Anca Adina Bettega – Ventre
Ikonica Art Gallery presenta Ventre, la prima mostra personale dell’artista Anca Adina Bettega, curata da Zona Blu.
Comunicato stampa
La ricerca di Anca Adina Bettega si muove attraverso la ridefinizione costante di ambiente e paesaggio mediante pratiche di attraversamento e sosta. Gli elementi scultorei apparentemente precari e fugaci, e le strutture mobili e fluttuanti, riflettono sulla presenza della persona fisica nella delicata e affascinante struttura mondo che la contiene, generando sguardi, narrazioni e modi di intendere un luogo che contiene vita.
Con Ventre, l’artista trasforma il luogo della galleria in uno spazio d’indagine, attraversato e attraversabile, popolato e abitato dalle opere e dagli interventi site specific che qui trovano dimora. Il dialogo tra l’artista e l’ambiente della galleria traduce l’esperienza espositiva in una pratica di “nomadismo casalingo” dal carattere affettivo: transitare, abitare e connotare di senso il luogo fisico, variabile e corporeo; e sentire, vivere e reinterpretare gli elementi immateriali, emotivi e mutevoli.
Quante forme di abitare ha un luogo? La mostra si muove attraverso la metafora della dimensione “casa”, che, per via della sua realtà specifica, è un ethos, ovvero, un organismo di vita attiva nel gioco di scambio tra gli individui e il luogo, dove le relazioni, i conflitti, i sentimenti e le esigenze delle persone emergono.
La ricerca di Anca Adina Bettega, iniziata inseguendo la provocazione di Ugo La Pietra “Abitare è essere ovunque a casa propria”, si sviluppa con Ventre esplorando i pre-requisiti intangibili connessi alla condizione di abitare un luogo.
C’è una grande differenza tra abitare e usare lo spazio. Se si usa la camera d’albergo, si abita lo spazio domestico. Gesti semplici di re-immaginazione variano il rapporto della relazione con il luogo fisico, mutandone il significato. Abitare vuol dire dare identità ad un luogo, prendersene cura, soggiornare nell’ambiente e possederlo sia fisicamente che mentalmente.
Ventre è la cavità addominale, lo spazio del grembo materno e il luogo contenente vita, che, in forma di sculture, pitto-sculture, installazioni site specific e opere cinetiche, genera un piccolo ecosistema di ricordi, proiezioni e desideri.
Premio della 4° edizione di SITU Festival, la mostra personale è il risultato della partecipazione e selezione finale presso la residenza d’artista svoltasi a Chiaramonte Gulfi (RG), in Sicilia, la scorsa estate. Il lavoro site specific realizzato dall’artista in residenza, Akrillai, ha persuaso la giuria composta dal team curatoriale di Zona Blu, il docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, critico d’arte e curatore indipendente Domenico Scudero e il gallerista Andrea Colombo.