An Ensemble of Voices

Informazioni Evento

Luogo
LIS 10 GALLERY
Via Cavour, 5 52100 , Arezzo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
18/11/2023
Curatori
Alessandro Romanini, Oluwole Omofemi

La mostra “En Ensemble of Voices” riunisce 7 artisti contemporanei nigeriani.

Comunicato stampa

Inaugura sabato 18 novembre alle ore 18:00 alla Lis10 Gallery di Arezzo (via Cavour, 5) la mostra “En Ensemble of Voices” che riunisce 7 artisti contemporanei nigeriani.

La Nigeria non è solo il paese più popoloso del continente africano, con oltre 215 milioni di abitanti ma anche quello con una tradizione storico-artistica più complessa e articolata già dalla fase precoloniale, in tutti i campi della cultura.

Una nazione che dopo l’indipendenza del 1960, nonostante la lunga dittatura, la guerra civile (1967-1970), le continue turbolenze politiche, ha sviluppato un’economia in continua ascesa, vanta un elevatissimo livello culturale della sua diaspora (61% di laureati contro il 32% degli americani) e investe in arte, cultura e formazione come volano dello sviluppo, più di ogni altro paese africano.

Dalla letteratura che può contare sul primo Premio Nobel africano, il drammaturgo Wole Soyinka a scrittrici come Chimamanda Ngozi Adichie, la produzione di “Nollywood” ha conquistato i cinema e le piattaforme digitali e la musica ha saputo mettere a frutto l’eredità dell’afro beat di Fela Kuti con artisti che hanno scalato le classifiche internazionali come Burna Boy, Rema, Tems, Davido e Tiwa savage.

La mostra curata da Oluwole Omofemi e Alessandro Romanini – che resterà aperta fino al 13 gennaio 2024 – rappresenta un ulteriore tappa nel percorso di ricerca portato avanti dalla galleria aretina (che recentemente ha aperto una sede a Parigi) nei confronti della creazione artistica contemporanea africana.

Una mostra che effettua una saldatura fra le due ultime generazioni artistiche nigeriane, mostrando così un panorama esaustivo dell’evoluzione e della ricchezza creativa che caratterizza il paese del West Africa; dagli artisti consolidati con un curriculum di livello internazionale come Ebenezer Akinola (1968) e Ola Balogun (1972), passando per Tope Fatunmbi (1975), per arrivare alle nuove leve creative che hanno già saputo imporsi sulla scena mondiale, dalle mostre negli spazi pubblici e privati, musei, fondazioni e fiere, come l’artista e curatrice Oluwole Omofemi (1988), e Opedun Damilola (1983) fino alla più giovane Michelle Okpare già protagonista recentemente di mostre a Los Angeles, San Pietroburgo e Cape Town.

Le opere degli artisti esposti testimoniano la rara capacità di armonizzare le radici culturali storiche, quelle tribali identitarie (come la pittura corporale Uli o lo stile calligrafico) con la sperimentazione iconografica contemporanea, spaziando dalla ricerca figurativa all’astrazione geometrica e tachista fino al collage.