Andrea Casari – Scatti Sospesi
mostra fotografica di Andrea Casari
con un contributo video a cura di Marco Valentini
dal progetto Passi Sospesi di Balamòs Teatro negli Istitu.
Comunicato stampa
Mercoledì 23 novembre, alle ore 19.00, nell’ambito della rassegna di teatro in carcere Destini Incrociati (23 - 25 novembre 2022), promossa dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, Ministero della Giustizia, Università Ca’ Foscari di Venezia, Fondazione di Venezia, presso la sede della Fondazione di Venezia, sarà inaugurata la mostra fotografica di Andrea Casari Scatti Sospesi, con un contributo video a cura di Marco Valentini. La mostra, aperta fino al 31 gennaio 2023, è composta da 40 foto stampate più altre 436 in una video proiezione che ripercorre il progetto Passi Sospesi di Balamòs Teatro negli Istituti Penitenziari di Venezia dal 2006 al 2022 (Casa Circondariale Santa Maria Maggiore, Casa Circondariale SAT di Giudecca, Casa di Reclusione Femminile di Giudecca).
“Fotografare un'esperienza di teatro in carcere, come del resto in ogni luogo, è un contributo prezioso di memorie, nel qui e ora di quel che avviene e nelle tracce che rimangono nel tempo.- afferma Michalis Traitsis, direttore del progetto teatrale Passi Sospesi - Occorre professionalità ma anche e soprattutto desiderio e bisogno umano di ascoltare, conoscere, comprendere, oltrepassare ogni giudizio, per rincorrere bellezza, per svelare poesia. Di un gesto, uno sguardo, una preghiera, una esitazione. Occorre attenzione, discrezione, delicatezza, umiltà, per cogliere un processo di trasformazione, per fermare il momento esatto in cui nasce un'immagine, per trattenere l’immediatezza di una emozione, per offrire agli altrui occhi i segni del dolore che si fanno comunque sfida, impegno, fatica, conquista, speranza, di esercizio in esercizio, di improvvisazione in improvvisazione. Ci vuole pazienza per attendere che lo spazio si riempia di quell'impalpabile potenza che in teatro viene definita presenza e che sottende l'essere pienamente dentro quello che si fa. Ci vuole esperienza per trasformare, attraverso le foto, un luogo e fare apparire altre realtà. Fotografare in carcere non è mai un’operazione solamente estetica ma è anche e soprattutto etica, per la possibilità di riconsegnare a chi guarda, attraverso gli scatti, i vissuti che esulano dai reati e dalle colpe, che permettono una diversa rappresentazione di sé e che riconsegnano racconti di persone, che hanno un passato, che si arrabattano nel presente, che immaginano futuri, magari diversi.
Tano D’Amico, il fotografo degli ultimi, diceva che “non c’è bellezza senza misericordia” e Andrea Casari sembra fare suo questo modo di concepire uno sguardo e uno scatto, con una profonda e consapevole scelta alla partecipazione in cui la foto diventa il modo di sentire gli altri e di lasciarsi attraversare dagli echi e dai rimandi degli altri.”
Andrea Casari collabora dal 2006 con Balamòs Teatro seguendo i percorsi teatrali in svariate e differenti realtà, gli spettacoli di Balamòs Teatro, il Centro Teatro Universitario di Ferrara, le scuole di tutti i gradi, i minori non accompagnati, l’ambito del disagio fisico, psichico e neurologico, gli Istituti Penitenziari di Venezia.
La mostra è inserita nell’ambito di Destini Incrociati, rassegna nazionale di teatro in carcere, con la direzione artistica di Ivana Conte, Grazia Isoardi, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà, Michalis Traitsis. “Giungendo alla sua nona edizione e alla luce del recente rinnovo del Protocollo d’Intesa triennale per la Promozione del Teatro in Carcere in accordo con il Ministero della Giustizia, nel 2022 la rassegna si conferma quale momento più alto di confronto tra le esperienze italiane di teatro in carcere ed apre operativamente le porte all’International Network Theatre in Prison con l’autorevole presenza della Direzione Generale dell’International Theatre Institute dell’Unesco” (Vito Minoia, Presidente del CNTiC e Coordinatore INTiP).
La IX edizione, che si svolgerà all’Università Ca’ Foscari, presenterà performance, frutto di laboratori produttivi realizzati con detenuti, una sezione dedicata alla proiezione di video, strumento indispensabile per documentare le esperienze di teatro in carcere, incontri e conferenze. Un progetto in grado di restituire un ampio panorama delle nuove esperienze drammaturgiche sperimentate da registi e autori professionisti che, da anni, lavorano sul campo con detenute e detenuti, spesso direttamente coinvolti nel processo di scrittura e allestimento.
La rassegna si aprirà mercoledì 23, alle ore 10, presso l’Aula Magna Silvio Trentin a Ca’ Dolfin e parteciperanno rappresentanti del Ministero della Giustizia, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Fondazione di Venezia, Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere. A seguire, alle ore 11, la tavola rotonda “I linguaggi dell’arte come formazione e riscatto”, alla quale interverranno Valentina Venturini, Gelsomina Rega, Salvatore Striano, Luminita Gheorghisor, Ornella Favero, Michele Sambin.
Il primo spettacolo “Voci e suoni da un’avventura leggendaria”, per la regia di Michalis Traitsis – Balamòs Teatro, si terrà alla Giudecca, nella Casa di Reclusione Femminile, alle ore 16. Il regista, accompagnato dalle musiche dal vivo di Martina Monti, dirige le donne detenute della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca - Patrizia Armellin, Angelica Cormaci, Rita Eghomwanre, Michela Zenato - e gli alunni della scuola secondaria T. Tasso di Ferrara - Leonardo Fabbri, Laura Manti, Margherita Mollica, Biagio Noce, Giovanna Rinaldo, Elisa Santoro, Aicha Sylla, Elia Tufano – in uno spettacolo teatrale dal progetto “Sguardi Diversi” 2021 – 2022, promosso dal Comune di Ferrara, Assessorato alle Politiche per i Giovani, riallestito nell’ambito del progetto teatrale Passi Sospesi di Balamòs Teatro alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, promosso dalla Regione Veneto. Il progetto teatrale Passi Sospesi si intreccia con il progetto teatrale Sguardi Diversi di Balamòs Teatro alla scuola media Torquato Tasso di Ferrara, un’ottima opportunità di formazione attraverso le pratiche di laboratorio teatrale per le giovani generazioni. In questa circostanza la scuola e il carcere si incontrano attraverso il teatro in una straordinaria occasione di formazione. L’anima dello spettacolo proposto è il desiderio di stare insieme attraverso un fare insieme, adolescenti e donne detenute, nel tentativo di raccontare e raccontarsi per scoprire nuovi orizzonti.
La prima giornata si concluderà, alle ore 20.30 nell’ Auditorium Santa Margherita con “I passeggeri”, uno spettacolo teatrale, diretto da Vito Alfarano che ne cura anche le coreografie con il coreografo under 35 Francesco Biasi, la collaborazione dei danzatori della compagnia AlphaZTL e la partecipazione dei detenuti della Casa Circondariale di Brindisi. “I passeggeri” accolgono tutti nel loro vagone, raccontano l’attesa, il rapporto con il tempo, manifestano le loro fragilità e danzando si divertono, giocano con sè stessi e con il pubblico. Tra letture di passi scritti in cella, musiche coinvolgenti e coreografie di gruppo, i protagonisti liberano tutti, perché ognuno è prigioniero di qualcosa che si porta dentro e la condivisione è lo strumento per liberarsene. Un rito collettivo, in cui i detenuti sono mattatori veri di questo spettacolo emotivamente molto incisivo. I testi di Michele Caiulo, scritti durante la sua detenzione, scelti da Vito Alfarano e riadattati da Marcello Biscosi sono diventati la guida dello spettacolo. Il progetto gode del supporto del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Consiglio Regionale della Regione Puglia ed è realizzato in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale di Brindisi, Ministero della Giustizia.
Il secondo giorno della rassegna, giovedì 24, si aprirà alle ore 10 a Ca’ Dolfin, Aula Magna Silvio Trentin, con la tavola rotonda con dedica a Giuliano Scabia, Università, Teatro, Carcere e Diritti Civili. La tavola rotonda, coordinata da Maria Ida Biggi, prevede gli interventi di Sara De Vido, Xeni Dimitriou,, Valentina Garavaglia, Giulia Innocenti Malini, Bruno Mellano, Vito Minoia, Alkistis Kontogianni, Moni Ovadia.
Alle ore 15.00 apertura della rassegna video e incontri con gli autori, sezione italiana, suddivisa in varie categorie. Nella sezione “Narrazioni”, che si occupa di esperienze, testimonianze, interviste video de LALUT (Casa Circondariale di Siena) , della compagnia siciliana Oltremura/Mosaico e di Fort Apache Cinema Teatro nel Carcere di Velletri (Roma). Nella sezione ”Collegamenti” - Il carcere multiforme dialoga con l’esterno – le testimonianze video di Compagnia Lyria (Brescia), Compagnia Petra (Potenza) e Sinenomine e Cesp (Spoleto). Per la sezione “In Scena” - dal laboratorio allo spettacolo – i padovani Tam Teatro Musica, il Teatro dell'Argine di Bologna, Teatro Carcere Due Palazzi (Padova), Compagnia di Montorio (Verona), Balamòs (Venezia), Teatro Necessario (Genova), Teatro Popolare D'arte (Firenze), Stalker Teatro (Torino).
Concluderà la giornata, alle ore 20.30 presso l’Auditorium Santa Margherita, “Testimoni Oltre”, terzo studio performativo ispirato ai racconti di Primo Levi, elaborato dai detenuti della Compagnia “Lo spacco” della Casa Circondariale di Pesaro e dagli studenti del Teatro Universitario Aenigma dell’Ateneo di Urbino Carlo Bo. Con la drammaturgia collettiva a cura di Romina Mascioli e la regia di Francesco Gigliotti Testimoni oltre presenta un gruppo di gente comune esposto al rischio devastante della guerra che, attraversando l’evanescenza dei propri ricordi, cerca di ritrovare, oltre i volti del tempo e delle loro storie, empatia e solidarietà, ma la strada è impervia, il valore simbolico dei gesti, delle parole e dei corpi che tentano di evocare “quei ricordi” sembra destinato a dissolversi nel naufragio spirituale degli uomini e delle cose. In scena Gabriella Di Caro, Vincenzo Frau, Chiara Merola, Alban Ramadani, Bib Saka e il musicista Francesco Scaramuzzino.
Venerdì 25, alle ore 9,30, a Ca’ Dolfin, Aula Magna Silvio Trentin presentazione INTiP - International Network Theatre in Prison partner dell’International Theatre Institute UNESCO con saluti di Tobias Biancone (Direttore Generale) e Chen Zhongwen (Vice Direttore Generale) dell’ International Theatre Institute Unesco e il Premio Internazionale Gramsci per il teatro in carcere della Rivista Europea Catarsi-Teatri delle diversità con Interventi di Jacqueline Roumeau Cresta (Santiago del Cile) e Claudio Collovà (Palermo, Premio Gramsci 2021).
Alle ore 11.15 proiezione di The Blue Inmates film di Zeina Daccache (Beirut) e dialogo con l’autrice, coordinato da Fra Stefano Luca. Il film segue i detenuti della prigione di Roumieh (Libano) che hanno prodotto uno spettacolo teatrale sui loro compagni di reclusione affetti da disagio psichico. Il codice penale libanese, promulgato nel 1943, prevede che i “matti” o "posseduti" devono essere incarcerati fino a dimostrare di "essere guariti", tuttavia i malati di mente non sono mai curati e scontano l'ergastolo senza alcuna assistenza psicologica o medica. Nel pomeriggio, dalle ore 15.00 una sezione internazionale con altre proposte video e incontri con gli autori, tra i quali Holger Sylber (Germania), Rita Maria Bastos Wengorovius (Portogallo), Graziano Pellegrino (Spagna), Stathis Grapsas (Grecia), Jean Trounstine (Stati Uniti). Concluderà la rassegna, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Santa Margherita “Al limite”, spettacolo teatrale con la regia di Grazia Isoardi. Dieci uomini in carcere, dieci vite congelate, dieci storie che hanno oltrepassato il limite. Quando una parola forte entra in carcere subito mette in movimento tanta energia che si traduce in pensieri, sguardi e azioni che esprimono la necessità profonda dei detenuti di raccontare e di raccontarsi. Il tema del LIMITE nasce all'interno del gruppo dei detenuti che partecipano al Laboratorio Teatrale tenuto da Graziano Pellegrino per l'Associazione Hestia di Las Palmas. Oggi, l’esperienza si è trasformata in uno spettacolo teatrale italo-spagnolo che vede la partecipazione di attori detenuti ed ex detenuti della Casa di Reclusione di Saluzzo (Cuneo) e dell’Istituto Penitenziario di Gran Canaria, un progetto che vede in dialogo due realtà detentive molto diverse per cultura e ordinamento penitenziario accomunate dal linguaggio dell’arte e dal desiderio di voler testimoniare la forza innovativa e rigenerativa che il teatro porta negli ambienti più emarginati e complessi. AL LIMITE è il frutto della collaborazione tra l’Associazione Hestia (Gran Canaria) e Voci Erranti (Italia) che da cinque anni si dedicano alla formazione teatrale delle persone recluse, degli operatori sociali e della cittadinanza. Il progetto ha il patrocinio della facoltà di Scienze dell’Educazione di Las Palmas. Lo spettacolo ha vinto il Primo Premio del Concorso Teatro in Carcere del Ministero degli Interni a Madrid nel 2020.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti per tutti gli appuntamenti tranne per l’incontro di mercoledì 23/11 alla Casa di Reclusione Femminine di Giudecca, che è a ingresso riservato.
Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere
Via Peschiera, 30 – 61030 Cartoceto (PU) www.teatrocarcere.it