Anastasia Moro – I pensieri fanno rumore

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO INTERIORS
Contra' San Silvestro, 34 , Vicenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mar-sab 10-13 e 16-19

Vernissage
17/02/2012

ore 18

Artisti
Anastasia Moro
Curatori
Giovanna Borrillo
Generi
arte contemporanea, personale

Nei dipinti le ampie pennellate descrivono spazi indefiniti che creano forme plastiche vagamente antropomorfiche.

Comunicato stampa

La personale di pittura I pensieri fanno rumore rappresenta una buona occasione per accostarsi all’evoluzione artistica di Anastasia Moro, che allo Spazio Interiors propone una vasta gamma dei suoi lavori. Si comincia con Madre (2007) e Selene 2 (2007), opere ‘preziose’ che testimoniano di una fase artistica in cui a prevalere è ancora, come ha avuto modo di scrivere Gioia Nicoletti per la mostra Nuovi Segnali, “[…] la sperimentazione impulsiva, il bisogno di lasciarsi andare in modo che le forme si definissero quasi da sé, lasciandosi in un certo senso scegliere da loro […]”.

Dal lasciarsi scegliere allo scegliere: alle ampie ed energiche pennellate dal sapore quasi performativo che descrivono spazi indefiniti, subentrano ben presto atti più ponderati e consapevoli che si concretizzano in forme plastiche vagamente antropomorfiche, strutture simil-organiche che vanno ad imbrigliare gli spazi creati in precedenza: nascono così opere come Life (2008-2012) e Mondo Organico (2008-2012). Ma questa è solo una tappa in un processo in costante divenire, se è vero che da una parte il gusto per il materiale plastico lascia il quadro per diventare forma autonoma, dando origine a vere e proprie installazioni, e dall’altra il difficile rapporto spazio dipinto-forma plastica è oggetto di continui rimaneggiamenti da parte dell’artista, che mette mano a più riprese alle opere in questione.

Del resto, anche lo spazio dipinto tenta di prendere una sua strada autonoma inglobando al suo interno le strutture organiche a lui aliene, ma ciò non avviene se non al prezzo di una consistente mutazione: lo sfondo pittorico scompare, a tutto vantaggio di materiali resinosi le cui sgocciolature ‘pilotate’ regnano incontrastate su di uno spazio bianco, come accade in Metamorphosis Floating (2010), fatti salvi solo alcuni interventi a matita, in lavori come 0rh Positivo (2009). Pare allora evidente come gli elementi ibridi delle opere di Moro, forme che ricordano conglomerati cellulari, piuttosto che organismi molecolari o sembianze anatomiche in continua evoluzione, impongano il ritmo della trasformazione al fare stesso dell’artista. O si tratta forse del contrario? Resta infine da chiedersi qual è l’idea che sta dietro l’immagine, quale il significato di questo astratto quanto fantasioso mondo pseudo-scientifico. La risposta è fornita dall’opera outsider C’è cuore per pranzo (2011), una scultura-cuore sanguinante che provocatoriamente si richiama all’importanza di interrogarsi, al di là della quotidianità e dei luoghi comuni, sulla nostra realtà vera.