Alice Faloretti – Soglie

Informazioni Evento

Luogo
MUCHO MAS
Corso Brescia 89 , Torino, Italia
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Date
Dal al

visite su appuntamento

Vernissage
16/06/2022

ore 18

Artisti
Alice Faloretti
Curatori
Elena Bray
Generi
arte contemporanea, personale

Il tema centrale della pratica pittorica di Alice Faloretti (Brescia, 1992) è il paesaggio.

Comunicato stampa

Soglie
Testo e mostra a cura di Elena Bray

«Il desiderio culmina quando la forma cui aspira si dissolve»
di Pierre Klossowski

Il tema centrale della pratica pittorica di Alice Faloretti (Brescia, 1992) è il paesaggio. Erede degli
sviluppi che questa tipologia di pittura ha acquisito lungo l’arco del Novecento, il paesaggio
rappresentato sulle tele dall’artista non può essere visto come qualcosa che si staglia
passivamente sullo sfondo, come vuoto contenitore di una scena. Al contrario, il forte carattere
espressivo fa sì che sia esso stesso il protagonista.
I paesaggi di Alice esistono in una dimensione sospesa in cui realtà e finzione, noto e ignoto, si
fondono. La possibilità di riconoscere questi ambienti naturali è messa in scacco dalla frattura del
continuum spaziale, per cui frammenti di luoghi diversi si trovano a coesistere sullo stesso piano.
Una oscillazione perpetua, in cui elementi di scenari conosciuti vengono scomposti e riassemblati
per dare vita a nuovi immaginari.
La forza di questa frattura è attenuata dalla fluidità delle forme per cui, da una parte, l’occhio è
accompagnato nella sua migrazione tra i molteplici elementi ma, allo stesso tempo, l’impossibilità
della loro convivenza sul piano reale ne sancisce il carattere estraniante. I confini tra le diverse
esistenze che affollano le tele sono nebulosi, l’uno oggetto eccede nell’altro, lasciando non
dichiarato il limite estremo che li definisce. Così viene a costituirsi una nuova morfologia naturale, il
cui carattere prorompente e generativo svela la propria essenza. Una matrice non tangibile, che dà
frutti diversi, ma la cui organicità si fa in qualche modo presente.
Questi paesaggi sono paesaggi appartenenti a mondi impossibili e le tele soglie di un altrove.

La mostra nasce da un dialogo tra l’artista, la curatrice e lo spazio, e dalla comune volontà di
presentare questo lavoro attraverso delle installazioni che ne esplicitino spazialmente le tematiche.
Così la prima opera a vetrata, pensata appositamente per l’esposizione, intende accentuare nella
sua collocazione il tema della fluidità dei confini. L’interazione del materiale pittorico, sulla
superficie, è complessificata dal gioco di ombre dato dalla proiezione della luce solare che muta
nel tempo. Lo sconfinamento coinvolge in questo modo più piani, quello del colore, quello della
materia e quello dello spazio. Da leggere insieme, nella possibilità del suo intaccamento mediante
le proiezioni del lavoro a vetrata, l’opera posta frontalmente, L’isola degli ibis.
Al fondo della sala la tela Come un sogno che non dirigo, esibita in questo contesto unitamente al
vetro, con sovraimpressa una polaroid vintage, posto a qualche passo da lei. La funzione del vetro
è qui ribaltata: se solitamente la sua interpolazione allivella gli strati della tela, in questo caso la
sua presenza ne moltiplica la frantumazione. Il paesaggio del dipinto e quello del vetro vengono ad
intersecarsi e sovrapporsi, replicando il processo di costruzione degli scenari tipici dell’artista, dato
dalla somma di episodi diversi.
Questi paesaggi sono paesaggi appartenenti a mondi magmatici e le tele soglie di un altrove.

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ALICE FALORETTI (Brescia 1992), vive tra Brescia e Venezia.
Nel 2015 consegue il diploma triennale all‘Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, nel 2017 trascorre
un periodo di studi presso l’AVU Fine Arts Academy di Praga e nel 2018 ottiene il diploma di secondo livello
all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Prende parte a concorsi, esposizioni, fiere d’arte e residenze, tra cui:
Residenza Palazzo Monti (Brescia, 2022), finalista al 21° Premio Cairo (Milano, 2022), fiera Roma Arte in
Nuvola solo show (Roma 2021), primo premio al Rotary Asolo (Bassano del Grappa 2021), “Les danses
nocturnes”, collettiva a cura di East Contemporary e Spread Museum (Entrevaux, Francia, 2021), Arte fiera
di Bologna (2020), Residenza Lefranc Bourgeois “Atelier 300” (Roma, 2020), "Whatever it takes", A plus A
gallery (Venezia, 2020), "Suspension of disbilief”, mostra personale alla galleria Francesca Antonini Arte
Contemporanea (Roma, 2019), 102ma Collettiva Bevilacqua La Masa (Venezia, 2019), Residenza "Progetto
Borca" di Dolomiti Contemporanee (Borca di Cadore, 2018).