Amedeo Sanzone
Amedeo Sanzone, cresciuto all’ombra delle famigerate Vele di Scampia, è in bilico tra una sensibilità mistica, che lo induce a volare oltre il visibile, ed una pragmatica oggettività, che deprime i suoi slanci e lo riconduce nel buio di una periferia decaduta.
Comunicato stampa
Razionalità e misticismo nell’opera di Sanzone
Amedeo Sanzone, cresciuto all’ombra delle famigerate Vele di Scampia, è in bilico tra una sensibilità mistica, che lo induce a volare oltre il visibile, ed una pragmatica oggettività, che deprime i suoi slanci e lo riconduce nel buio di una periferia decaduta.
La sua ricerca artistica muove da un’indagine figurativa per approdare ad un linguaggio rigoroso e lineare, che fa largo impiego di materiali industriali e procedimenti meccanici, ma non esclude l’intervento manuale. Amedeo, infatti, formatosi alla bottega paterna prima di intraprendere studi artistici e filosofici, non ha mai abbandonato la tradizionale concezione dell’arte come creazione congiunta delle mani e della mente. Proprio la filosofia ha esercitato un influsso notevole sulla sua produzione, che progressivamente si è liberata dalle ‘incrostazioni’ pittoriche in cerca di una dimensione spirituale soggiacente. Da qui scaturisce l’utilizzo di forme geometriche, pure e trasparenti, tese a recuperare l’archetipo dietro la molteplicità di segni, effimeri e ridondanti, di cui si compone l’universo visivo contemporaneo. La geometria, però, non è intesa come espressione di oggettività e finitezza; al contrario sottende un fragile equilibrio di forze in tensione: un equilibrio pronto a saltare, non appena intervenga una forza esterna ad infrangere quei delicati rapporti su cui si fonda l’armonia universale.
Le opere di Amedeo sono costituite, essenzialmente, da elementi di ferro o di acciaio che si stagliano su ampie superfici di lexan. La proprietà specchiante di questo materiale permette all’osservatore di penetrarlo, interagendo con l’opera d’arte di cui diventa l’indispensabile completamento. Il soggetto dell’opera, dunque, non risiede nella sua struttura materiale, ma nello spazio vitale – inclusi gli oggetti e le persone ivi presenti – che riesce ad assorbire.
L’elemento metallico, composto generalmente da un’asta di ferro forgiato, aspira ad espandersi oltre i suoi limiti e a dominare l’ambiente. La tensione monumentale, tuttavia, si coniuga alla leggerezza di una linea sottile e lucente. Persino laddove il metallo assume forme geometriche e dure, come in “A passo di danza”, il richiamo al volo di una farfalla suscita armonie musicali ed una sensazione di vibrante levità.
Un valore significante è attribuito, infine, alla colorazione della superficie di lexan, in cui l’artista, memore dell’insegnamento di Kandiskij, Leadbeater e Besant, esprime il proprio stato d’animo e le emozioni suscitate dall’evento che rappresenta. Eloquente, in tal senso, è l’intensa tonalità di rosso impiegata in “Ecuba”, che allude alla tragica esistenza della moglie di Priamo, o il candore di “Transiti”, che anche nella struttura ad ogiva vuol evocare la spiritualità medievale.
Marco di Mauro
Amedeo Sanzone nato nel 1968 a Napoli dove vive e lavora, ha conseguito prima la Maturità d’arte applicata poi il Diploma di Laurea Accademia di Belle Arti di Napoli. Successivamente si laurea in filosofia presso l’Università Federico II di Napoli .
Della sua recente attività artistica si segnalano:
2013 - “100³ : 100 anni, 100 stanze, 100 artisti”, dal 06/04 al 31/10, ART HOTEL GRAN PARADISO – Sorrento. A cura di Ignazio Maria Colonna
2013 – CONDITIONS, dal 15 gennaio al 04 febbraio. Milano. A cura di scatolabianca.
2012 - Mostra Mercato, 09 -20 dicembre - Villa Di Donato Piazza Napoli. a cura di Cynthia Penna
2012 VUOTOCICLO – LE CENERI DELLA FENICE, dal 05 al 22 ottobre, Castel dell’ Ovo Napoli; a cura di Agata Chiusano e Luisa Bocciero. Collettiva
2011 AFFAREFATTO!, 24 novembre - 22 dicembre, galleria Spazio Arte Napolii. Collettiva
2011 - SALUTI DA NAPOLI, 19 dicembre 2010 - 30 marzo 2011, CAM | Casoria Contemporaray Art Museum, a cura di Antonio Manfredi. Collettiva.
2010 - VUOTOCICLO – ONE OF US, 20 ottobre - 3 novembre, PAN, Palazzo delle Arti Napoli a cura di Agata Chiusano. Collettiva.
2010 ArteFiera Padova.
2010 -"IN BIANCO - Variazioni cromatiche ", a cura di Giovanni Alfano e Alfonso Amendola, Salerno, Chiesa di S. Apollonia. Galleria Studio Legale. Collettiva
2010 -FUGA DELLA RAGIONE – Castel dell’Ovo, Napoli. Personale