Andrea Salvatori
In concomitanza con il Granara Teatro Festival, il MAGra inaugura la quarta edizione di <1. Andrea Salvatori è l'artista invitato a confrontarsi con lo spazio della Cappella.
Comunicato stampa
ANFORA TIGRE
“E' notte e un cane ulula alla luna.
Poi guardo meglio, nel buio, e il cane è sulla luna.
Scende, si avvicina: non è più un cane lupo ma un bulldog con il pelo a cubetti.
La dolce contadinella accanto a me, per lo sgomento, decide di farsi trafiggere da un'entità totalmente astratta con venti punte o forse cinquanta, anzi mille.
Il suo cuore si è fatto di pietra e quella pietra mi osserva.
Poi inizia a germogliare, una grossa pianta bonsai.
La pietra oramai ricoperta di oro sprofonda negli inferi, mentre una musichetta rockabilly mi avvolge.
Nella bottega dello scultore è nevicato.
Tutto è ricoperto di soffici fiocchi bianchi; mensole, tavoli, scaffali, tutto bianco.
Dal cielo sono caduti migliaia di piccoli cilindri, sfere e piramidi.
Forse si è dimenticato una delle sue cinquanta finestre aperte.
Anticamente gli uomini giovani o appartenenti a ceti bassi potevano avere solo baffi piccoli e poco elaborati. Più autorevole era la posizione sociale, più i baffi potevano essere grandi.
I più grandi erano permessi solo al Gran Maestro Invetriato.”
Questa è la trascrizione di un testo inciso all'interno di un'anfora, con il tappo a forma di tigre, rinvenuta in un campo presso Faenza. Non è stata avanzata nessuna attribuzione plausibile.
In concomitanza con il Granara Teatro Festival, il MAGra (Museo d’Arte Contemporanea di Granara) inaugura la quarta edizione di <1. Andrea Salvatori è l'artista invitato a confrontarsi con lo spazio della Cappella, con il Festival e con la particolare realtà del villaggio ecologico. La piccola architettura di campagna, immersa nel verde con alle spalle lo scenario dell’Appennino emiliano, ha una superficie inferiore al metro quadrato e, racchiuso in una teca di vetro, offre un avanzo di cielo stellato.