Amṛta il Nutrimento del Cuore
La mostra documenta il rito di consacrazione del complesso templare induista Śakti-pīṭha svoltosi nel settembre 2012 nel Monastero Maṭh Gītānanda Āśram di Altare (SV), un evento sacro di notevole complessità, durata e importanza rituale che, al giorno d’oggi, è celebrato molto raramente persino in India e che, del tutto eccezionalmente, si è svolto in Italia nella città-tempio induista fondata e costruita nel boscoso entroterra di Altare.
Comunicato stampa
Apertura della mostra e presentazione del programma comprendente conferenze e spettacoli di danza e musica a cura di Maṭh Gītānanda Āśram con la collaborazione organizzativa di Donatella Failla, Direttrice del Museo d’Arte Orientale "Edoardo Chiossone", docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale, Università di Genova.
Introduce Sv. Haṃsānanda Giri, monaca induista, vicepresidente dell’Unione Induista Italiana.
La mostra documenta il rito di consacrazione del complesso templare induista Śakti-pīṭha svoltosi nel settembre 2012 nel Monastero Maṭh Gītānanda Āśram di Altare (SV), un evento sacro di notevole complessità, durata e importanza rituale che, al giorno d’oggi, è celebrato molto raramente persino in India e che, del tutto eccezionalmente, si è svolto in Italia nella città-tempio induista fondata e costruita nel boscoso entroterra di Altare.
Per oltre dieci giorni ben dieci sacerdoti (paṇḍit) appositamente convenuti da rinomati templi dell’India hanno celebrato il rito seguendo scrupolosamente la più antica e autentica tradizione del Veda, la Scrittura sacra indù. Uno dei dieci paṇḍit aveva il compito esclusivo di cucinare speciali pietanze da offrire in oblazione alla Divinità durante le celebrazioni.
In questo rito, il fuoco, che conduce le oblazioni e le aspirazioni umane verso il Divino, è la guida e il primo sacerdote, mentre il cibo è il suo cuore, poiché costituisce al contempo l’offerta alla Divinità e il nutrimento di conoscenza somministrato al devoto, che lo riceve come Grazia o prasād. Attraverso la simbologia della nutrizione, il rito sacrificale rende attiva l’unione del microcosmo e del macrocosmo e rappresenta i processi di rinnovamento e reciproca connessione del mondo umano e del cosmo. Centro della consacrazione è la colossale statua in granito nero della Madre Divina nella forma di Śrī Lalitā Mahātripurasundarī, attorno alla quale sono installate le rappresentazioni divine facenti parte del suo culto: le Daśa Mahā Vidyā o “Dieci Grandi Conoscenze”, Gaṇeśa e i Nava-graha o “Nove Pianeti”. Tutte le sculture sono state realizzate nella regione del Tamil Nadu, nel Sud dell’India, da scultori esperti in arte sacra, gli śilpin.
• Performance di danza indiana in stile Kuchipuḍi: Tāṇḍava, “Creazione”
Danzatrice: Sv. Ātmānanda, danzatrice e coreografa di fama internazionale, che in Italia divulga e preserva magistralmente la purezza della tradizione Kuchipudi.
L’Ardore della Conoscenza
Poesia e Visioni della Realtà: un Viaggio nel Mondo Indù
Ciclo d’incontri, Museo Chiossone, 12 marzo - 29 aprile 2015
Giovedì 12 marzo 2015, ore 17.15
Prasād. Il cibo nel sacro
• Presentazione del libro "Il cibo che dà felicità", Lakṣmī Edizioni, Savona 2013.
Relatrice: Sv. Haṃsānanda Giri, monaca induista, vicepresidente dell’Unione Induista Italiana.
Il libro nasce dall’esperienza del Monastero Maṭh Gītānanda Āśram, luogo d’incontro tra una comunità monastica, il territorio e ospiti provenienti da ogni parte del mondo.
"Tutto è cibo" ripetono numerose Upaniṣad, elaborando una vera e propria mistica del nutrimento. Come il filo di una ghirlanda, il cibo unisce persone, popoli e culture. Non diversamente dal cibo, la danza è scambio, condivisione e offerta.
• Performance di danza Kuchipuḍi: Annapūrṇā, "Colei che è ricolma di cibo"
Danzatrice: Sv. Ātmānanda.
• Seguirà una degustazione di specialità indiane.
Giovedì 26 marzo 2015, ore 17.15
Scultura e danza: movimento e percorsi nell’arte dell’India
• Presentazione del libro "Lampi di luce. Arte e movimento nella cultura dell’India", Lakṣmī Edizioni, Savona 2011.
Relatrice: Sv. Śuddhānanda Giri, monaca induista.
• Performance di danza Kuchipuḍi: Śiva-Śakti, “Maschile e Femminile”
Danzatrice: Sv. Ātmānanda.
La danza è il filo conduttore grazie al quale si narrano meravigliosi poemi indiani, si visualizza il percorso interiore del devoto nel tempio, architettura del corpo umano e divino, tra le geometrie cosmiche degli yantra, i diagrammi mistici.
Saranno messe in luce le basi e le finalità sociali e religiose comuni alla scultura e alla danza classica, con particolare attenzione all’iconografia induista.
Giovedì 16 aprile 2015, ore 17.15
Il segreto della regina dei tre mondi. Tripurārahasya
• Presentazione del libro "Il segreto della regina dei tre mondi. Tripurārahasya", Lakṣmī Edizioni, Savona 2013.
Relatore: prof. Alberto Pelissero, docente di Lingua e Letteratura Sanscrita, Università di Torino.
Il libro esplora la tradizione religiosa e spirituale illustrata nella mostra fotografica "Amṛta il Nutrimento del Cuore". L’insegnamento della Madre divina Śrīvidyā, finalizzato a fondere in un’unica identità la coscienza divina trascendente e la consapevolezza individuale del devoto, è racchiuso in una serie di avvincenti narrazioni incastonate l’una nell’altra con la tecnica del racconto-cornice, oltre che in un breve poema e in passi lirici.
Mercoledì 29 aprile 2015, ore 17.15
Musica e poesia: armonie di luce
• Presentazione del libro "Armonie Yoga", Lakṣmī Edizioni, Savona 2012.
Un’attrice e una musicista in viaggio tra poesia e musica propongono letture di brani e versi di Rabindranath Tagore e dei santi Baul alternate a musica classica dell’India e del Rinascimento europeo.
Letture: Pūjā Devī, attrice
Musiche: Angela Panizzi, canto, traversiére e bansuri accompagnata da Vittorio Garofalo, liuto rinascimentale, chitarra barocca e tampuri.
La poesia descrive la vita che scorre: il succedersi delle stagioni e il rapimento dei sensi, le gioie e i dolori e, infine, l’elevazione derivante da “uno sguardo rivolto verso l’alto”. Armonia di luce, dall’amor profano all’amor divino: dalla musica rinascimentale europea alle suggestive melodie dell’India (rāga), suonate col bansuri, il flauto indiano di bambù.
Mercoledì 21 maggio 2015, ore 17.15
Cibo e prassi religiosa: un dialogo tra le fedi
• Tavola rotonda interreligiosa sul tema del cibo.
Relatori: Rav Giuseppe Yosef Momigliano; Imam Salah Husein; Dott.ssa Aisha Lazzerini, COREIS; Don Paolo Scquizzato, sacerdote cottolenghino; Raffaello Longo, monaco buddhista; Sv. Haṃsānanda Giri, monaca induista.
Dialogo sul tema del cibo e del digiuno.
Letture dalle sacre Scritture.
Il rapporto con il cibo nelle religioni: tra norme, restrizioni e tradizioni.
Dal cibo vissuto come preghiera, rito e offerta, alla pratica del digiuno come purificazione e nutrimento sottile dell’anima, che accomuna tutte le fedi.