Aljoscha – A notion of cosmic teleology
A notion of cosmic teleology è la prima mostra di Aljoscha a Roma e la seconda in Italia. È organizzata e curata da Sala 1 in collaborazione con la storica dell’arte Natalia Gershevskaya.
Comunicato stampa
Sabato 4 marzo alle ore 18 si inaugura alla Sala Santa Rita l’installazione site-specific dell’artista Aljoscha: opere sospese realizzate con vernici acriliche, strutture iper-leggere che occupano lo spazio aereo dell’ex chiesa barocca entrando in dialogo con il genius loci e con l’architettura del luogo espositivo.
Le opere nascono manipolando con il calore la vernice acrilica trasparente, intarsi di filamenti di pittura, plastica o carta: dall’iniziale stato liquido la pittura muta fino a divenire tridimensionale.
Come i ricombinati genetici, ogni opera è un unicum per la sua struttura e composizione materica, ed equivale a un reale esperimento e studio della materia: non esiste un building planprestabilito, al contrario l’installazione dà l’impressione di essere un sistema aperto capace di svilupparsi ancora.
L’artista crea nuove forme di vita, veri e propri esseri viventi in mutamento, proponendo una nuova estetica ispirata all’ingegneria bio-tecnologica e genetica, presentando la dinamicità e complessità dei futuri organismi viventi: un mondo altro, utopico e futurista allo stesso tempo.
A notion of cosmic teleology è la prima mostra di Aljoscha a Roma e la seconda in Italia. È organizzata e curata da Sala 1 in collaborazione con la storica dell’arte Natalia Gershevskaya.
La mostra è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali - Direzione Organismi Partecipatie Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Aljoscha (Glukhov, Ucraina, 1974) ha frequentato a Salisburgo l’International Summer Academy of Fine Arts, dopo aver collaborato come assistente con il prof. Konrad Klapheck all’Art Academy Dusseldorf. Nel 2010 è stato impegnato nel progetto dell’installazione pubblica bioismuprootingpopulusnella città di Dusseldorf con Karin Abt-StraubingerStiftung.
Le sue opere sono in mostra presso collezioni private e musei, tra cui ErartaMuseumof Contemporary Art (San Pietroburgo), Kupferstichkabinett (Berlino) e State Museum of Contemporary Art in Thessaloniki.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali tra cui il primo premio nella categoria scultura al XXXV Premio Bancaja (Valencia, 2009) e l’Art Prize a Schlosspark 2009 (Colonia, 2009). Ha ottenutoborsepressoHybridartprojects in El Zonte (El Salvador, 2010-2011), Kunstgarten Graz (Austria, 2011), The University's Museum of Contemporary Art (Mexico City) a Venezia (2011), Hybridartprojects (Mandrem, India, 2012).