Aliteia The Ballad of Human Mutations

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE BANCO DI NAPOLI - PALAZZO RICCA
Via Dei Tribunali 213, Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17

Vernissage
18/09/2024

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Curatori
Alisia Viola
Generi
arte contemporanea

Esposto il primo progetto espresso nell’arte sulla Charcot-Marie-Tooth, la più comune delle neuropatie ereditarie.

Comunicato stampa

La bellezza intesa come perfetto e costante equilibrio tra le imperfezioni, un manifesto di corpi-non-conformi volto a integrare nuovi valori estetici nella società contemporanea. Dal 18 settembre all’11 ottobre l'archivio storico della Fondazione Banco Napoli, ospita la mostra inclusiva The Ballad of Human Mutations di Alice Babolin in arte Aliteia, a cura di Alisia Viola. Testimonial del progetto itinerante Annarita Mariniello, campionessa di danza paralimpica e Maura Ronza comica e doppiatrice. All’inaugurazione in programma mercoledì 18 settembre alle 18 partecipano: Orazio Abbamonte Presidente Fondazione Banco Napoli, Marcello D’Aponte Presidente Fondazione Museo Archivio Storico Banco Napoli, Ciro Castaldo Direttore Fondazione Banco Napoli, Fiore Manganelli Professore di neurologia Università Federico II, esperto di CMT e Federico Tiberio Presidente di ACMT-Rete per la Malattia di Charcot-Marie-Tooth. In primo piano una patologia rara e poco conosciuta, che per l’artista è una caratteristica comune della sua famiglia, e che per la prima volta viene espressa nell’arte.  La rassegna indaga la bellezza, l’unicità e la forza di individui con corpi lontani dai modelli sia classici che contemporanei, mettendo a nudo le loro non-perfezioni, che sono maggiormente evidenti nelle deformità di mani e piedi, tipiche della Charcot-Marie-Tooth.

«L'obiettivo del progetto – spiega la curatrice Viola- è quello di creare un mito rivoluzionario del diverso e del fragile a partire dal corpo: avere uno sguardo inedito per inglobare tutto ciò che risulta fuori standard in noi e viverlo come risorsa, cogliendone l’autentica bellezza dell’essere umano, portare i codici della non-perfezione come nuovi valori di giudizio e sociali».

«L'Associazione ACMT-Rete per la Charcot-Marie-Tooth Odv ha fra i propri obiettivi quello di diffondere la conoscenza sulla patologia, attraverso i rapporti con le istituzioni e i medici specialisti. Dopo aver conosciuto Aliteia - spiega il Presidente Federico Tiberio - abbiamo aggiunto un approccio diverso per sensibilizzare l'opinione pubblica, quella dell'arte; grazie a lei, abbiamo scoperto che la diversità è in grado di diventare bellezza, ciò che veniva nascosto viene mostrato senza preoccupazione». L’esposizione vede la contaminazione di svariate discipline che comunicano fra loro quali: performance, fotografia, video e scultura. «Questa tappa non sarebbe stata possibile senza il contributo della Fondazione Banco di Napoli- commenta Aliteia - che ha sposato la causa e fatto suo il desiderio di fare informazione su questa malattia rara, e cogliere l’occasione per un dialogo con la comunità e il tessuto sociale di Napoli su diversità e arte. Superare le vergogne ed essere liberi di esprimersi».

Le opere diventano la testimonianza di come ognuno possa avere il coraggio di superare la propria vergogna e vivere per quello che davvero è, senza nascondersi. Allo stesso tempo, l’artista crea un clima straordinario dove sentirsi pienamente liberi, mostrando il proprio mondo interiore ed esteriore senza confini e senza paura del pregiudizio. La campionessa Annarita Mariniello, con Charcot-Marie-Tooth, sostiene con entusiasmo l’iniziativa. «Vogliamo abbattere le barriere e rivelare ciò che spesso celiamo, le nostre debolezze – dice Mariniello - per far comprendere che la bellezza esiste anche nei nostri difetti. Un invito rivolto a tutti, spettatori e artisti, a riconoscere e accettare le proprie vulnerabilità. Napoli, con la sua storia ricca di contrasti e bellezze nascoste, si dimostra il luogo ideale per ospitare un evento che mette in risalto la bellezza delle fragilità umane. “The Ballad of Human Mutations” non è solo una mostra, ma una chiamata all’azione, un invito a guardare oltre le apparenze e riscoprire il valore della fragilità come parte essenziale dell’umanità».