Angela Loveday – À rebours
In un mondo possibile Angela Loveday sarà l’autrice di un testo di filosofia oppure non lo sarà affatto, sarà l’incarnazione femminina di un Jean Floresses Des Esseintes oppure no.
Comunicato stampa
"...Tetràgona al vivere inimitabile, la produzione di Angela Loveday s’incanala precisamente nella vexata quaestio della decadenza, lo stato di cose in cui il linguaggio dell’arte si ritira dal tempo d’appartenenza, imitando - a ritroso! - quel Jean Floresses Des Esseintes che nel celebre roman décadent À rebours (Controcorrente, appunto) di Joris Karl Huysmans si congeda dal mondo in morbosa solitudine, riaffermando se stesso attraverso una ragione autofondantesi che va al contrario rispetto ai valori dominanti, come l’anacoreta di Nietzsche in Così parlò Zarathustra...
In un mondo possibile Angela Loveday sarà l’autrice di un testo di filosofia oppure non lo sarà affatto, sarà l’incarnazione femminina di un Jean Floresses Des Esseintes oppure no. Ma certamente attraverso la sua produzione si rispecchia, rinnovata, quell’attitudine décadent in cui il rifugio interiore, l’accentuazione della dimensione soggettiva vs quella oggettiva, il distacco dal mondo dell’esperienza e la manifestazione dell’irrazionale e del reazionario si interconnettono a denotare quel “guardare indietro” tipico di una temperie culturale che, naturalmente secondo declinazioni distinte ma non distanti, rivive in lei come lo speculum attraverso cui guardare gli abissi dell’interiorità e l’apparenza fantasmatica dell’esteriorità."
(estratto dal testo di Emanuele Beluffi)