Andrea Magaraggia / Michele Guido – Jiggling Things

Informazioni Evento

Luogo
SURPLACE ART SPACE
via San Pedrino 4, Varese, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
07/05/2017

ore 18

Artisti
Andrea Magaraggia, Michele Guido
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Surplace presenta per questa mostra Andrea Magaraggia e Michele Guido, con due ricerche individuali che pur intrecciandosi e confrontandosi nell’ortogonalità delle direzioni spaziali si sviluppano attraverso diverse traiettorie.

Comunicato stampa

Surplace presenta per questa mostra Andrea Magaraggia e Michele Guido, con due ricerche individuali che pur intrecciandosi e confrontandosi nell’ortogonalità delle direzioni spaziali si sviluppano attraverso diverse traiettorie. Michele Guido espande il modulo del pavimento ridisegnando l'idea di un nuovo spazio orizzontale, un tentativo, tra i molti possibili, di creare un giardino; Andrea Magaraggia si confronta invece con la verticalità, con forme enigmatiche richiuse su se stesse che sembrano in attesa di un movimento possibile. Questo intreccio costruisce la “storia” di un giardino probabile, immaginabile, attraversato da forze spaziali e materiche che si dirigono diametralmente. Con l’installazione “Victoria Regia garden project _pied-de-poule _2008/2017”, Guido reinventa l’ambiente partendo da un processo che richiama l’arte topiaria. Le sezioni in gesso dello stelo della pianta acquatica vengono posizionate nello spazio per definire la forma di un giardino incastonato nella geometria del pavimento. Magaraggia con “Avidya”, resina e ferro, 2017, infonde alla scultura un disegno plastico che nasce dall’interno della forma e racconta di implosione e profondità. Ma racconta anche di lentezza dello sguardo che percorre la superficie alla ricerca di un punto d’appoggio sicuro che non troverà, se non nello slancio proiettivo e originario delle forme nello spazio.

La mostra comprende la partecipazione di Luca Pozzi, che su invito degli artisti ha individuato il titolo e l’immagine dell’invito.

Andrea Magaraggia (1984). Nel 2011 è tra i partecipanti di Solid Void, scuola di approfondimento promossa dal progetto Diogene, con gli editors Gian Antonio Gilli e Roberto Cuoghi. Tra le principali esposizioni personali: Musica per organi caldi, Spazio Sanpaolo Invest di Treviglio 2015; L’ordine spontaneo, project room del Museo MA*GA di Gallarate 2014,;Displace, al MAC di Lissone 2013; It makes me tense, MARS, Milan Artist Run Space, Milano 2012; Ciò che resta, Unosolo project room, Milano 2011. Ha partecipato a diverse esposizioni collettive, tra cui: Errors Allowed, Mediterranea 16 – Young Artists Biennial, Mole Vanvitelliana, Ancona 2013; Viafarini-in-residence, Milano 2013; 96ma Collettiva Giovani Artisti alla Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia 2012

Michele Guido (1976). Nel 1999 frequenta il Centro T.A.M. diretto da Eliseo Mattiacci; dal 2001 al 2006 frequenta la Casa degli Artisti di Milano, dove organizza – con Jole de Sanna e Hidetoshi Nagasawa – “Discussione Aperta: il Concetto di MA”. Nel 2011 partecipa al progetto di residenza “Made in Filandia”.Tra le mostre personali: “Stellaria solaris garden project”, Palazzo Comi a Gagliano del Capo, a cura di Lorenzo Madaro, 2016; “Operadelocalizzata garden project” nel museo Carlo Zauli e nel museo MIC di Faenza, 2014; “Il tesoro di atreo garden project”, con Hidetoshi Nagasawa, Galleria Sara Zanin, Roma, 2015. Tra le principali collettive, “Rilevamenti #1” a cura di Aldo Iori e Bruno Corà al Museo Camusac di Cassino, 2016; “La Torre di Babele”, ex Officine Lucchesi di Prato, a cura di Pietro Gaglianò, 2015; “Biennale del disegno. Krobilos”, FAR a Rimini, 2014; “Senza titolo” galleria Lia Rumma, Napoli, 2013; “Botanica” Fondazione Plart Napoli, 2011.

ZENTRUM
riss(e): L'invisibile della mente non locale. Giulio Lacchini
Yellow: prosegue Il nastro di Moebius. Ada Haxhial, Diego Soldà, Attilio Tono. A cura di Andrea Lacarpia
Surplace: Andrea Magaraggia / Michele Guido
Anonimakunsthalle: a cura di Gabriele Tosi

ZENTRUM è un deposito temporaneo di opere e forme, idee, riflessioni, pensieri, incontri, scontri, cose... per l’arte contemporanea. “In deposito”, ogni spazio è autonomo e segue una propria linea di sensibilità, ma si giova del piacere del confronto segnando un ritmo temporale di appuntamenti unico per i tre progetti.
riss(e), a cura di Ermanno Cristini, prosegue la sua erranza inseguendo un impossibile, continuo, “fuori registro”; Yellow, a cura di Vera Portatadino, azzarda escursioni dentro il corpo della pittura, lungo il confine delle mescolanze di cultura, esperienze, modalità; Surplace, a cura di Luca Scarabelli, propone uno “starfermi” in equilibrio sull’opera, con la complicità di uno o due autori per volta; Anonimakunsthalle è una Kunsthalle.
ZENTRUM è un luogo collettivo di sensibilità e movimenti, che in un linguaggio mainstream si chiamerebbe anche “piattaforma”, ma non si trova sul mare. Per ora.