Andreia Santana – Hollow Hands
Hollow Hands, prima mostra personale di Santana in Italia, nasce dall’interesse per i reperti archeologici che sono stati marginalizzati e banditi dalla storia, negandogli lo status di artefatti museali.
Comunicato stampa
Il lavoro di Andreia Santana (1991, Lisbona) si sviluppa a partire da un'indagine sulle relazioni tra archeologia e pratica artistica; appropriandosi di tecniche specifiche di entrambi gli ambiti, l'artista analizza la produzione contemporanea di cultura materiale e affronta temi come il lavoro e la capacità degli oggetti di divenire testimoni del tempo.
Hollow Hands, prima mostra personale di Santana in Italia, nasce dall’interesse per i reperti archeologici che sono stati marginalizzati e banditi dalla storia, negandogli lo status di artefatti museali. L’artista, portando alla luce questi Outcast Manufactures (titolo di un suo recente corpo di lavori), pone l’accento sul regime del potere e degli interessi culturali nel tramandare e comunicare il passato.
Per la mostra a Spazio Leonardo, Santana presenta una nuova serie di sculture in acciaio e rame, le cui forme ricordano parti del corpo umano, reperti archeologici e utensili, sviluppate attraverso una ricerca sull'alienazione del lavoro e delle sue condizioni in ambito archeologico nel corso della storia.
Le opere sono concepite come elementi in divenire, che racchiudono e “performano” diversi momenti di tempo (passato, presente e futuro), dando voce e spazio a contributi alternativi alle grandi narrazioni (la Storia, l'Archeologia e l'Archivio), facendo scaturire nuove storiografie.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con un testo critico di Sofia Lemos.