Andrea Pellicani
l’arte scende in campo contro la Guerra in Ucraina con la mostra personale di Andrea Pellicani “Agenda 2030-Arte per Riflettere”.
Comunicato stampa
Sabato 2 aprile alle ore 17,30 l’arte scende in campo contro la Guerra in Ucraina con la mostra personale di Andrea Pellicani “Agenda 2030-Arte per Riflettere” ospitata alla Biblioteca civica “Lino Germani” in via Cesare Battisti 2 ad Albairate.
Un’inaugurazione che prevede una performance choc ad alto impatto emotivo, metafora dei conflitti per sottolineare che la guerra fa così, ti porta via le cose care e distrugge tutto senza distinzioni, la vita come anche le opere d’arte.
L’impegno di Pellicani non si limita all’esposizione, perché una mostra è da guardare ma non per restare a guardare. Devolverà, infatti, il 50 per cento del ricavato delle opere, che saranno tutte in vendita a prezzo base estremamente ribassato anche se poi ciascuno potrà aggiungere eventuali maggiorazioni, in aiuto alle vittime della guerra tramite la sottoscrizione del Consolato Ucraino o quella della Croce Rossa Italiana.
La mostra personale comprende 15 opere, suddivise in 4 temi specifici, che rientrano nelle problematiche affrontate dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, da cui prende il titolo: pandemia, cambiamenti climatici, riuso, recupero e riciclo sostenibile, problemi sociali (immigrazione, povertà, ecc.) E obiettivi del documento ONU quanto mai attuali quali: costruire società pacifiche, giuste, inclusive e proteggere i diritti umani.
Tutte le opere sono realizzate con i materiali che Andrea Pellicani predilige e che l’hanno portato a denominare la sua arte Sc-art, seguendo come spiega: “il concetto d’arte a partire da un quasi totale riutilizzo creativo di cornici recuperate, mensole o tavole di risulta, chiodi, fili metallici, vasi inutilizzati, sculture riciclate, pastiglie di acquerelli ormai rotte e minuterie spesso ignorate, simboli del lavoro poco considerato. Una forza umile, che viene dal basso e che, conoscendo la fatica anche solo per essere riconosciuta, può essere fondamentale per andare verso la difficile transizione che ci attende. Il desiderio di “risarcire” o, comunque, dedicare a tutti costoro qualcosa che nascesse proprio dagli scarti ha ispirato tutto quello che costituisce la mia arte”. Un’arte che utilizza, quindi, oggetti di uso comune frantumati, danneggiati, distrutti, proprio come la guerra in Ucraina ha frantumato, danneggiato, distrutto la vita quotidiana di migliaia di persone. Materiale che ha trovato una seconda vita e una rivalsa nelle opere dell’artista designer albairatese da oltre trent’anni.
Il progetto di Pellicani, realizzato per divulgare e approfondire gli obiettivi e i traguardi di intervento fissati dall’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, ha incontrato il gradimento dell’Amministrazione municipale di Albairate che ha promosso l’evento. “Il Comune- dichiara l’Assessore alla Cultura, Maria Cristina Trezzi- vuole essere soggetto attivo del programma d’azione dell’Agenda 2030, realizzando iniziative che permettano di conoscere i suoi Sustainable Development Goals, pensati per promuovere uno stile di vita consapevole, attento e sostenibile che si rifletta con azioni concrete nel quotidiano di ogni cittadino. Andrea Pellicani, con il suo linguaggio artistico, rappresenta l’interprete perfetto di questa sensibilità che vorremmo condividere con i nostri concittadini”.
“In questo progetto- sottolinea Pellicani- presento una serie di opere uniche suddivise per diverse tematiche e problemi riguardanti l’umanità intera - dalle conseguenze del surriscaldamento climatico alle migrazioni - e le sfide globali che l’attendono, tutte tese a far riflettere su atteggiamenti, comportamenti e attitudini che ci caratterizzano. L’arte è lo strumento più diretto per denunciare lo stato delle cose e spingere a ripensare da cosa si potrebbe ripartire”.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo di 32 pagine, con nota dello scrittore, curatore e critico d’arte Mauro Carrera, realizzato per l’occasione in 100 esemplari numerati. Le prime 30 copie, con in copertina un intervento originale di Andrea Pellicani, saranno in vendita a 15 euro, mentre quelle soltanto numerate a 5 euro.
Dopo l’inaugurazione la mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 10 aprile: dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00.
LA MIA EVOLUZIONE ARTISTICA PARALLELA A QUELLA DA DESIGNER
di Andrea Pellicani
Seguendo la mia inclinazione e superando nel corso degli anni il figurativo, ho iniziato a pensare ed elaborare una personale linea artistica astratta e concettuale che ha camminato parallelamente alla mia esperienza come designer e modellista di oggetti in scala ridotta, prendendone diversi aspetti e punti di riferimento.
Proprio per la dimestichezza con le componentistiche minime degli oggetti di uso comune come tavoli, sedie, armadi, elettrodomestici, ecc., ovvero chiodi, viti, cavi e minuterie metalliche varie, ho iniziato a pensare ad una trasposizione artistica di questi elementi quasi come se fossero una rappresentazione simbolica di un riscatto sociale delle persone più umili ma, anche, spesso più utili per far andare avanti bene il mondo, lavorativo e non solo.
Questa concezione si è sposata immediatamente con l’altra grande ricerca che ho portato avanti, quella del recupero e del riutilizzo di scarti di lavorazione di tante aziende conosciute tramite l’attività di designer. In particolare, ho attinto molto materiale di scarto da una azienda dell’hinterland milanese che crea orologi moderni decorativi e da parete. I pannelli restanti dopo il taglio laser e privati delle forme necessarie all’azienda, di svariate fogge, dimensioni e materiali, restavano inutilizzati e venivano buttati in grandi quantità. Io ho iniziato a recuperarli e a farne arte col nome di Sc-art.
La prima testimonianza di questo mix tra pannelli di scarto e minuterie metalliche risale al 2007 ed è il quadro “Minuterie meccaniche”, presentato nel 2015 al concorso “Arte in Arti&Mestieri” di Suzzara (Mantova), dove ottenne apprezzamenti e una segnalazione meritoria, oltre alla pubblicazione sul catalogo della manifestazione. Da quel momento è iniziata la mia seconda vita, quella che avrebbe dovuto essere in realtà la principale: quella di artista.
A queste ricerche sono seguite “i Percorsi/Itinerari di vita” e “le Traiettorie balistiche”, sempre realizzate tramite componenti metalliche come fili, cavi, viti speciali e simili, nel proseguimento della mia concezione artistica di riproposizione metaforica, su supporti recuperati, di esperienze reali di vita, in particolare modo di ogni esistenza che pare trascurata ma che risulta fondamentale per tante altre persone. Questa visione viene certamente dall’aver sempre lavorato a stretto contatto con le cosiddette “maestranze”, quell’esercito di persone che stanno dietro alle grandi mostre e ai personaggi famosi, coloro che rendono possibili i grandi eventi senza apparire mai, oppure con i laboratori in cui artigiani abilissimi riescono a mettere insieme le opere e i progetti di artisti di chiara fama.
Il desiderio di “risarcire” o, comunque, dedicare a tutti costoro qualcosa che nascesse proprio dagli scarti ha ispirato tutto quello che costituisce la mia arte.