Andreas Breunig – L’informazione e i suoi apparati
Alfonso Artiaco è lieta di annunciare la nuova collaborazione con l’artista tedesco Andreas Breunig presentando la sua prima personale in galleria e in Italia dal titolo L’informazione e i suoi apparati.
Comunicato stampa
Andreas Breunig presenta due serie di opere su tela che studiano il ruolo dell'informazione nella società odierna. Le sue opere a prima vista possono sembrare puro gesto pittorico, ma è proprio quello stesso gesto che in realtà rileva una ricerca seriale e oggettiva. L'informazione è inevitabilmente vittima dell’interpretazione. La sua origine potrebbe essere la scienza o semplicemente una credenza comune. Così le nozioni sono in grado di produrre esiti differenti, soprattutto nella generazione attuale che si basa sull’immagine. L'artista cerca di trovare un nuovo modo di trasmissione senza perdere di significato ma cercando di descrivere ciò che sta accadendo.
Il primo corpus di opere, intitolato EXTANT (extended), si distingue per la sua audace ricerca di significato all'interno delle superfici e dei livelli della tela: rendere visibile il suo fondo, rivelare la differenza tra la tela nuda e la sua base. La stratificazione delle opere e la sovrapposizione di più livelli, avvicina la pittura di Breunig alle tecniche di elaborazione digitale. Cosi come l’intelligenza artificiale anche la sua pittura attraversa fasi modulari e ripetitive fatte di regole autoimposte. Le campiture di colore e le forme bidimensionali eliminano l’illusione di una spazialità tridimensionale e provocano una spaccatura tra primi piani e sfondi enfatizzando lo spazio. Questo approccio innovativo alla pittura crea un'esperienza visiva in cui l'osservatore è invitato a esplorare l'arte in profondità, a cercare il punto in cui la superficie diventa visibile. Della tela si può così notare i singoli elementi pittorici, i contorni unidimensionali, i tratti e le sottili sfumature di colore, che assumono il ruolo di oggetti variabili disposti sul piano.
L’informazione si trasforma in un mezzo, in un sistema diverso di crescita del valore. Nella seconda serie Protest Paintings/Miller-Urey Paintings si rivela come approccio per la formazione di proteste. Conoscere permette di sviluppare quel senso critico che sta alla base di qualsiasi tipo di opposizione nei confronti di un sistema. Così queste sagome, dai contorni definiti sullo sfondo a ricordare quasi delle forme di vita viste al microscopio, sono pervase da colori e forme che riconducono a volte a figure più sinuose e articolate, altre volte a puri schizzi di colore senza riferimenti apparenti. Sono le nozioni che permettono di analizzare un’opera, così come un intero contesto sociale, politico o culturale. È l’informazione che plasma gli individui e ne fa ciò che sono. Qui subentra il riferimento all’esperimento del chimico Stanley Miller e del suo docente, il premio Nobel Harold Urey. L’esperimento condotto a metà degli anni ’50 dimostra che le molecole inorganiche nelle giuste condizioni ambientali possono far nascere molecole organiche, la creazione della vita. La vita, così come la conoscenza, nasce anche nei luoghi più impensati facendosi forza generatrice di idee.
Nei suoi quadri l’artista ricrea quella particolare condizione, le pennellate si fanno elementi originari che, se posti nel giusto ambito, nella sagoma della nascita, scoprono la possibilità di iniziare a poter essere.
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