Aligi Sassu – Mediterraneo
A un passo dal centenario della nascita di Aligi Sassu, e appena un anno dopo il decennale dalla sua scomparsa, Sorrento ospita oltre 80 opere del maestro che vanno dal 1930 al 1997.
Comunicato stampa
Venerdì 15 luglio 2011, alle ore 19.00, nelle sale di Villa Fiorentino, a Sorrento (Corso Italia, 53), si inaugurerà la mostra Aligi Sassu - Mediterraneo, curata dall’Architetto Marisa Zattini in collaborazione con il figlio dell’Artista Carlos Julio Sassu Suarez. Un corposo numero di opere, oltre 80, prescelte dal lavoro del Maestro - che abbraccia un arco temporale che va dal 1930 al 1997 - allestite all’interno delle sale di questa prestigiosa sede espositiva dall’Architetto Augusto Pompili.
Sono dipinti, sculture, ceramiche, disegni, bozzetti teatrali pulsanti di sole e fragranze; tutte opere significative provenienti dall’Archivio Aligi Sassu - curato dal figlio Carlos Julio Sassu Suarez - e da alcune Collezioni private. «Se pensiamo che il mito del Mediterraneo ha percorso un po’ tutta la cultura europea interessando pittura, scultura, poesia, musica e architettura, indubbiamente il nostro Artista si configura come uno dei suoi maggiori interpreti. Aligi Sassu è infatti uno dei maggiori protagonisti dell’arte italiana del XX secolo che ha vissuto pienamente la “mediterraneità” per quella energia primitivista che ha saputo trasporre in tutta la sua opera; per quella ossessiva profondità e ricerca di bellezza che tale soggetto ha avuto nel suo percorso, per quella forza e quella costanza con la quale l’Artista ha saputo esprimere e sviluppare, lungo tutto l’arco della sua vita, quel tripudio di movimento e vitalità creatrice. [...] Un Artista visionario che ha saputo esplorare e interpretare al meglio, attraverso la propria ricerca artistica, quella dimensione “mediterranea e mitica” vista e vissuta come metafora per eccellenza del “theatrum mundi” dell’uomo» (M.Zattini).
Figure, paesaggi, cavalli, Uomini rossi, caffè, maison… tutte rappresentazioni inconfondibili che si sono sviluppate vertiginosamente a partire dagli Anni ‘30.
Il Mediterraneo, inteso come “luogo principe” del suo immaginario, è divenuto così un vero e proprio paesaggio dell’anima dove affondano le radici di una cultura greco-latina. È l’intensità emotiva della terra di una amata Sardegna, di una Sicilia, di una Mallorca che trova trasposizione ideale nella potenza coloristica di Aligi Sassu, in quella ricchezza cromatica vitale che contraddistingue le sue carte, le sue tele e tutta la sua ricchissima produzione ceramica e scultorea. «Negli ultimi decenni della sua vita il mito diventa via via meno carico di significati sociali, e più legato ad un vero e proprio amore per la storia e per i classici greci e latini. Molte tematiche vengono ripetute e rinnovate in diverse opere, come per il celebre episodio del giudizio di Paride, o per centauri, ninfe, e per il Minotauro e la madre Pasifae» (Natalia Sassu Suarez).