Andrea Salvatori – Otium cum dignitate
Il titolo dato a questa prima personale dell’artista-scultore Andrea Salvatori, (Faenza, 1975), sono le parole con cui Marco Tullio Cicerone indica le occupazioni adatte al vir boni, alla persona per bene.
Comunicato stampa
“L'Arte è una: il suo principio si estende dalle più alte creazioni dei grandi artisti ai prodotti più infimi manuali dell'artigiano”
GAETANO FILANGIERI PRINCIPE di Satriano
Relazione all'inaugurazione del Museo Artistico Industriale, 1879
Il Museo Civico Gaetano Filangieri principe di Satriano è lieto di presentare, dal 4 Maggio 2017: OTIUM CUM DIGNITATE, mostra personale di Andrea Salvatori a cura di Guido Cabib.
Il titolo dato a questa prima personale dell'artista-scultore Andrea Salvatori, (Faenza, 1975), sono le parole con cui Marco Tullio Cicerone indica le occupazioni adatte al vir boni, alla persona per bene. Il termine otium non indica il far niente, ma tutto l'insieme di attività non politiche e non retribuite, quali lo studio, la scrittura sia di opere letterarie che di testi tecnici, le conversazioni dotte o intime, la meditazione, il tempo dedicato ai propri familiari e amici, o quello passato in campagna. A questo otium però deve congiungersi la dignitas, che rappresenta un complesso di virtù che vanno dal pudore alla dignità, comprendendo anche il senso di misura, tanto importante per gli uomini di cultura del mondo antico.
Il Principe Filangieri usa questo storico aforisma, per chiudere la sua relazione sul Museo Artistico Industriale, del 1881. L'uso che ne fa tuttavia è rivolto all'arte come mezzo per soddisfare colui (l'operaio, l'artista, l'artigiano) che: va in cerca del bello e del vero, nonché del nuovo, dell'originale, e che fa raggiungere quella condizione, che ben gli antichi dipinsero con la simpatica lor frase. Otium cum dignitate.
Il mio pensiero è andato subito alle sculture di Andrea Salvatori, che da ceramista diviene scultore, ossia solo nominalmente passa da artista dedito alle arti applicate ad artista maggiore, dedito pur sempre alle arti applicate. Chi meglio di lui poteva dar inizio al progetto di valorizzazione del Museo Civico Gaetano Filangieri di Napoli, nella sezione dedicata al contemporaneo. Il Museo, che è esso stesso una spettacolare ed unica opera d'arte dedicata alle arti minori e maggiori, ideata e realizzata, con il fine di far crescere il tessuto sociale del meridione per tornare: non solo a maggiore e più larga produttività, ma alle grandi e belle tradizioni e memorie del passato, raggiungendo sempre più quella ricchezza e prosperità economica, che bene il Bentham disse « essere per gli individui dignità ed indipendenza, per gli Stati forza ed influenza. ».
Una mostra, le cui sculture di squisita e raffinatissima tecnica, dialogheranno nelle vetrine del ballatoio della Sala Agata, con la storia della ceramica e della porcellana, tra Cina, Giappone, Real Fabbrica Ferdinandea, Capodimonte, Sevres, Vienna, Parigi, Doccia, Giovine, Tagliolini, Meissen, Sassonia. Andrea Salvatori utilizza la sua collezione di statuine di porcellana, di ogni tempo e provenienza, comprate da lui stesso in mercatini dell'usato dove ama passeggiare, ma il suo intervento scultoreo le ri-semantizza, le ri-storicizza, con arguta e sofisticata concettualità e sintesi, prendendosi celia delle arti decorative del passato.
L'arte di Andrea Salvatori è educatrice, con un fine etico, mira ad insegnare ed a dilettare insieme; arte come consolazione e riflessione filosofica. Un’arte come burla, senza alcuna intenzione d'irridere o di nuocere,
gentile, di un umorismo ricco di arguzia e di raffinato buon senso: un’arte nella quale l'“otium” convive con il “negotium”, senza opposizioni ideologiche ma “cum dignitate”.
“Quella di Salvatori è un’arte da museo ma anche da comodino. Un kitsch che alla fine deve fare i conti con l’arte alta così come uno scultore deve fare i conti con i grandi maestri. Alla fine un po’ li ridicolizza, ma in fondo li stima. E gli piacciono anche. Se da un lato la tradizione lo annoia, dall’altro non può farne a meno”.
(Chiara Cardinali)
Andrea Salvatori, nasce a Faenza nel 1975, dove ha ottenuto il diploma di maestro d'Arte all'Istituto per la Ceramica Ballardini, scuola dove ha cominciato a maneggiare la terraglia invetriata quando era ancora un adolescente. Ciò che, però, rende Salvatori interessante è che ha portato le sue conoscenze di ceramista all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si è diplomato in scultura.
Nel 2007 arriva secondo al prestigioso Premio Faenza e lo vince nel 2009. Nel 2011 partecipa alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia. Ha esposto in Italia ed all'Estero. E' presente in molte collezioni italiane e straniere.