Ali Hassoun – Al Shaab Yurid…
La mostra, promossa dal Comune di Pontedera e dalla Fondazione Piaggio, con il patrocinio della Provincia di Pisa e della Regione Toscana, vuole essere un contributo all’integrazione culturale ed artistica dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo ed una esaltazione dei valori di una fratellanza che prescinde da divisioni religiose e politiche.
Comunicato stampa
Il Museo Piaggio ospita dall’11 maggio al 22 giugno 2013 nella sua storica sede di Pontedera la mostra antologica “Al Shaab Yurid...” (Il popolo vuole...) dell'artista libanese Ali Hassoun.
La mostra, promossa dal Comune di Pontedera e dalla Fondazione Piaggio, con il patrocinio della Provincia di Pisa e della Regione Toscana, vuole essere un contributo all'integrazione culturale ed artistica dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo ed una esaltazione dei valori di una fratellanza che prescinde da divisioni religiose e politiche. L'evento rappresenta il compimento del workshop “Nobody said it was easy” che l’artista, con la collaborazione delle Prof.sse Ferretti, Giglioli e del fotografo Marco Bruni, ha svolto nel corso dell’anno con gli studenti del Liceo XXV Aprile di Pontedera.
Ali Hassoun, italiano d’adozione, nasce in Libano a Sidone nel 1964, nel 1982 si stabilisce a Siena, studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze e nel 1992, sempre a Firenze, si laurea in architettura. Dal 1996 vive e opera nel suo studio di Milano.
In questa mostra, curata da Luca Beatrice, l'artista espone opere dal 2000 sino ad arrivare a quelle più recenti che risentono dei venti di cambiamento nel mondo arabo. Nell’occasione vengono inoltre presentati i lavori che gli studenti hanno realizzato sotto la supervisione di Ali Hassoun.
Il tema pittorico delle persone comuni, sempre presente nelle opere di Ali Hassoun, ritorna in una sintesi delle molteplici culture che hanno accompagnato il suo percorso artistico dalla sua terra natia, il Libano, fino alla formazione artistica in Italia.
Il tema più evidente fra quelli che emergono nella sua ricerca pittorica è un’idea di “umanità” come qualità universale e comune fra tutti i popoli, fondata su una spiritualità originaria che precede le diversificazioni religiose e politiche. Così l’artista si fa interprete di culture diverse ma confrontabili, che convivono nello spazio perfettamente orchestrato delle sue tele coloratissime. I personaggi della recente “rivoluzione dei gelsomini” o di un’Africa tanto vissuta, quanto favolosa e immaginata, nelle sue composizioni sono tutti catturati in un gioco di citazioni colte e di rimandi indiretti tra figura e sfondo.
Nelle ultime opere, le persone comuni sono “Heros”, gli eroi della contemporaneità. Che portino la “keffia” della primavera araba o vestano “Made in Italy”, sono comunque i protagonisti della scena globale.
Come dice l’artista stesso: “Il popolo vuole…” è l’affermazione di una volontà di libertà, è una speranza di fiducia negli esseri umani per l'autodeterminazione del proprio destino”.
Per onorare la Vespa, che come le opere di Ali Hassoun è da sempre simbolo universalmente riconosciuto di integrazione culturale e di libertà individuale, l’artista ne ha dipinto un modello “LX” con le sue bellissime e poetiche immagini. Il veicolo, trasformato in opera d’arte, entrerà così a far parte della collezione “Vespa d’Artista” del Museo Piaggio che vanta, tra le altre, la prestigiosa “Vespa Dalì”.