Andrea Boldrini – Redshift

Informazioni Evento

Luogo
GINOMONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazza del Plebiscito, 38 60121 , Ancona, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 17-19.30

Vernissage
20/06/2015

ore 18

Artisti
Andrea Boldrini
Generi
arte contemporanea, personale

L’universo, per come oggi lo conosciamo e lo possiamo osservare, è la fonte primaria d’ispirazione di queste affascinanti ed enigmatiche opere di Andrea Boldrini, dove l’autore apre una terza via, creativa e feconda, tra le dimensioni apparentemente inconciliabili della fede e della scienza.

Comunicato stampa

“Redshift”, Il titolo della personale di Andrea Boldrini presso la Galleria GINOMONTI arte contemporanea di Ancona, è anche il nome che, nel gergo scientifico, viene usato indicare lo spostamento verso il rosso dello spettro luminoso emesso dalle galassie, segno visibile del fatto l'Universo è in una fase di espansione, iniziata col Big Bang. Proprio l’universo, per come oggi lo conosciamo e lo possiamo osservare, è la fonte primaria d’ispirazione delle opere qui esposte e realizzate per l’occasione, dove ampi fondali riproducenti lo spazio cosmico in tutto il loro fascino immersivo e perturbante accolgono presenze enigmatiche, fortemente simboliche, dense di rimandi a iconografie classiche, a temi religiosi di volta in volta reinterpretati secondo la sensibilità e l’immaginazione dell’artista. Talvolta le sue figure e i suoi oggetti sembrano voler scomparire nello sfondo, lasciare una flebile traccia del loro passaggio; talaltre si stagliano più nettamente, si impongono allo sguardo come vere e proprie epifanie, suggeriscono la rivelazione di un mistero pur senza mai svelarlo del tutto, lasciando intorno a sé un alone di incompreso che si fonde, idealmente, con le scie delle galassie. In tale incontro si attua l’intento di innestare la ricerca escatologica, da sempre perseguita da Boldrini, su di una dimensione cosmologica: ciò che queste affascinanti opere testimoniano è allora la ricerca di una terza via, che si ponga come mediana tra l’incanto e il terrore che tanto l’esperienza del sacro quanto quella dell’universo suscitano, e come mediatrice, creativa e feconda, tra le dimensioni apparentemente inconciliabili della fede e della scienza.