Angel Ramiro Sanchez – Ramiro. Realtà di due mondi
31 opere raccontano il percorso artistico del pittore realista Angel Ramiro Sanchez.
Comunicato stampa
Dal 10 giugno al 2 luglio 2011, la Fondazione Stelline di Milano ospita la mostra RAMIRO. Realtà di due mondi che raccoglie 31 opere del pittore venezuelano Angel Ramiro Sanchez (Maracaibo, 1974).
L'esposizione è organizzata dalla Fondazione Stelline, dall'Ambasciata presso la Santa Sede e dal Consolato del Venezuela a Milano, con il patronato del Comune di Milano e del Concilio Europeo dell'Arte e, come suggerisce il titolo, è un riconoscimento della peculiare visione che questo giovane maestro ha di due mondi: il Venezuela, sua terra natale, e l'Italia, sua patria adottiva, dove attualmente vive e lavora.
La mostra alla Fondazione Stelline, la prima importante monografica in Italia, presenta una trentina di dipinti e disegni appartenenti alle diverse fasi della sua carriera con particolare attenzione ai lavori più recenti del 2010 e del 2011.
Talento poliedrico fin da bambino, giunge in Italia a 19 anni per completare la propria preparazione artistica. Le sue qualità furono immediatamente riconosciute dal pittore realista Daniel Graves, che aveva fondato a Firenze uno studio dedicato al recupero delle tecniche tradizionali utilizzate dagli antichi maestri.
Nel 2003, quando si pubblicò Ramiro, il primo libro dedicato alla sua produzione, il giovane pittore era già passato dall'essere uno dei migliori allievi della Florence Academy of Art a essere un apprezzato docente di pittura. I suoi lavori, ormai ampiamente conosciuti, sono ricercati da collezionisti del Vecchio e del Nuovo Mondo. E in effetti, si sposta continuamente dall'uno all'altro: insegna a Firenze nella stagione invernale, dipinge a Sag Harbor, New York, in estate, e si reca con frequenza in Venezuela dove è richiesta la sua consulenza in merito ai dipinti delle chiese vicino a Maracaibo.
L’ispirazione letteraria si rende evidente nelle sue prime opere. Era particolarmente affascinato dai poeti e dai compositori romantici tedeschi del diciannovesimo secolo, quali Schiller, Goethe, Beethoven e Schubert. Contemporaneamente orgoglioso di essere venezuelano e perfettamente a proprio agio in Italia, Ramiro si identificava con il tema del Viandante (Der Wanderer), caratteristico del Romanticismo tedesco, dipingendo una sorprendente quantità di autoritratti da giovane.
Come sottolinea il curatore John T. Spike, docente al College of William & Mary, Williamsburg, Virginia: “Uno sviluppo interessate della visione di Ramiro si rileva nell'ampio studio su carta per il dipinto Canto de la Tierra del 2006 e nel ritratto Valentina di straordinaria intimità, del 2007. Canto de la Tierra che significa, come ben si intuisce, Il Canto della Terra, è una composizione basata su una Upanishad indiana, che racconta come il mondo fu creato attraverso i canti e le danze di una giovane donna felice. In questo dipinto Ramiro traccia una vasta distesa di terra e acqua ma il bellissimo nudo è di per sé la sua raison d’être. In Valentina, il pittore crea la serenità dello spazio e dello spirito che definiscono la giovane donna, attraverso i toni smorzati, eppure profondi, del rosso e del verde che utilizza per il tappeto su cui lei si trova”.
Due imponenti nudi distesi, presenti nel percorso espositivo - Disguise e They say that love has a bitter taste... but what does it matter?, entrambi del 2008, rivelano il profondo interesse dell'artista per il Rinascimento Veneziano.
Tra gli sviluppi più significativi e interessanti dell'arte di Ramiro, c’è il suo desiderio di confrontarsi con i temi dei testi biblici. A tu lado quiero estar (Accanto a te desidero stare) è una scena di grande originalità, in chiave contemporanea, dei fedeli ai piedi della Croce. Con un simile realismo, Ramiro ritrae la visione estatica di San Francesco d'Assisi in Signore, fai di noi uno strumento della tua pace.
In mostra si troverà il dipinto di un progetto di Ramiro per la decorazione della cupola di una chiesa della sua città d’origine.
“Questa mostra ci rivela – conclude Spike - i due mondi di Ramiro: la terra in cui è nato e quella in cui si è formato, il Venezuela e l'Italia. Ma sono anche i mondi pittorici della realtà visiva, che il suo pennello rende impeccabilmente come pochi pittori possono fare e che la palpabile realtà dello spirito rende vivi. Qualsiasi sia il tema da lui scelto, Ramiro è un artista che non cessa mai di guardare dentro se stesso e di scrutare la realtà direttamente negli occhi”.
Angel Ramiro Sanchez nasce nel 1974 a Maracaibo (Venezuela); già all’età di sei anni, Ramiro è ammesso alla prestigiosa scuola di musica dei Niños Cantores, dedicata a bambini con grande talento musicale. A quattordici anni comincia il suo apprendistato di cinque anni al seguito del pittore realista Abdon Jose Romero, conosciuto soprattutto per i suoi affreschi in chiese e in edifici di importanza pubblica. Nel 1993, grazie ad una borsa di studio elargita da Mons. Gustavo Ocando Yamarte, fondatore dei Niños Cantores, Ramiro giunge a Firenze, dove comincerà a studiare all’ Accademia di Belle Arti. Dopo quattro anni di studio all’Accademia, consegue il diploma col massimo dei voti e nel frattempo segue anche corsi di disegno e pittura alla Florence Academy of Art, diretta dal pittore Daniel Graves, fino a divertarne l’insegnante responsabile per la sezione di pittura nel 1997. I suoi ritratti e paesaggi si trovano in numerose collezioni in Stati Uniti e in Europa. Attualmente Ramiro vive e lavora a Firenze.