Angela Perrini – 10/10 (o quasi)
Una galleria trasformata in una grande illustrazione, nessun distacco tra l’opera e l’osservatore, tutto si mescola e l’osservatore diventa protagonista della sua illustrazione.
Comunicato stampa
Testo critico di : Giuliana Schiavone
Dalla volontà dei galleristi de LeMuse Giovani Gallery, Roberto e Daria, di presentare un giovane talento, dall'arte di Angela Perrini di saper tradurre la fantasia in realtà e dalla capacità del critico d'arte Giuliana Schiavone di entrare nell'intimo della poetica delle sue illustrazioni nasce "10/10 (o quasi)".
Una galleria trasformata in una grande illustrazione, nessun distacco tra l'opera e l'osservatore, tutto si mescola e l'osservatore diventa protagonista della sua illustrazione. Elementi sognanti e colori porteranno lontano la nostra immaginazione permettendoci di vivere una "fantastica" realtà. L'artista metterà a nudo i suoi pensieri "raccontandoci" i restroscena delle sue illustrazioni, in questo modo non ci sarà un dietro le quinte, tutto viene esternato, sarà solo la nostra mente e la nostra memoria, come ci suggerisce Giuliana Schiavone, a fare il resto.
10/10 (o quasi)
Osserva la realtà con i suoi dieci decimi (o quasi), Angela Perrini. Sottopone i suoi elementi al vaglio della fantasia e della memoria, trasponendoli in dimensioni oniriche e surreali, fruga nello scricchiolante baule del tempo che scorre, attivando ingranaggi emotivi assopiti, e proprio lo stupore del ricordo ridestato fa sì che ad apparirci possibili e verosimili siano le situazioni paradossalmente più assurde e ironicamente bizzarre.
Una grande libertà interpretativa porta l’artista a ricreare meravigliose dimensioni della possibilità, ricche di dettagli prelevati dagli ambiti concettuali più svariati, che s’incontrano sul foglio per animare scenari fatti di luci cangianti, tiepide e vibranti, che colpiscono gli oggetti aprendo un varco nell’oscurità dello sfondo, o sono direttamente emanate dagli oggetti. Si tratta di atmosfere nostalgiche e senza tempo ma curiosamente pervase di vivacità e freschezza narrativa, in cui la morbidezza dei toni e del segno grafico, il trattamento della luce e lo studio della sua fonte, oltre alla scelta di inquadrature particolarissime sono gli elementi predominanti. La Perrini combina abilmente acquerello e acrilico alle tecniche digitali, oltre che al collage, e il risultato è di grandissimo valore narrativo oltre che estetico.
Nelle composizioni si nascondono diversi livelli di significato, per la cui lettura occorre osservare non solo attentamente ma nuovamente l’immagine, scoprendo quel particolare che non avevamo individuato in precedenza. E se la nostra vista scarseggia, nessun problema, basta dotarsi di un paio di fantasiose lenti. Tutto è possibile se lo guardiamo con i dieci decimi dell’immaginazione, e anche l’elemento fiabesco e tradizionale sembra talvolta catapultato in una contemporaneità piacevolmente straniante, in cui non è raro imbattersi in personaggi particolarmente a loro agio, si veda Cappuccetto rosso che debutta in chiave rock con tanto di chitarra. E non solo. Potrebbe capitarci di assistere alla dolce attesa di gruppi di lettere sparse e annoiate, non ancora parola, né frase, preludio temporale di ogni storia illustrata che si rispetti. Suoni onomatopeici si celano similmente tra i dettagli delle composizioni o risultano incorniciati in cartelli segnaletici. Un timido pesciolino può essere equipaggiato di maschera da sub accanto al suo occhialuto amico Gino, e una torta, sì, proprio una torta, avete letto bene, possiede la sua genealogia. Pinocchio cade ahimè in tentazione. Pacchetto, uno degli strambi personaggi, attende pure lui l’arrivo di un dottore, e Biancaneve che è al contrario nel posto sbagliato, lascia cadere la celebre mela avvelenata. Dall’altra parte di questo mondo caleidoscopico, l’ingenua Alice prende certamente un tè con i suoi compagni di avventura come se nulla fosse. Quack. E così accade che tutti amino gli occhiali. Che cosa sarebbe successo infatti se gli illustri personaggi qui illustrati avessero portato una montatura tale da garantirgli i dieci decimi essenziali per una corretta visione? Probabilmente Hansel e Gretel non si sarebbero mai persi nel bosco, così come la Sirenetta avrebbe intravisto la strega del mare nascosta nel fondale, e Cappuccetto rosso, con una montatura invidiabile avrebbe sicuramente tenuto alla larga il lupo e scoperto il suo abile travestimento. A vederci bene, portare un paio di occhiali non è poi così male.
Giuliana Schiavone