Andrea Liberni – Doppio d’ombra
La sofferenza dei visi e dei corpi contratti è espressione della fatica della creazione artistica come quella di esistere.
Comunicato stampa
Mercoledì 19 novembre 2014 alla galleria milanese Laboratorio VI.P. si inaugura la personale di Andrea Liberni dal titolo Doppio d’ombra. Un lavoro incentrato sul corpo umano e sul suo limite. Piccoli busti e teste, plasmati in ceramica e in porcellana, della serie Wingless, chiusi in vasi e albarelle di vetro o appesi al muro, proiettano ombre. Fantasmi, doppi, ma anche limiti e confini con cui confrontarsi. La ricerca di Andrea Liberni parla dell’esistenza e del sentirsi incompleti, parziali, “non finiti”. Come scrive Angela Madesani nel testo in catalogo, il lavoro di Liberni si rivela “un’analisi profonda dei fenomeni, della vita, delle esperienze proprie e altrui, in cui lo spettatore riesce a trovare nell’oggetto dello sguardo anche il senso della propria sofferenza esistenziale”.
In mostra, accanto alle sculture, i disegni della serie Imminenze, composti su fogli di acetato. Sorta di story board che – anche in questo caso -, con l’effetto della luce, tracciano sul muro il limite/doppio delle figure umane disegnate dall’artista.