Andrea Bovara – Le radici di un’anima
Bovara ha consegnato al mondo una galleria esemplare di stati d’animo, resoconto di un’umanità afflitta ma non rassegnata, non vinta, additandoci la possibilità di riscatto in uno sforzo di comprensione, in un gesto di tenerezza, sublimando egli per primo il dolore nell’infinito splendore dell’arte.
Comunicato stampa
La Provincia di Milano, l’Associazione ACADA e Arkys-rete d’idee promuovono la mostra “Le radici di un’anima” di Andrea Bovara, nel Foyer dello Spazio Oberdan dal 24 luglio al 17 agosto 2014. Bovara è stato pittore di anime più che di volti, da cui traspaiono, fissati con partecipe, dolorosa consapevolezza e con una scrittura originale e raffinata, le sofferenze degli umani con la loro individuale fatica di vivere, l’amaro del disincanto, l’impietosa corruzione del tempo che incide rughe e solca di viola le occhiaie. Bovara ha consegnato al mondo una galleria esemplare di stati d’animo, resoconto di un’umanità afflitta ma non rassegnata, non vinta, additandoci la possibilità di riscatto in uno sforzo di comprensione, in un gesto di tenerezza, sublimando egli per primo il dolore nell’infinito splendore dell’arte.
“La volontà espressiva di Andrea Bovara è tesa spasmodicamente ad un superamento della sofferenza e dell’universalità del male, apparente crudeltà divina di cui l’uomo non riesce a darsi ragione, che l’autore non può esimersi dal figurare nella sua pressante domanda di amore. Anche sui volti più segnati dal dolore, palpitanti di passioni, alterati dall’ira, esacerbati dalle ingiustizie, traspaiono la volontà di un riscatto, la segreta tenacia nel voler ancora sperare.” (Giovanni Serafini).
Andrea Bovara nasce a Milano il 21 aprile 1967. Si applica a studi di Ingegneria, ma la sua vocazione artistica si impone come ragione di vita. Autodidatta, studia con passione i Maestri del disegno e della pittura, con un’ammirata predilezione per Renzo Vespignani, maturando un personalissimo stile che ne richiama l’eleganza del tratto. Malgrado gli impedimenti di un male raro e incurabile, Bovara si è dedicato con abnegazione alla pittura e al disegno, combattendo così il suo avverso destino. Ci ha lasciato l’11 gennaio 2014.