Alfredo Casali – Opere recenti
In trent’anni di ricerca sul linguaggio della pittura, Casali ha saputo sposare i modi espressivi dell’astrazione con un mondo visionario e trasognato di grande poesia.
Comunicato stampa
La Galleria Ceribelli di Bergamo presenta un'ampia mostra personale dedicata all'artista piacentino Alfredo Casali. In trent'anni di ricerca sul linguaggio della pittura, Casali ha saputo sposare i modi espressivi dell'astrazione con un mondo visionario e trasognato di grande poesia. Una quarantina di opere esposte, oli su tela e carte, che documentano gli esiti recenti di questa riflessione, in cui l'oggetto, pretesto per uno studio dello spazio e della composizione perfetta, sembra emergere da un passato ancestrale, è un simbolo archetipo, una traccia primitiva.
Come spiega Chiara Gatti, nel suo testo a catalogo, è proprio questa matrice arcaica a rendere unica la riflessione di un artista colto, legato all'eredità dei grandi classici. «Nel caso delle prime vegetazioni, dei motivi d'aria o delle mappe, dove il gesto libero, il tratto spezzato, il colore sbriciolato, davano la sensazione di un'atmosfera vibrante, di sensazioni istintive e di moti inconsci, già si intuiva il rigore che avrebbe segnato la maturità di Casali, il suo amore per i classici e per quelle forme archetipiche traghettate dalla cultura rupestre sino al Trecento italiano, passando per la figurazione arcaica tipica del mondo medievale, il linearismo della scultura romanica, la purezza dei volumi antelamici, le prospettive innocenti dei maestri pre-giotteschi. Quelli ai quali Casali sembra avere ispirato la soluzione ardita delle tavole ribaltate in primo piano, in assenza di profondità».
Accanto alla poetica degli oggetti, lo sguardo di Casali si apre al tema eterno del paesaggio. Come sottolinea il testo di Rocco Ronchi. «Cominciamo da una definizione rischiosa come lo son tutte le definizioni (diffidarne era il primo insegnamento dell’antico maestro del Casali “filosofo”, Luciano Anceschi). Casali è un pittore di paesaggio. Anche quando non è annunciato da uno di quei titoli estremamente precisi con i quali egli è solito accompagnare i suoi quadri […] il paesaggio resta il suo esclusivo problema. Un grande maestro del paesaggio, Corot, diceva che esso è raffigurazione dell’impression prèmiere. Dunque il suo oggetto non potrà che essere la luce, esso sarà una risposta emotiva all’invasione della luce. La cifra esistenziale e temporale del paesaggio, secondo Corot, sarà allora il presente vivente dell’impressione. Ebbene il paesaggio di Casali rovescia l’assunto di Corot. Se questi faceva dell’impressione l’oggetto della fedeltà del pittore, in una linea che, evidentemente, arriva fino a Turner e a Monet, i quali per fedeltà alla luce sacrificheranno infine la forma stessa, per Casali la fedeltà che il pittore di paesaggio deve serbare al fondo del proprio cuore e alla quale mai deve venir meno è fedeltà non all’impression prèmiere ma al souvenir pur, al ricordo puro. Il ricordo nella sua purezza: ecco l’oggetto della incrollabile fedeltà di Casali. Al ricordo tutto deve essere sacrificato».
Biografia
Alfredo Casali nasce a Piacenza nel 1955. Dopo varie esperienze artistiche fra pittura, poesia visiva e studi filosofici (nel 1983 si laurea a Bologna con Luciano Anceschi), Casali approda a un originale linguaggio fondato su alcuni elementi archetipici ricorrenti all’interno di veri e propri cicli. Sono le case, i tavoli, gli alberi, le nuvole, le lavagne a costituire da ora i riferimenti permanenti di una poetica rarefatta ed essenziale. Fra i primi ad accorgersi e a valorizzare la sua arte è Giovanni Fumagalli, che lo vuole tra gli artisti della sua galleria (la storica Galleria delle Ore di Milano) e che, dal 1986 al 1996, fungerà da guida e da maestro. Nel 1993 è invitato alla XXXII Biennale d’Arte Città di Milano e alla III Biennale di Cremona, dove torna nel 1999 per la VI edizione. Numerose le mostre, anche personali, in Italia e all’estero, fra cui la personale al Centro Culturale San Fedele di Milano nel 2011, la partecipazione alla mostra dedicata a Imre Reiner e all’astrazione internazionale al Museo d’arte di Mendrisio, oltre alle mostre Sogno e Confine. Casali, Cemak, Folon e Giacomelli, allestita nel 2012 alla Galleria Biffi di Piacenza, e La natura obliqua. Alfredo Casali, Angelo Del Bon, Mario Giacomelli presso Il Chiostro arte contemporanea di Saronno, nel febbraio del 2014.