Alfredo Rapetti Mogol – λόγος (lògos)

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO ARTE T24
Via della Tribuna di Campitelli, 24, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra sarà visitabile tutti i giorni su prenotazione (al numero: 3289087364 o tramite e-mail: [email protected]). Tutte le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle misure sanitarie per la prevenzione del Covid-19

Vernissage
29/10/2020

ore 19

Artisti
Alfredo Rapetti Mogol
Curatori
Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale di Alfredo Rapetti Mogol, λόγος (lògos), a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, assistita alla curatela da Giulia Domenici.

Comunicato stampa

S’inaugura Giovedì 29 e Venerdì 30 ottobre alle ore 19, presso lo Spazio Arte T24, la personale di Alfredo Rapetti Mogol, λόγος (lògos), a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, assistita alla curatela da Giulia Domenici. Alfredo Rapetti Mogol, oltre che figlio d’arte (il padre è il paroliere Giulio Rapetti Mogol), è a sua volta paroliere dalla carriera internazionale sotto lo pseudonimo Cheope e artista visivo da circa venticinque anni. La radice del suo lavoro d’arte risiede nel declinare, con mezzi e supporti differenti, la pittura acrilica su tela o carta e l’incisione su marmo o lastre di piombo, ciò che dà il titolo all’esposizione stessa: la parola, intesa come articolazione di un discorso e quindi, più ampiamente, come pensiero.
La mostra consta di circa venti opere: all’ingresso dello Spazio Arte T24 troviamo la rivisitazione scultorea di quattro acquasantiere incise, alla cui base la presenza dell’acqua simboleggia, secondo l’artista, le lacrime intese come dolore del mondo. Proseguendo, nelle pareti dell’ampio corridoio centrale che precede l’imponente sala ottagonale, troviamo quattro grandi carte monocrome, dove tramite la pittura acrilica è stata operata la scomposizione di alcune frasi. La medesima tecnica è utilizzata anche per le sei tele monocrome appese alle pareti della sala ottagonale, mentre la parete centrale è abitata dalla rappresentazione pittorica di un cielo al di sopra della quale campeggia un grande neon azzurro, riportante anche questa volta le inusuali sillabe di una frase scomposta. Chiude l’esposizione la presenza, di fianco alla parete centrale della sala, di una scultura in piombo che presenta le fattezze di una bara all’interno della quale è stato posto uno specchio, esorcismo della morte; mentre al centro della sala sono presenti tre piccoli blocchi di marmo incisi con le iconiche frasi scomposte. Alcune delle opere presentano un’attitudine realmente site-specific, dialogando in perfetta armonia con uno spazio destinato all’arte contemporanea, innestato nel complesso della chiesa di Santa Maria in Campitelli, e la cui direzione artistica è affidata a Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci. Così la curatrice asserisce nel testo critico della mostra: “Il titolo dell’esposizione, λόγος (lògos), è un termine che indica la parola come articolazione di un discorso, quindi anche come pensiero espresso attraverso la parola: per Eraclito il lògos è concepito come “ragione”, secondo il principio di razionalità universale, legge di armonia e, insieme, principio dinamico del “divenire”; in Platone ricopre i significati di “discorso” come “espresso nelle parole” e come “procedere del pensiero”; in Aristotele è “discorso”,

con i concetti che esprime, e come “facoltà di pensare”, “ragione”. L’insieme di queste accezioni rimandano ad una razionalità di fondo nell’arte di Rapetti Mogol, alla ricerca di un ordine non prefissato e non prestabilito, perché ciò significherebbe forzare e limitare un messaggio invece di veicolarlo e declinarlo, al contrario l’artista comunica una verità non scevra da sofferenza ma certamente risolutiva, lenitiva, curativa.” La mostra è inserita del programma della Rome Art Week 2020, che si svolge dal 26 al 31 ottobre, e proseguirà sino al 12 novembre.