Andrea Bianconi – The Chinese Umbrella Hat Project (Part II) Venice 2011
L’artista Andrea Bianconi connette Est e Ovest del mondo creando un simbolico ponte culturale di 88 volontari che legano Shanghai e Venezia – punti caldi dell’arte contemporanea – con un progetto poetico e affascinante.
Comunicato stampa
“…giving the great Chinese community a face.”
The Chinese Umbrella Hat Project (Part II), Venice 2011
Un progetto interculturale di Andrea Bianconi, curato da Oliver Orest Tschirky
L’artista Andrea Bianconi connette Est e Ovest del mondo creando un simbolico ponte culturale di 88
volontari che legano Shanghai e Venezia - punti caldi dell’arte contemporanea – con un progetto poetico e
affascinante.
Performance di arte pubblica (Parte II) in concomitanza con la Biennale di Venezia:
Data Sabato, 4 giugno 2011 (settimana d’apertura de La Biennale di Venezia 2011)
Luogo 16-18 pm, Piazza San Marco / Giardini Pubblici della Biennale, Venezia, Italia
Sabato 4 giugno Venezia sarà teatro di un’affascinante performance in cui 88 volontari vestiti con cappelli ad
ombrello cinesi, maschere dell’opera e abiti di seta attraverseranno a piedi la città giungendo idealmente da
Shanghai, location della prima tappa del progetto, per rendere visibili le relazioni storiche, e le interdipendenze
culturali, sociali ed economiche tra la Cina e il resto del mondo.
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Il progetto, sostenuto da importanti istituzioni Italiane, Cinesi e Svizzere, per l’edizione veneziana è supportato dalla
preziosa collaborazione del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea dell’Università Ca’
Foscari e dall’Istituto Confucio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Patrocinato dall’Ambasciata della Repubblica Cinese in Italia, dall’Istituto Italiano di Cultura del Consolato
Generale d’Italia a Shanghai e dalla Regione Veneto, per il suo rilievo culturale, il progetto è stato ufficialmente
inserito nel calendario delle celebrazioni ufficiali previste per l’Anno della Cultura Cinese in Italia.
Facendo seguito alla prima parte dell’evento realizzato con le stesse modalità lo scorso 9 settembre nella città
cinese in concomitanza dell’Expo 2010 “Better city, Better life” e della Fiera di Arte Contemporanea
SHContemporary, durante la settimana di apertura della Biennale Arte di Venezia il progetto vedrà il suo compiersi
ribadendo il forte legame storico esistente tra le due città.
La gente riderà, si meraviglierà, scatterà foto, riceverà un’impressione positiva e amerà l’aspetto sereno, poetico e
carico di significato di questi 88 personaggi agghindati con speciali cappelli-ombrello che nella parte finale
proseguono con delle fettucce o catenelle alle quali sono fissati piccoli oggetti quotidiani come giocattoli, monete,
piume, fiori finti.
La performance non intende comunicare solamente il valore simbolico del numero 8 ma rappresentare la cultura
tradizionale cinese, la storia, l’apertura e la dinamica della civilizzazione, lo scambio e la comunicazione tra persone,
la comprensione internazionale, il passaggio dal passato al futuro, l’intimità e la protezione, come pure
l’apprezzamento per le cose semplici, la bellezza e la ricchezza dell’essere umano.
Nel 2011, anno delle celebrazioni dell’Anno culturale cinese in Italia il progetto di Andrea Bianconi punterà dunque a
legare in modo ancora più forte l’Italia e la Cina scegliendo Venezia, città italiana che ha un forte legame storico con
la Cina.
Dall’antichità la via della seta collega culturalmente ed economicamente Shanghai e Venezia, città oggi leader a
livello mondiale per lo sviluppo dell’arte Contemporanea ed oggi il legame tra tempi e luoghi lontani sarà rafforzato
dal progetto di arte pubblica dei cappelli ad ombrello Cinesi.
L’artista Andrea Bianconi
Andrea Bianconi è nato Arzignano (Italia) nel 1974. Vive a New York. Ha studiato Legge all’Università di Bologna e
come artista si è formato da autodidatta, spiando il prossimo. Da quando si è trasferito a Milano nel 2004 e poi a
New York nel 2008, ha esposto in numerose mostre personali ed ha partecipato a molte collettive in Europa e negli
Stati Uniti (si ricordano quelle al Maraya Art Centre, Sharjah, Emirati arabi Uniti; Kunsthal Charlottenburg,
Copenhagen, Danimarca; Ambasciata d’Italia a Washington DC, USA; Palazzo Reale, Milano, Italy; Tina B, The
Prague Contemporary Art Festival, Praga, Repubblica Ceca; Furini Arte Contemporanea, Roma, Italy; Vernon
Project, Praga, Repubblica Ceca; Barbara Davis Gallery, Houston, Texas, USA; Galleria Comunale d'Arte
Contemporanea, Monfalcone, Italia; Volta Show, New York; USA; The Chinese Umbrella Hat Project, Shanghai,
Cina. Il suo lavoro è in molte collezioni internazionali pubbliche e private e recentemente è stata pubblicata una
monografia multilingue da Charta Edizioni.
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Il curatore Oliver Orest Tschirky
Curatore indipendente e critico d’arte, Oliver Orest Tschirky ha conseguito un Master in Relazioni Internazionali
all’Università di St. Gallen in Svizzera e un Master in Storia dell’Arte e Letteratura Spagnola alla Università di Berna.
Vive attualmente a Zurigo. Ha ricoperto diversi incarichi tra cui quello di Assistant Curator al Museo di Belle Arti di
Berna, quello di Curatore della Kunsthaus Langenthal, di Vicedirettore di Art Basel, direttore di galleria ad Artvera’s di
Ginevra, e direttore dell’Accademia d’Arte di St. Gallen. Come storico dell’arte ha una lunga e importante esperienza
di collaborazione con numerose istituzioni museali e spazi espositivi sperimentali. Oliver Orest Tschirky è
specializzato in arte moderna e contemporanea e da sempre adotta un approccio curatoriale interdisciplinare. Fino
ad oggi ha realizzato progetti artistici in Europa, Russia, Cina, Stati Uniti e Messico.