Andrea Liberni – …inermi…
La mostra propone un complesso ed articolato progetto site-specific, nel quale l’installazione dialoga con la scultura, con il disegno e con il video, intorno al tema di una sofferta indagine su corpi e volti dolenti, alla ricerca di una identità altrimenti vissuta come limitata e limitante, indifesa.
Comunicato stampa
DOMENICA 7 GENNAIO 2018, dalle ore 11.00 alle ore 14.00, il Progetto STORIECONTEMPORANEE, a cura di Anna Cochetti, ospita la prima personale romana di Andrea Liberni, che sotto il titolo “…inermi…”, propone un complesso ed articolato progetto site-specific, nel quale l’installazione dialoga con la scultura, con il disegno e con il video, intorno al tema di una sofferta indagine su corpi e volti dolenti, alla ricerca di una identità altrimenti vissuta come limitata e limitante, indifesa.
Il percorso ideato e messo in scena da Andrea Liberni conduce il visitatore, nel silenzio e nel vuoto dello spazio bianco, in quattro passaggi iniziatici, in cui si specchiano e rispecchiano tormentate sembianze, tra Vacuum, Deriva, Limiti e Inermi Riflessi che costituiscono le tappe di un processo di riconoscimento del sé e della propria Ombra, o del doppio, come effimero riflesso.
Ne deriva una sorta di laica sacra rappresentazione in cui l’artista dà sostanza e forma al dolore del vivere mortale imprigionato e alla tensione/torsione verso un punto di fuga posto in un oltre/altrove.
Come già annotava Angela Madesani nella presentazione di una precedente personale milanese, “Quella di Andrea Liberni è, attraverso il corpo, un’analisi profonda dei fenomeni, della vita, delle esperienze proprie e altrui, in cui lo spettatore riesce a trovare nell’oggetto dello sguardo anche il senso della propria sofferenza esistenziale” (Doppio d’ombra, 2014)
Catalogo/Libro d’Artista in Mostra.
Andrea Liberni, nato a Padova, laureato all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, vive e lavora a Milano. Nella sua ricerca artistica sul tema dell’identità umana, si muove in m maniera trasversale in diversi campi, interessandosi principalmente di scultura, pittura e videoarte. Con l’installazione “Guide to Man(i)kind”, presentata nella mostra “Therapy of Living”, nel 2016 ha partecipato alla XVI Biennale di Architettura di Venezia