Alison Jane Frank – Here and gone
I versi di Ezra Pound evocano le pagine pittoriche di Alison Jane Frank, che negli spazi espositivi del Museo Regionale di Scienze Naturali presenta un «corpus» di immagini sul tema «Here and gone».
Comunicato stampa
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino propone, dal 21 Aprile al 27 maggio 2012, la mostra “Here and gone “ dell’artista americana Alison Jane Frank curata dal critico Angelo Mistrangelo.
TRANSITORIETA’ DELL’ESSERE «...e dov’era il nulla/ora è un raduno di felini/ e tra i rami sono voci,/ali grige, ali nere, ali nere striate di cremisi/ e pini ombrelliferi...» Ezra Pound
I versi di Ezra Pound evocano le pagine pittoriche di Alison Jane Frank, che negli spazi espositivi del Museo Regionale di Scienze Naturali presenta un «corpus» di immagini sul tema «Here and gone». La natura, il mondo animale, l’attenzione all’ambiente, costituiscono altrettanti capitoli di una narrazione che trasmette il senso delle sue riflessioni:«...la vita è un lungo addio - ai nostri corpi, le nostre identità, il mondo naturale, gli animali e piante estinti e in via di estinzione...».
In tale angolazione, il discorso lega la visione e l’interpretazione della realtà con i gangli più segreti dell’animo umano, con le inquietudini che accompagnano il trascorrere delle stagioni, con le trasformazioni del tempo, in una sorta di migrazione continua, ineluttabile, straordinariamente avvincente.
“Vi è nell’opera della pittrice del Connecticut, scrive nella presentazione Angelo Mistrangelo, una profonda ricerca intorno al valore della natura, della mimetizzazione della figura umana che diviene espressione di una indagine che unisce l’evoluzione della società al territorio.
Il suo bestiario appartiene a una dimensione culturale che entra in diretta sintonia con un gorilla o un leopardo, con un panda o la palude di Massacciucoli risolta con una segno immediato, un colore espressionista e una essenziale gestualità”.
In particolare, la vicenda di Alison Jane Frank non si inserisce classicamente nell’ambito degli artisti «animaliers», ma rappresenta un dialogo tra il ciclo della vita e della morte, tra gli elementi di un limpido verismo e un penetrante simbolismo, tra mito e realtà.
“Attraverso la vibrazione del colore, continua Angelo Mistrangelo, i dipinti assumono una propria e indiscutibile identità, un piacevole riscontro figurale, una capacità di trasmettere il fascino di una gru o di un barbagianni o, ancora, di un trasparente calice.
In queste opere nulla è affidato al caso, ma ogni grumo di colore, ogni linea, ogni raffigurazione concorre a definire la strenua energia di un dettato che travalica il vero per esprimere le interiori sensazioni, l’indefinito apparire del volto di una donna-volpe, di una figura o di un quadro informale”.
La vegetazione, le acque, gli animali, esprimono l’universo di Alison Frank che non intende solo delineare quanto «scopre» in natura, ma suggerire una chiave di lettura delle umane esperienze, della sofferenza e della gioia, dell’alba e della profondità della notte, che raggiunge inesplorati abissi, alghe fluttuanti, piante.
I nitidi disegni al tratto, le tele dal suggestivo realismo, le tavole astratte, sottolineano l’impegno dell’artista, mentre il suo eclettismo appare contrassegnato da quadri in cui «Il materiale stesso, fango colorato, trasforma le idee, per onorare tutte le cose che emergono dal buio e tornano là».
E dal buio alla luce si materializza il sogno di Alison Frank, che diviene storia, analisi conoscitiva, memoria.