Andrea Contin – Apnea
Restituzione del progetto di Residenza dell’artista Andrea Contin
Comunicato stampa
APNEA
Restituzione del progetto di Residenza dell’artista Andrea Contin
Opening: sabato 29 luglio 2023, ore 20.30
Dal 29 luglio 2023
Project room della Fondazione MACC,
Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta
Via Savoia 2, Calasetta (SU)
La Fondazione MACC di Calasetta ha il piacere di presentare APNEA, l’esito della residenza dell’artista Andrea Contin, che vede dialogare nella project room del museo una video performance, messa in atto attraverso un rituale quotidiano di immersione agli Scogli di Elisabetta, con una produzione pittorica realizzata nello studio di fronte al porto come derivazione diretta della pratica di apnea.
Il lavoro di Andrea Contin fa parte del progetto Biennale di residenze internazionali “Laboratorio Mediterraneo”, finanziato dalla Regione Sardegna, Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, con il sostegno della Fondazione di Sardegna. Un altro obbiettivo che il Macc concretizza per contribuire attivamente a far conoscere l’isola e tutto il territorio sardo nel mondo attraverso l’arte contemporanea.
La produzione artistica di Andrea Contin si incentra da sempre su azioni sintetiche, dal punto di vista simbolico, legate agli elementi primari, in particolar modo l’acqua, in un percorso che ha visto negli anni la riflessione sull’atto del respirare come condizione esistenziale e metaforica, centrale nella poetica del suo lavoro.
In questa occasione la video performance che dà il titolo alla mostra documenta la pratica dell’immersione in apnea statica, legata a esercizi di rilassamento e di respirazione, che ha avuto come motore primario la necessità del controllo della respirazione come veicolo per la consapevolezza di Sè. Una pratica solitaria, sia corporea che psicologica, semplice ma estremamente complessa, ottenuta abbracciando una grossa pietra per ancorarsi al fondo e filmandosi contemporaneamente con lo smartphone. Una routine spirituale e sportiva assieme, che ha portato l’artista, ed empaticamente chi ne osserva l’opera, alla capacità potenziale di dominare i propri limiti e le proprie pulsioni ataviche, dall’istinto di sopravvivenza all’angoscia del vuoto, grazie a una difficile quanto potente centratura nel momento presente.
Gli infiniti momenti di ansia e di angoscia, soprattutto nei primi giorni di pratica, non si sono infatti arenati in un’astratta quanto innocua meditazione sui generis ma si sono dovuti confrontare con un contesto reale e ostile come il silenzio subacqueo, in cui la durata temporale sempre maggiore delle immersioni è impossibile senza una mente sgombra e un’accettazione consapevole della propria precarietà, sia contingente che esistenziale.
Le paure, le tristezze, gli entusiasmi e gli svelamenti del proprio essere, vissuti sott’acqua, si sono quindi trasformati, nei momenti immediatamente successivi alle immersioni, in una produzione di opere pittoriche ottenute con i pochi materiali recuperati in loco, smalti ad acqua, pastelli a olio e, come supporti, fogli di risulta e cartoni riciclati dai supermercati.
Andrea Contin (Padova, 1971, vive e lavora a Milano), diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e laureato in Psicologia all’Università di Padova, affianca alla ricerca artistica la curatela, la scrittura critica e l’insegnamento. Ha esposto in mostre personali e collettive e ha partecipato a premi e residenze in gallerie e istituzioni italiane e internazionali, è ideatore e curatore della rassegna di performance Corpi sul palco a Milano, scrive su Robinson di Repubblica, ha tenuto conferenze e interventi in istituzioni e musei e ha insegnato alla Boston University, all’Accademia di Belle Arti di Brera, al Liceo Artistico, in Comunità per minori e in carcere