Alterne Astrazioni
I due pittori astrattisti si muovono in campi di ricerca assai diversi, cosi’ come diversi sono la forma e lo stile pittorico che caratterizzano le loro opere.
Comunicato stampa
La mostra dell’estate 2012, qui a Fortunago, presenta il lavoro di due pittori astratti, Marco Grimaldi e Luisa Pomar. Si conferma la scelta degli ultimi anni: quella del dialogo/confronto tra due artisti. La mostra ha come titolo “Alterne Astrazioni” perché i due artisti si muovono in campi di ricerca assai diversi, così come diversi sono la forma e lo stile pittorico che caratterizzano le loro opere. Luisa Pomar lavora per strutture formali minimali, per stesure di campiture di colore ampie e essenziali; tutto apparentemente si risolve in superficie, non c’è un forte indizio di profondità spaziale nelle sue pitture.
I lavori, di piccole dimensioni, sono il frutto di una tecnica pittorica che si realizza in tempi lunghi, a volte alcune pitture vengono riprese dopo anni, la superficie pittorica è frutto della sedimentazione di strati successivi di colore, dati e poi a volte levati per essere ridati, il rigore strutturale e minimalista non impedisce il manifestarsi di preziose e suggestive vibrazioni. Questa tecnica pittorica lenta e riflessiva è tutta tesa alla infinita ricerca di equilibrii ed armonie. Tende a una polarità opposta la pittura di Grimaldi, che invece si svolge tutta interna a un campo espressivo che è caratterizzato dalla rappresentazione del movimento e di un dinamismo dovuto a flussi ininterrotti di energia, in cui tutto tiene e tutto fa sistema. La tecnica pittorica, condotta con gestualità veloce, si evidenzia in segni e forme che animano lo spazio, che a sua volta contiene e avviluppa ogni cosa. Sembrano strutture primarie della materia, rappresentate con un punto di vista analogo a quello delle discipline scientifiche che si occupano dei sistemi complessi.
Insomma due pitture assai diverse, due polarità di pensiero. Qui sta la bellezza della mostra, in questa felice formula della doppia personale che mette non solo a confronto stili e linguaggi diversi ma, a volte, come in questo caso, permette di riflettere su un percorso che svelando tratti “alterni” come tensione/equilibrio, flusso energetico/stasi contemplativa, vibrazione/sospensione e (non ultimo) grande/piccola dimensione conduce lo spettatore dentro le fasi alterne di un unico e straordinario percorso concettuale ed emotivo capace di farci riflettere sul senso del vivere.