Altari nella sabbia. L’area cultuale di Abu Ertelia
L’esposizione celebra i principali rinvenimenti della Missione archeologica ad Abu Erteila (Sudan), operante senza soluzione di continuità dal 2008 e attualmente posta sotto l’egida di ISMEO – Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Comunicato stampa
L’esposizione celebra i principali rinvenimenti della Missione archeologica ad Abu Erteila (Sudan), operante senza soluzione di continuità dal 2008 e attualmente posta sotto l’egida di ISMEO – Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L’indagine sul campo ha rivelato un sito multi-stratificato interessato da differenti fasi di occupazione almeno dal II secolo a.C. al XII secolo d.C. Particolarmente documentata è l’antropizzazione di epoca meroitica classica (I-III secolo), che vedeva un complesso templare affiancato da un edificio residenziale, forse frequentato dalla stessa famiglia reale. È venuto in particolare alla luce un quartiere religioso comprendente un tempio principale, K 1000, dedicato alla dea Iside, ed altri tre edifici ad esso limitrofi: un tempio del Leone (K 1100), il suo chiosco (K 1300) ed una cappella (K 1200) perpendicolare al viale processionale che immetteva in K 1000.
In mostra sono presentate, entro uno scenario ricostruttivo del tempio maggiore, le repliche fedeli 1:1 di tre altari collocati nel naos ed in un ambiente dell’annesso meridionale rivelatosi un repositorio per barca sacra. Benchè di differenti dimensioni, i tre manufatti presentano la medesima conformazione e analogo apparato decorativo, recante l’incisione di figure divine affiancate da iscrizioni in geroglifico egiziano. La mostra è completata da pannelli didascalici sul mondo meroitico, le attività della Missione e dettagli dei reperti.