Alighiero Boetti – Cabinet de curiosités

Informazioni Evento

Luogo
TORNABUONI ARTE
Via Bocca di Leone 88, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì - Sabato
h 10.00-13.00 / 14.00-19.00

Vernissage
06/11/2024

ore 17

Generi
personale, arte moderna

A trent’anni dalla scomparsa, la galleria rende omaggio ad Alighiero Boetti presentando un progetto di mostra che si configura come un inedito e privilegiato punto di accesso al suo mondo.

Comunicato stampa

Mercoledì 6 novembre 2024 Tornabuoni Arte Roma inaugura Alighiero Boetti. Cabinet de curiosités.
A trent’anni dalla scomparsa, la galleria rende omaggio ad Alighiero Boetti presentando un progetto di
mostra che si configura come un inedito e privilegiato punto di accesso al suo mondo.
Al centro del percorso espositivo non ci sono solo opere, ma anche Boetti stesso, con la sua vita, i suoi
processi mentali, matematici, combinatori, di gioco: da qui il titolo Cabinet de curiosités. Non è un caso che
questa mostra intrinsecamente diversa dalle precedenti avvenga nella sede di Roma, città chiave nella vita
di Boetti, che lo ospita dal 1972 fino al 1994, prima a Trastevere, poi vicino al Pantheon.
In questa idea di narrazione di Boetti come persona, piuttosto che come personaggio, la proiezione del
video Giovedì ventiquattro settembre 1970 introduce al percorso espositivo e ai venti scatti di Giorgio
Colombo che aprono la mostra: una raccolta di fotografie fatte a Boetti, fatte ai Boetti. Realizzate tra il 1966
e il 1993 e pubblicate tra le altre nel volume Vita di Alighiero Boetti edito da Forma Edizioni - che verrà
presentato al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma giovedì 7 novembre -
ritraggono momenti e protagonisti che con Boetti hanno condiviso uno spaccato storico.
Sono esposti documenti inediti, appunti, schizzi, cartoline, progetti, lettere, provenienti dalla collezione di
Agata Boetti; dettagli apparentemente marginali, ma che concorrono invece assieme al resto a
“ricomporre con tante schegge sparse lo specchio rotto della memoria” (Gabriel Garcia Marquez, 1981).
Soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, Boetti prende appunti, realizza studi e schizzi; riflette scrivendo
e disegnando. Osserva la realtà e la elabora con una modalità quasi scientifica. Stila elenchi di parole, frasi
e concetti mischiandoli alle liste del quotidiano di spese, telefonate e cose da fare.
Il corpus di documenti, disposto sulle pareti secondo quell’idea di “caso” propriamente boettiana, propone
tra gli altri gli studi per Cimento dell’armonia e dell’invenzione e per Lavoro Postale, entrambi del 1969,
l’unico bozzetto esistente per le Mappe del 1970, e appunti anche scherzosi come una cartolina inviata alla
moglie Annemarie a cui scrive: “I love you baby, Frank Sinatra”.
Questi fogli liberi, come pure i taccuini, sono chiavi di lettura del processo creativo che ha dato origine alle
sue opere tra cui Piano Inclinato (1981), Aerei (1977-78) e San Bernardino (Uno uno due due tre tre...)
qui esposte. Come dice Agata Boetti: “nessun ordine, nessuna gerarchia. Un bozzetto, una foto, un invito,
una cartolina, un ricamo. Solo cose belle di Boetti e su Boetti, per capire forse meglio il suo lavoro e il suo
pensiero”.
Due sale della galleria sono dedicate a due presenze straordinarie: il Muro - opera privata, in costante
evoluzione tra il 1972 e il 1993 – e lo Zoo, “safari domestico”, gioco serio, qui accompagnato dalla lettera
dattiloscritta da Agata, Matteo e Alighiero Boetti.
Alighiero Boetti
Cabinet de curiosités
6 novembre 2024 - 22 febbraio 2025
Preview stampa: mercoledì 6 novembre 2024, ore 11.30
Inaugurazione: mercoledì 6 novembre, 2024, ore 17.00 - 20.00
Tornabuoni Arte | Via Bocca di Leone, 88
Via Bocca di Leone 88, 00187 Roma - +39 06 98381010 - [email protected] - www.tornabuoniart.com
Quest’ultimo è un'installazione composta da centinaia di animali di plastica, “fortuita e senza fine, ordinata
quanto disordinata” (Annemarie Sauzeau Boetti). Inizialmente pensato per essere un gioco tra l’artista e i
suoi figli, nell’autunno del 1979 viene fotografato da Giorgio Colombo e pubblicato su Casa Vogue,
divenendo così un’opera d’arte per il pubblico.
Il Muro “progressivo” che “egli accumulò in un ventennio non era un’impresa artistica in senso stretto: era
nato come iconostasi privata della sua esistenza e del suo dialetto, nonché come taccuino di appunti, di
progetti da sviluppare” (Annemarie Sauzeau Boetti). Ricordi e pagine di giornali, appunti e progetti, lettere
di amici e disegni della figlia Agata: 75 elementi bidimensionali incorniciati e appesi secondo il principio
“della mutevolezza e del suddividersi nel muro, disposto come una costellazione, in opere di altri” (Agata
Boetti).
Due teche espongono I Quindici libri rossi-111, quattro Libri annuali (due del 1984, 1986, 1988) e altri
due menabò ad essi legati, ma opere uniche e a sé stanti.
I Quindici libri rossi (1993-1994) vengono ideati a partire dal volume unico 111 realizzato per la mostra a
Bonn La Sincronicità come principio non-casuale di eventi nel 1992. Sono una serie di diari fotografici
d’archivio in cui Boetti raccoglie fotocopie in bianco e nero di articoli, schizzi, telegrammi, cartoline e
mappe.
I Libri annuali traspongono in «opere tascabili» e più accessibili le grandi opere su carta Copertine,
sottolineando ulteriormente il sempre maggiore interesse per l’idea di “diffusione”.
Una terza teca espone Classifying, the thousand longest rivers in the world, pubblicato nel 1977, in cui
Boetti raccoglie la classificazione compiuta dal 1970 al 1973 insieme ad Annemarie Sauzeau Boetti dei
1000 fiumi più lunghi al mondo. Qui viene mostrato nella sua completa genesi: l’insieme della
documentazione e corrispondenze che la realizzazione del libro ha necessitato, il menabò e due esemplari,
uno con la con la copertina ricamata e uno in tela rossa.
In questa alternanza di presenze si articola il percorso della mostra. Si parla di Boetti andando oltre le sue
opere e proprio attraverso questa ricerca di ridefinizione della memoria il senso dell’opera di Boetti appare
in tutta la sua meravigliosa, straziante bellezza.