Andrea Nucifora – Solo con i miei occhi
Una mostra personale di “ritratti” fotografici realizzati da Andrea Nucifora, artista nato a Siracusa nel 1986.
Comunicato stampa
...Nel 2011 faccio ritorno a Catania. È in quell'anno che nasce “Kataratta", il mio primo
progetto degno di tale nome. Come ogni opera prima è fortemente innervato di
vissuto. Fin dalla tenera età ho convissuto con una forte miopia per arrivare oggi a
ventisette anni con 0/10 per occhio. Lo stesso anno in cui il progetto prende vita mi
sottopongo a una visita oculistica. Lo specializzando, fraintendendo delle cicatrici
presenti sulla cornea, mi prospetta una cecità completa nell'arco di pochi anni.
A seguito di tale drammatica notizia decido di ripetere la visita presso uno specialista
che fortunatamente, dopo esami accurati ribalta la diagnosi.
Da questa Visione ritrovata nasce Kataratta, un elogio della miopia, del vederci poco o
per niente. Una cecità che non è mai poetica o profetica, ma semplicemente umana e
connaturata alla vita stessa. Scelgo la cataratta per la fascinazione intrinseca che
questa perdita di trasparenza si porta dietro. É un disturbo delle persone anziane,
delle persone che hanno visto/vissuto tanto. ... Il progetto poggia e fonda se stesso
sul light painting. Luce che acceca e dà vita a ritratti ciechi...
Andrea Nucifora è un giovane fotografo al suo primo esordio in una galleria d'arte.
Quando, grazie alla segnalazione di Piero Ristagno, per la prima volta, ho visto le sue
immagini mi sono stupito nel non trovarmi davanti ad un professionista navigato.
Ogni anno sono centinaia gli scatti che aspiranti fotografi mi sottopongono. Raramente
resto così affascinato, come è successo, guardando i ritratti di Andrea. Ne sono stato
rapito. Un progetto ordinato, concettualmente significativo, con una qualità
indiscutibile, in linea con la fotografia più contemporanea e con riferimenti,
sicuramente involontari, che subito riportano ad alcune immagini del fotografo
olandese Erwin Olaf e, più in particolare, a quelle dell'italiano Nicola Vinci.
Carta Bianca ormai tratta e propone solo artisti affermati. In questo tempo di crisi sono
gli unici ad essere presi in considerazione dai collezionisti. Dopo la classe politica,
anche l'alta borghesia purtroppo si rivela sempre meno illuminata e sempre più
spaventata. L'offerta, di conseguenza, deve rincorrere la domanda.
Nello stesso tempo la Galleria non vuole rinunziare alla sua missione culturale e quindi
dare spazio a chi sta compiendo i primi passi in un sistema (quello dell'arte) divenuto
davvero inaccessibile e indecifrabile.
Andrea Nucifora però, sottolineo, non ha niente da invidiare a molti fotografi
presenti e affermati nel panorama internazionale, merita attenzione.
Questa mostra dal titolo "Solo con i miei occhi", prosegue il cammino di Kataratta.
Nucifora sostituisce gli occhi dei soggetti fotografati con i suoi. Cambiare gli occhi
significa ribaltare il concetto stesso di ritratto. Senza i propri occhi, senza il proprio
sguardo, non si è più se stessi eppure ci si riconosce ugualmente, magari in un altra
dimensione, con altri pensieri in testa. Sono io e nello stesso tempo non lo sono...
Sullo sguardo, sulla riflessione negli occhi della propria anima, si sono scritti volumi.
Una cosa è certa, la provocazione di Andrea porta con sé una tempesta, ma il primo
pensiero che mi è venuto in mente è che, ogni volta, guardando un'opera d'arte,
cerchiamo di interpretare il mondo secondo gli occhi dell'autore. Quando si tratta di
un artista con una forte personalità il suo vedere diventa il canone di riconoscibilità.
Mi è capitato più volte, dopo aver lavorato per molto tempo su un autore, che la sua
visione, le scelte tonali, le prospettive, entrassero pian piano dentro di me e così mi
ritrovavo a leggere gli oggetti, i panorami, il mondo attorno, attraverso gli stessi
canoni stilistici dell'artista. Leggevo quindi e interpretavo la realtà con i suoi occhi.
In questa ricerca Nucifora ribalta il concetto, mette direttamente i suoi occhi
all'interno dell'opera, li fornisce come chiave interpretativa ai suoi soggetti fotografati.
E gli occhi dell'artista diventano il canone stesso, la firma autografa di questi ritratti-
non ritratti.
Questo lavoro spinge lo spettatore, quasi lo costringe, ad una riflessione sul dono più
prezioso, sugli occhi come porta di ingresso dell'universo.
Sicuramente questa ricerca si avvia verso un lungo cammino.
Finalmente una visione che rompe e sfida questa tendenza all' insignificante
esibito con cinismo nei salotti buoni dell'arte contemporanea.
Francesco Rovella
Andrea Nucifora (NŪ) nasce nel 1986 a Siracusa. Si diploma in lingue e studia
Comunicazione. Nel 2008 è "operatore" in Antigone e nel laboratorio teatrale
“l'Ombra delle parole” con attori down per la regia di Monica Felloni. Nel 2009 e
ancora nel 2010, si reca in Lituania: è il responsabile giovani in un progetto con la
LITHUANIAN GAY LEAGUE (LIETUVOS GEJU LIGA); fotografa e documenta il primo Gay
Pride lituano; è l'assistente degli insegnanti di sostegno nella scuola “Atgajos” di
Vilnius; scalda un inverno a -20°C con una stufa a legna; ama un russo. Alla fine del
2010 rientra in Italia a completare gli studi, a far girare le sue foto, a innamorarsi
ancora.