Alfredo Aceto – Something between Posthistoria and Prehistoria
Something between Posthistoria and Prehistoria è uno spazio. È Un luogo che Alfredo Aceto visita con assiduità; un territorio denso di memorie frammentate.
Comunicato stampa
Something between Posthistoria and Prehistoria
Alfredo Aceto
Something between Posthistoria and Prehistoria è uno spazio. È Un luogo che Alfredo Aceto visita con assiduità; un territorio denso di memorie frammentate.
Non sarebbe corretto parlare di un mondo dei sogni, ma piuttosto di un luogo caratterizzato da rumorosi silenzi dove il tempo ha protratto le sue possibilità. Tutto questo ci ricorda la fine di qualche cosa: di una città ideale dove la meccanica ha preso il sopravvento. Non c’è più la vita, tutto è abbandonato come in un film post-apocalittico. L’unico suono rimasto è quello di una bestia che grida dai seminterrati. Il posto è incantevole nella sua estrema solitudine;
talvolta, quando l’artista ne parla o quando le rievoca nei suoi ambienti, alcune tracce riemergono nella realtà. Alfredo Aceto si muove da un territorio ad un altro; spostandosi liberamente sulla cronologia. I frammenti di questo luogo sradicato presentati a Barriera sono legati ad altri territori in cui l’artista opera, che riuniti costituiscono la sua geografia personale. Ogni forma, che sia un oggetto o un piccolo artefatto, apre su quella successiva.
La mostra è a cura di Stéphanie Serra.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione, e da saggi di finzione: Must Fish be fried? di Tristan Lavoyer e Un Racconto di Stéphanie Serra.
Alfredo Aceto (Torino*1991) ha studiato arti visive all’ECAL (École Cantonale d’Art de Lausanne) e MSA^ (Mountain School of Arts, Los Angeles). Il suo lavoro è stato presentato al Museo del Novecento a Milano, al Kunsthaus Glarus e al Centro d’Arte Contemporanea di Ginevra.
Con il generoso supporto di Pro Helvetia e Albert Friedrich His-Stiftung Foundation