (2013) ; Peinture bourgeoise, Chapelle des Calvairiennes, Centre d'Art de Mayenne (2013) ; Code Noir, FRAC Haute-Normandie (2013).
La mostra è realizzata in collaborazione con la Galerie Bugada & Cargnel, Paris.