Andreco – Parata della fine

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Viale Della Repubblica 277, Prato, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
28/02/2017

Ritrovo per il pubblico alle 16.30 ai Giardini di Piazzale Falcone Borsellino, in Viale della Repubblica, in corrispondenza della rotonda (Piazza del Tribunale)

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Il progetto è organizzato con il supporto di: Traffic Gallery, Studio La Città, e con il sostegno di Fondazione Banca di Vignole e Montagna Pistoiese.

Artisti
Andreco
Curatori
Giada Pellicari
Generi
performance - happening

Si terrà al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato Parata della fine, il nuovo progetto di Andreco a cura di Giada Pellicari, pensato appositamente per il Centro in occasione di Carnevale. Si tratta di una performance collettiva sotto forma di corteo, che intende coinvolgere la comunità locale lungo un percorso nella zona attorno al Centro Pecci.

Comunicato stampa

Si terrà martedì 28 febbraio al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato Parata della fine, il nuovo progetto di Andreco a cura di Giada Pellicari, pensato appositamente per il Centro in occasione di Carnevale. Si tratta di una performance collettiva sotto forma di corteo, che intende coinvolgere la comunità locale lungo un percorso nella zona attorno al Centro Pecci.

Il pubblico è invitato a partecipare in maniera attiva vestendosi di nero e recandosi alle 16.30 al punto di partenza situato ai Giardini di Piazzale Falcone Borsellino, Viale della Repubblica in corrispondenza della rotonda da cui partirà la camminata. In questo luogo verranno distribuite una mappa per seguire l’itinerario e delle maschere fatte dall’artista per consentire a tutti di condividere l’esperienza.

Parata della fine intende dialogare con i temi della mostra La fine del mondo, aperta fino al 19 marzo, mediante un’estetica pregna di immagini che ricordano grandi macigni, montagne ed elementi geologici della crosta terreste. Grazie alla presenza di bandiere e maschere, la parata prenderà la forma simbolica di un rituale pagano in cui si renderà omaggio alla natura.

Andreco descrive il progetto in questo modo: “Parata della fine si riferisce all’ ”Era dell’Antropocene” anche detta Capitalocene, l'era geologica in cui viviamo. In questo periodo l'uomo, spinto da un sistema capitalistico, inquina e compromette l'ecosistema, fino alla sua stessa autodistruzione. Parata della fine delinea un possibile scenario di fine del mondo.
Nella mia visione alcuni cittadini si uniscono in parata mossi dalla consapevolezza della fine e da un sentimento ecologista, andando al termine all’interno del Centro Pecci e inneggiando alla fine imminente. Portando i simboli della geologia ferita, rendono omaggio alla natura in forma di rituale, per cercare di risanare un rapporto ormai in crisi. Le persone compongono un cerchio e stringono un patto di sostenibilità. Il Centro Pecci diviene il tempio sconsacrato scelto per questo piccolo rituale”.

Da diversi anni Andreco compie una ricerca sulla relazione tra arte e natura, combinandoli insieme e dando vita a una pratica che si muove dall’arte pubblica, all’installazione, alla performance. Il suo soggetto principale è il rapporto tra lo spazio urbano e il paesaggio naturale, sviluppato attraverso un linguaggio visivo ricco di simboli.
Per Andreco le parate sono progetti partecipativi che si svolgono nello spazio pubblico, creati tramite una dimensione multidisciplinare in cui si mescolano elementi visivi, musica e movimenti performativi che, insieme, danno vita a una struttura dinamica e ritmata.
Per quest’occasione sono stati coinvolti anche alcuni percussionisti e sbandieratori appartenenti ai Piccoli Alfieri di Prato, un gruppo locale che tiene in vita le varie manifestazioni di memoria storica pratese come, ad esempio, il Corteggio e la Palla Grossa.

La volontà è quella di vedere il Centro Pecci e il territorio circostante come uno spazio da vivere, da fruire e da appropriarsene attraverso una camminata e un percorso. Si vuole favorire un momento di convivialità per la cittadinanza tramite un’esperienza estetica, dando modo di relazionarsi in maniera diversa con l’istituzione museale.

La partecipazione è gratuita. In caso di maltempo si raccomandano ombrelli neri.