Andrea Cusumano – Retablo
Vent’anni di ricerca e di lavoro: Andrea Cusumano non rinuncia a nessuno stimolo, tratto, disegno, supporto, di un percorso tematico permeabile che tenta di partecipare allo sguardo altrui, innumerevoli campi di interesse srotolati su linguaggi differenti.
Comunicato stampa
Vent’anni di ricerca e di lavoro: Andrea Cusumano non rinuncia a nessuno stimolo, tratto, disegno, supporto, di un percorso tematico permeabile che tenta di partecipare allo sguardo altrui, innumerevoli campi di interesse srotolati su linguaggi differenti. Non si tratta di voler a tutti i costi condensare, ma di una lettura complessa e ampia che non si limita solo all’esito formale ma include e lascia intravedere, con ampia generosità, il processo creativo, le fonti e lo sforzo interpretativo che sta alla base della pratica. Per Andrea Cusumano si tratta di un ritorno sociale, nella sua città: artista, drammaturgo, attore, dopo la parentesi da assessore alla Cultura di Palermo, è tornato in studio e sul palco. “Retablo” è, già nel titolo, la chiave per comprendere, e scarificare legandole in un percorso unitario, opere, elementi di studio e di scena che insieme sono la narrazione di una ricerca lunga vent’anni. La retrospettiva, curata da Agata Polizzi, anticipa l’apertura e fa parte del programma della Settimana delle Culture: sarà ospitata dal 29 aprile al 26 giugno a Villa Zito [vernissage giovedì 28 aprile]. Organizzata da Associazione Settimana delle Culture, con il sostegno di Fondazione Sicilia e il supporto di Elenk’Art.
(…) Quando nell’arte incontriamo «l’ingenuo» dobbiamo riconoscere in lui il risultato più alto della cultura apollinea, che ha sempre il compito di distruggere innanzi tutto il regno dei Titani, d’uccidere i mostri e di vincere col mezzo di potenti rappresentazioni fantastiche e di felici illusioni”. [Nietzsche. La nascita della tragedia] Suddiviso secondo un percorso tematico che alterna opere di diversi periodi, differenti momenti di studio e linguaggi, il progetto espositivo propone elementi installativi, disegni, ceramiche, e opere fotografiche alternate alla narrazione. Il potere della parola e delle immagini sempre sullo sfondo, sono sentinelle del pensiero di Andrea Cusumano, che sorprende con esiti che, se nell’impianto scenico sanno essere immersivi e talora di brutale intensità, altrettanto sanno svelare di una grammatica delicata e intima nel dettaglio o nella nota grafica anche minima, equilibrio tra poli in opposizione apparente, ma insieme complici di una intensa attività di esplorazione dell’esperienza umana. [Agata Polizzi]
Note biografiche
Andrea Cusumano [Palermo, 1973] è artista, performer ed accademico di nazionalità italiana e britannica. E’ stato professore associato al Central Saint Martins, al Goldsmiths College ed al Rose Bruford College di Londra ed ha collaborato con importanti istituzioni di alta formazione, dalla Central School of Speech and Drama, all’University of Washington e alla Open University. Ha presentato sue opere in prestigiosi festival e venues internazionali: Angel Orensanz Centre (New York), Demarco Archive al Fringe (Edimburgo), Bharat Rang Mahotsav e l’India International Centre (New Delhi), Cricoteka (Cracovia), MAK (Vienna), MADRE (Napoli), Orestiadi (Gibellina-TP). PQ Quadriennial (Praga). Dal 1997 è direttore musicale dell’Orgien Mysterien Theater, per il quale ha diretto tutte le prime esecuzioni assolute di Hermann Nitsch. E’ ideatore e direttore artistico di BAM Biennale Arcipelago Mediterraneo; curatore artistico del Letterature Festival Internazionale di Roma per l’edizione 2020 e 2021. Tra settembre 2014 e febbraio 2019 è stato assessore alla Cultura della città di Palermo ed in questa carica ha anche promosso e gestito Manifesta 12 – Il Giardino Planetario e Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. E’ membro del Board of Directors della Fondazione Manifesta 14 Pristina e della Fondazione Orestiadi, è stato tra i fondatori della ESI-European Scenography Initiative e di recente del Laboratorio del Futuro su input del critico e curatore italiano Fabio Cavallucci.