All we need IS
Il titolo “All we need IS” è un minimo comun denominatore degli artisti invitati che si\ci interrogano sullo sguardo da porre di fronte alle cose e sulle modalità in cui affrontare arte e vita.
Comunicato stampa
Eccoci ad un nuovo incontro a NOVELLA GUERRA, lo spazio di resistenza e residenza sulle colline di Imola che ospita dopo la protratta “primavera” la sua prima mostra estiva con la residenza di ELISA VLADILO e la partecipazione in mostra di ENRICO FANTINI e del collettivo NOROOF sabato 6 luglio dalle 16 in poi come al solito, fino a che sarà bello stare insieme.
Il titolo "All we need IS" è un minimo comun denominatore degli artisti invitati che si\ci interrogano sullo sguardo da porre di fronte alle cose e sulle modalità in cui affrontare arte e vita.
Il lavoro di ELISA VLADILO utilizza il colore per migliorare la qualità della vita, Elisa poi tende a trasformare il luogo pubblico in locus ameno.
I materiali utilizzati vanno dall’acrilico, al feltro al tulle e ad altri tipi di tessuto. La varietà del supporto tende a raffreddare o riscaldare l’effetto di invasione colorata. Il feltro in particolare pare attutire il caos in cui il lavoro si staglia. E’ il caso di “My favorite place”, in cui un’ installazione di feltro azzurro delimita un’area suggestiva del porto canale di Trieste. Il materiale utilizzato rende il procedere dello spettatore un’avanzata morbida e suggestiva, come se fosse l’anticamera di una passeggiata sull’acqua.
Come giustamente afferma Nietzsche, Elisa ci fa “sognare sapendo di sognare”, ma pur con i piedi per terra ci restituisce la curiosità di guardare il mondo con altri occhi. In quest’occasione lasciamo aperto lo spazio sorpresa perché il tutto si rivelerà in questa settimana di residenza dell’artista presso Novella Guerra.
Anche ENRICO FANTINI designer di moda che ha riscoperto il piacere di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, fa del colore e dei materiali tessili il centro della sua ricerca. Il suo lavoro è strettamente legato a quello di designer e in particolare alla produzione di un innovativo tipo di sneakers le “CHANGE” che offrono scarpe intercambiabili con omaggi all’arte contemporanea. Dall’oggetto fruibile Enrico si è interrogato su di un possibile paradosso concettuale e cioè su di una pittura “intercambiabile” fatta di tele montate con una ZIP che ne apre infinite possibilità combinatorie, mettendo in discussione, ma anche ribadendo il potere dell’”aura” emanata dall’opera d’arte. Vengono così creati dispositivi di visioni intercambiabili che durante l’inaugurazione verranno agiti con una performance dal titolo “Slide Combination”. Altre opere in mostra “Sexi Door” e “Change Channel”
Il collettivo NOROOF formato da giovani artisti e graphic designer, invece ci presentarà un video dal titolo “Goldbergmachine” che documenta il funzionamento di una macchina meravigliosamente inutile, da loro creata negli spazi della LABA (Libera Accademia di Belle Arti di Rimini) durante l’ultimo anno di corso e poi distrutta. La meticolosità e maniacalità con cui sono stati montati i pezzi e la provenienza di scarto del materiale stesso, creano un ossimoro denso di significato, pregnante di energia vitale. Oltre alla meraviglia data da questo grande “gioco”, ciò che ci tocca da vicino è percepire l’urgenza del fare e dello stare assieme fine a sé stesso, per sostare nella creazione e nella condivisione, un vero e proprio manifesto relazionale.