Alighiero Boetti – La magia delle parole
In occasione di questa mostra saranno esposte 20 opere su carta: dai primi disegni a matita del 1964, agli acquerelli festosamente cromatici con le scritte, realizzati in serie negli anni ’70; dalle famose biro degli anni ’80, fino al tema dei “Non vedenti” dei primi anni ’90.
Comunicato stampa
La Magia delle parole. Alighiero Boetti, opere su carta 1964-1990
Massimo artefice della ripetitività, della serialità, dell’ironia, del gioco; sempre alla ricerca della spersonalizzazione e dell’Identità assoluta, multipla, collettiva, contro l’ingombrante e retorico peso della personalità, Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994) riteneva la pittura tradizionale un tradimento verso i rinnovamenti promossi dal ’68: uno sciocco allontanarsi dal mondo reale, un distaccarsi dalla vita quotidiana, concreta. In realtà, non si inventa mai nulla, il genio creatore non esiste: esistono gli oggetti, le forme, le cose, i nomi; esistono il mondo, l’universo, il destino, il caso. Meglio far realizzare una propria idea dalle semplici mani dell’altro, degli altri. Tuttavia, nelle opere su carta: disegni, biro, tecniche miste, acquerelli, Boetti sembra recuperare, almeno in parte, il gioco dell’io, il culto di un ironico e personale artigianato; soprattutto, il leggero e trasparente fantasma della pittura, sempre sotteso e sempre negato.
In occasione di questa mostra saranno esposte 20 opere su carta: dai primi disegni a matita del 1964, agli acquerelli festosamente cromatici con le scritte, realizzati in serie negli anni ’70; dalle famose biro degli anni ’80, fino al tema dei “Non vedenti” dei primi anni ’90.