Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Via Alessandro Stradella 7, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì – sabato, h. 10:00 – 13:00 / 15:00 – 19:30 e su appuntamento

Vernissage
03/12/2019

ore 10

Artisti
Ana Mendieta
Generi
arte contemporanea, personale

Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare una selezione di film dell’artista cubano‐americana Ana Mendieta (1948‐1985).

Comunicato stampa

A seguito della sua formazione come pittrice, Mendieta ha incorporato fin da subito la produzione di film e fotografie, e successivamente disegni e sculture, nella sua breve ma estremamente prolifica carriera. Temi centrali nella poliedrica pratica dell’artista, come quelli della nascita e della maternità, ricoprono un ruolo fondamentale nei film esposti in galleria. Queste opere illustrano la transizione di Mendieta dall’uso del corpo umano nelle sue prime azioni alla sostituzione del corpo con la terra e la natura nei lavori successivi.
I film di Mendieta hanno attirato l’attenzione di un vasto pubblico, nonostante queste produzioni siano spesso state considerate solo come documentazione delle azioni performative dell’artista, piuttosto che creazione. Tuttavia erano ideati per essere visti come opere d’arte a pieno titolo, come osserva Laura Wertheim Joseph, che ha collaborato con Raquel Cecilia Mendieta, nipote dell’artista, alla prima filmografia di Ana Mendieta: “[...] intendeva che lo spettatore apprezzasse il suo lavoro in un tempo futuro, né le diapositive né i film avevano funzione di testimonianza o supplemento all’azione performativa. Mendieta era cosciente del fatto che il suo lavoro risiedesse in registri materiali, temporali e spaziali diversi.”
Avendo realizzato 104 film e video tra il 1971 e il 1981, i film di Mendieta sono strettamente correlati alla
sua pratica più ampia, in particolare con l’esplorazione di azioni performative che spesso sono incentrate al rapporto tra paesaggio e corpo femminile. Impiegando la natura come principale complemento delle sculture e delle forme femminili che costruiva, le figure mostrate nei film sono riconoscibili in molte delle sue opere fotografiche più conosciute, così come nei disegni realizzati successivamente all’American Academy in Rome (1983–1985), che sono stati al centro della della precedente personale di Mendieta in galleria.
La mostra include una selezione di film dell’artista, due dei quali sono esposti per la prima volta in Italia, a seguito del restauro e conversione digitale dei film Super‐8mm e 16mm intrapresa dall’Estate of Ana Mendieta.
Mirage, 1974, è stato girato durante un’escursione al Lake Macbride Field Campus dell’Università dello
Iowa, in un contesto simile a quello di un’altro film. La cinepresa mette a fuoco il riflesso di Mendieta in
uno specchio incorniciato appoggiato a un albero. L’artista, seduta nell’erba alta e apparentemente incinta, abbraccia una grande pancia, fonte di una misteriosa sostanza magica, bianca e simile a piume, fino a rivelare improvvisamente la natura performativa di questa nascita con uno sguardo diretto nella macchina da presa. Come esule del suo paese natale di Cuba, Mendieta si sentiva come se fosse stata esplulsa dal grembo materno: “La mia arte è il modo in cui ristabilisco i legami che mi uniscono all’Universo. È un ritorno alla fonte materna [...]” (Ana Mendieta, 1983).
Source, 1975, tocca ancora una volta, con le intenzioni meno metaforiche tra le opere esposte, sui temi di generazione, nascita e maternità. Filmando nello studio Intermedia dell’Università dell’Iowa, Mendieta riprende sequenze ravvicinate di un seno femminile, che viene continuamente manipolato mentre diventa fonte di latte, di nutrimento primario. Infine la tonalità cromatica alterata di blu è stata aggiunta nella post produzione di questo film muto come ennesimo strato della vivida sperimentazione dell’artista con film e video, basata su un linguaggio eclettico.
In Birth (Gunpowder Works), 1981, una silhouette femminile di fango asciutto e screpolato in una secca lungo il fiume Iowa genera del fumo bianco, che fuoriesce dalla fessura simile a un grembo materno e si dissipa — lasciando dietro di sé terra bruciata — come se fosse energia emessa da un corpo terreno. Questo lavoro è strettamente legato alla serie Silueta (Silhouette), in cui Mendieta ha creato forme del corpo femminile all’intersezione di performance e land art, scolpendo nella roccia, creando forme di sabbia o impiegando materiali come fiori, rami, polvere da sparo e fuoco. Queste sculture effimere, che sopravvivono solo nelle fotografie e nei film di Mendieta, sono testimonianza del tentativo dell’artista di mettersi in relazione con “[...] un’energia universale che attraversa tutto: dall’insetto all’uomo, dall’uomo allo spettro, dallo spettro alla pianta, dalla pianta alla galassia” (Ana Mendieta, 1983).

Ana Mendieta
Nata a Havana, Cuba, 1948. Morta a New York, USA, 1985.
Tra le artiste cubane più celebri, Ana Mendieta si è originariamente formata come pittrice: nella sua breve ma estremamente prolifica carriera, si è rivolta alla produzione di film e fotografie, e successivamente disegni e sculture, affermando la propria pratica profondamente versatile. Con i suoi lavori Mendieta ha stabilito un’eccezionale sintesi personale di Body e Land Art attraverso l’introduzione del corpo umano e femminile nel paesaggio. Presentando performance rituali, tradotte attraverso tutti i media da lei impiegati, l’artista immerge il suo corpo nella natura, sottolineando così il suo legame fisico e spirituale con la Terra. Ha viaggiato e realizzato performance tra lo Iowa e il Messico, rivelando il suo interesse per la terra come luogo dove affrontare questioni di dislocamento registrando la presenza del suo corpo – o l’impronta che ha lasciato dietro di sé – all’interno di diversi elementi e ambienti naturali.
Tra le principali mostre personali dedicate all’artista Cubano-Americana: Ana Mendieta: Connecting to the Earth, Institute of Modern Art, Brisbane (2019); Earthbound, Middleheim Museum, Antwerp (2019); Covered in Time and History: The Films of Ana Mendieta, Katherine E. Nash Gallery, University of Minnesota, Minneapolis, MN (2015), NSU Art Museum, Fort Lauderdale, FL (2016), Bildmuseet, Umeå (2017), Martin-Gropius-Bau, Berlino, e Institute for Contemporary Art, Galerie Nationale du Jeu de Paume, Parigi (2018); Ana Mendieta: Alma, Silueta en Fuego, St. Louis Art Museum, St. Louis, MO (2014); Traces, Hayward Gallery, Southbank Centre, Londra (2013); She Got Love, Castello di Rivoli (2013); Ana Mendieta: Earth Body, Sculpture and Performance 1972-1985, Whitney Museum of American Art, New York; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Smithsonian Institution, Washington D.C.; Des Moines Art Center, Des Moines e Miami Art Museum, Miami (2004); Ana Mendieta (1948-1985) – Body Tracks, Neues Museum Luzern, Lucerne e Fries Museum, Leeuwarden (2002); Ana Mendieta Selected Works, Kunst-Werke Berlin KW Institute of Contemporary Art, Berlino (2002); Ana Mendieta, Centro Galego de Arte Contemporanea, Santiago de Compostela; Kusthalle Düsseldorf, Düsseldorf; Fundació Antoni Tápies, Barcellona; Museo de Arte Contemporaneo de Monterrey, Monterrey e Museo Tamayo, Città del Messico (1996); Ana Mendieta (1948–1985), Helsinki City Art Museum, Helsinki; Uppsala Konstmuseum, Uppsala; The Living Art Museum, Reykjavik e Museum of Contemporary Art, Roskilde (1996); Ana Mendieta: The Late Works, Cleveland Center for Contemporary Art, Cleveland e Artothèque de Caen, Caen (1994).