Angelo Bellobono – Continuità di Confine
La mostra raccoglie circa quindici dipinti recenti dedicati alle montagne, spazio simbolico riletto dall’artista attraverso una visione innovativa, che coinvolge direttamente il suo impegno civile e sociale in costante dialogo con diverse comunità internazionali tra Europa, America e Nord Africa.
Comunicato stampa
L’ARATRO inaugura una mostra personale di Angelo Bellobono (Nettuno-RM- 1964, vive e lavora a Roma), che raccoglie circa quindici dipinti recenti dedicati alle montagne, spazio simbolico riletto dall’artista attraverso una visione innovativa, che coinvolge direttamente il suo impegno civile e sociale in costante dialogo con diverse comunità internazionali tra Europa, America e Nord Africa.
Angelo Bellobono usa spesso l’arte e lo sport come strumenti attraverso cui costruire consapevolezza, responsabilità, connettività sociale e microeconomie sostenibili. La pittura è il mezzo che predilige per sedimentare, raccogliere e formalizzare luoghi, sensazioni e umanità. In questa mostra ha scelto la sua ultima produzione pittorica, opere dove l’aspetto iconico si mescola a sovrapposizioni materiche e a una vibrazione spesso prossima all’astrazione.
I quadri esposti fanno parte di un ciclo dedicato all’Appennino, a una montagna intesa come spazio di continuità e di aggregazione, dove i confini si disfano e cessano di esistere collegando popoli, regioni e culture.
Nella visione dell’artista, infatti, l’Appennino non è soltanto la spina dorsale del Paese e una terrazza naturale che si affaccia a oriente e occidente, ma anche un luogo di cui e da cui raccontare storie, evocando, di queste terre alte, le atmosfere che accompagnano lo sviluppo fisico e culturale dell’Italia.
La tappa molisana, è dunque parte integrante di un lungo progetto, che include tra gli altri, l’obiettivo di creare un’utopica scultura dedicata a un ipotetico monte Appennino, composto dai campioni di terra raccolti dall’artista sulle vette principali di questa lunga catena italiana e presenti spesso anche nella materia pittorica dei suoi quadri.
Bellobono continua così la sua ricerca sui diversi aspetti fisici e antropologici che uniscono l’Italia al Marocco e al Nord-America, in un confronto in cui le arti visive, riscoprono il loro ruolo di strumento di connessione tra popoli e patrimonio di tradizione e conoscenza, e dove la pittura riafferma il proprio potere di significazione e di interpretazione del mondo contemporaneo.
La mostra è curata insieme alle studentesse e agli studenti del Laboratorio di Storia dell’Arte Contemporanea del Corso di Laurea di Lettere e Beni Culturali- Dipartimento SUSeF ed è realizzata in collaborazione con Cantine D’Uva-Larino, Olio Pignatelli-Monteroduni, ONAV Campobasso.
ARATRO- archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
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