Angelo Barile – MMXXIII-Visioni Illusioni Allucinazioni
Mostra personale.
Comunicato stampa
Torino - Da segnare in agenda la mostra di Angelo Barile in programma dal 31 Marzo al 28 Aprile presso Spazio 44, la nuova galleria nel centro storico torinese di Angela Calcagni e Claudia Converso. Spazio44 ha da subito rivolto lo sguardo alla ricerca underground ed a proposte artistiche originali e non conformi, ottenendo un immediato e meritato successo. Durante le prossime settimane i suoi spazi metteranno a disposizione del pubblico alcune delle opere più recenti dell’affermato artista torinese.
Il Vernissage, previsto per Venerdì 31 Marzo alle 18:30, vedrà la presenza dell’Artista e del Curatore Edoardo Di Mauro Vice-Direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. La mostra rimarrà liberamente visitabile fino al 28 Aprile dal martedì al sabato, dalle 10:30 alle 19:00.
L’ARTISTA
Angelo Barile nasce a Torino nel maggio 1960. Dopo gli studi tecnici, decide di dedicarsi pienamente all’arte, disegnando fumetti e dipingendo a partire dagli anni Novanta. Nel corso del tempo, con crescente successo ed affinamento sorprendente della tecnica e dell’intensità creativa, Angelo Barile ha incarnato al meglio la ridefinizione del linguaggio della pittura che ha caratterizzato la stagione post-moderna, dimostrando la costante attualità di questa antica disciplina: dai Nuovi-Nuovi, al “Medialismo” degli anni Ottanta e Novanta, per giungere alla predominanza attuale del neo-pop e della street art.
LA MOSTRA
MMXXIII-Visioni, Illusioni, Allucinazioni” presenta una significativa carrellata delle recenti ricerche dell’Artista.
Sarà possibile ammirare gli “Arcangeli”, figure di mitici difensori della fede al confine tra dogma e leggenda, calati nelle vesti di personaggi dell’immaginario attuale e rappresentati come ironici eroi di una epopea contemporanea, passando poi per damigelle aristocratiche stravolte nelle loro anatomie da nuvole che ne velano il volto ed abiti tanto sfarzosi quanto complicati da indossare.
Saranno inoltre presenti opere bidimensionali e tridimensionali della serie definita come “Rabbit il male di vivere”, elaborata dall’artista durante la fase più oscura e critica della pandemia, dove il coniglio assume la veste simbolica dell’angoscia e dell’incertezza, ma anche la possibile chiave di volta per l’uscita da una situazione apparentemente priva di sbocchi.