Ana Cardoso – Logic Operators Commute

Informazioni Evento

Luogo
MASSIMO LIGREGGI
via Indaco 23 95100, Catania, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
22/10/2016

ore 19

Artisti
Ana Cardoso
Generi
arte contemporanea, personale

Logic Operators Commute è una mostra composta da una serie di opere a pannelli multipli, interrotta di tanto in tanto da elementi discreti come tessuti stampati o sculture a pavimento.

Comunicato stampa

IT
Collicaligreggi è lieta di presentare la prima mostra personale di Ana Cardoso (1978, Lisbona) a Catania.
Logic Operators Commute è una mostra composta da una serie di opere a pannelli multipli, interrotta di tanto in tanto da elementi discreti come tessuti stampati o sculture a pavimento. I dipinti esplorano le continue permutazioni dei suoi personali formati, rimescolati, ri-uniti, e ripetuti per ri-generare nuovi incontri. Equivalenze e relazioni che si rivelano nello spazio nel tempo.
Ana Cardoso realizza delle opere combinando pannelli bidimensionali o forme che alludono alla combinazione di pannelli. Veri e propri “template” che racchiudono singoli elementi o singole porzioni di spazio bidimensionale, un campionario di segni e immagini, per lo più astratte, che la Cardoso immagina di conservare come un .doc all’interno di un folder del computer (.doc: riferimento utile per titolare le opere e per alludere alle forme contemporanee di comunicazione dell’immagine). Elementi scaturiti dall’osservazione del contesto fisico e culturale al quale si riferiscono, un archivio “virtuale”, i cui dati sono singolarmente poco significanti, ma che una volta combinati gli uni con gli altri nel singolare template immaginato dalla Cardoso, acquisiscono significato e valore estetico.
Le opere quindi nascono come scorie di un processo dinamico e attivo legato alla pratica pittorica quanto al contesto al quale si riferisce un singolo progetto e ciclo di lavori, dove l’azione performativa, fatta di accostamenti e rimescolamenti, determina e fissa un’immagine complessa e transitoria, frutto di un processo aperto e democratico, dalle potenzialità di combinazione e di percezione infinite.
In definitiva, la mostra è un laboratorio, in perpetua attività e dalle potenzialità infinite, nel quale la sensibilità dell’osservatore si muove tra immagini predefinite dall’artista a immagini virtuali o meglio mentali che lentamente affiorano nel proprio immaginario nell’atto stesso di percorrerlo e fruirlo, acquisendo di fatto centralità e autorialità. Il fruitore è sottoposto a molteplici stimoli che scaturiscono dal linguaggio pittorico fatto di forme astratte o virtuali, dalla combinazione di colori pastello e acidi, dalla simultanea presenza di velature e materia, dall’accostamento stesso di diversi medium, dal rapporto antropometrico che è alla base della costruzione delle sue opere, dalla relazione con il contesto architettonico e culturale di riferimento.

EN
Collicaligreggi is pleased to present the first solo exhibition by Ana Cardoso (b. 1978, Lisbon) in Catania.
Logic Operators Commute is an installation that comprises a painting series that deals with fragmentation, sequencing and composition, and is occasionally interrupted by sculptural objects in the form of printed textiles, floor sculptures. The paintings explore new possible permutations within Cardoso’s previous formats, remixed to new encounters and displays. Equivalences, disturbances and relationships travel in space through time: the architectural space is the set for an exhibition.
Cardoso constructs her paintings by combining shaped and template-like canvases. Within that structure she interlaces process and material, signs and images. Painting operates across partitions: act of seeing, folders of images, visions, edits, cuts, woven and suspended actions. As much as “doc” is an abbreviation (for a virtual document), her painting elements are likewise. They are abbreviations derived from the observation of the physical and cultural context to which they refer, a “virtual” archive whose data gains significance by interlinkage.
The works thus come into being like the discards of a dynamic and active process, the leftovers that come ashore tied to the permanent flux of painting’s practice in relation to contextual parameters. Each project or series of works form an ordered set (a sequence) where the performative action, induced by latent re-combinations, determines and captures a complex and transitory “image”. The result is an open and democratic encounter, with the potential for infinite perceptions.
Ultimately, the exhibition is a laboratory in which the observer moves between apparent and mental images that slowly emerge and submerge in the very act of seeing. It is by the entwined “process” of phenomenology and legibility that the observer and the artist reciprocally acquire centrality and authorship: the multiple stimuli that spring from the pictorial language of abstract and virtual forms, the combination of pastel and acid colors, the simultaneous presence of raw material and artifice, image and signifier and the anthropometricity underlying the whole construction – each particle is defined in transient relation.
“Logical operators commute with all members of the stabilizer group, but are not themselves members of the stabilizer group.”