Angelo Filomeno / Helidon Gjergji
Doppio appuntamento espositivo che coinvolge due importanti protagonisti della scena artistica mondiale entrambi residenti a New York, Angelo Filomeno e Helidon Gjergji.
Comunicato stampa
ANGELO FILOMENO E HELIDON GJERGJI
DUE MOSTRE PER L’ESTATE DELLA FONDAZIONE PINO PASCALI
Tra Mediterraneo, Africa e Area Adriatica, a cura di Antonio Frugis e Santa Nastro
dal 2 luglio, ore 19
Il 2 luglio alle ore 19 presso la Fondazione Pino Pascali doppio appuntamento espositivo che coinvolge due importanti protagonisti della scena artistica mondiale entrambi residenti a New York. Il primo è Angelo Filomeno. Con il titolo Angelo Filomeno, omaggio a Pino Pascali ‘africano’, la mostra a cura di Antonio Frugis presenta il lavoro di un artista che dipinge usando l’antica tecnica del ‘ricamo’ su preziose sete e tessuti etnici, tematiche riferite al primitivismo e ai riti sciamanici, ai simboli della vita e della morte nelle civiltà del Sud Italia e dell’Africa. Una passione quella per l’Africa che si è tramutata in una collezione di sculture antiche di grande pregio che saranno esposte in corollario alle opere di Filomeno insieme ad opere di Pino Pascali dedicate all’Africa, confermando così l’impegno del Museo nel racconto dell’eredità pascaliana presso gli artisti contemporanei.
Angelo Filomeno è nato a Ostuni nel 1963, vive e lavora a New York, vanta partecipazioni in prestigiose gallerie internazionali. Così ha scritto di lui Paolo Vagheggi:
“Le sue opere sono costruite con straordinari, preziosi e complessi ricami realizzati con macchina da cucire Singer in fili di seta su shantung, con rifiniture manuali, di cui è esperto avendo appreso la tecnica da bambino, al fianco della madre sarta”.
Alla 52.Biennale di Venezia del 2007 curata da Robert Storr, Angelo Filomeno ha conquistato la scena internazionale proponendo immagini di scheletri ricamati con fili d’oro su pannelli di shantung di seta blu notte, inquietanti cavalieri della morte sullo sfondo di metropoli infinite.
La seconda mostra personale è dedicata all’artista albanese, ma residente a New York, Helidon Gjergji, in un progetto a cura di Santa Nastro. Nato a Tirana, vive e lavora a New York. Il suo curriculum vanta la partecipazione a mostre e Biennali in tutto il mondo, dalla 52.edizione della Biennale di Venezia alla ottava edizione di Manifesta a Murcia in Spagna, alla prima Biennale di Tirana; inoltre la 12. Biennale di Architettura di Venezia e mostre in importanti musei internazionali quali il New Museum di New York, il Museo Madre di Napoli, il Chelsea Art Museum, per citarne alcuni.
La mostra, intitolata Screenings, si annuncia come una sorta di diagnosi sui mali della società attuale e riconferma l’interesse della Fondazione Pino Pascali per i temi sociali legati all’area adriatica e balcanica. Tra le tipologie di screenings poposte vi sarà l’installazione ‘e-mages’, che trasforma in una slide show presentation l’album di famiglia confezionato dalla mamma di Giuseppe Stalin, Ketevan Geladze, da cui emerge un inedito ritratto del despota intimo e domestico senza che nulla possa far presagire i tempi bui della sanguinosa dittatura. Ne scopriamo i momenti più felici: abbracci, sorrisi, attimi che si rifrangono e si frammentano, come in una matriosca iperrealista, sullo specchio rotto e implacabile della Storia. In occasione della mostra, inoltre, l’artista realizzerà una struggente installazione site specific intitolata Seta di Damasco, un omaggio ai tanti morti in mare prima di raggiungere le nostre sponde.
Per finire, un video del famoso progetto Facades, ideato nel 2000 dall’allora sindaco di Tirana ed oggi Primo Ministro Edi Rama, che segna la rinascita artistica dell’Albania e che diviene sulla scena mondiale un limpido esempio di come l’Arte possa diventare un simbolo emblematico per lo sviluppo e la qualità della vita di un territorio.
Sulle facciate dei grigi caseggiati di Tirana oltre a Gjergji, che ha scelto di lavorare sulla facciata di un complesso di edilizia popolare, il progetto ha coinvolto artisti quali Tomma Abts, Olafur Eliasson, Liam Gillick, Dominique Gonzalez Foerster, Tala Madani, Anri Sala, Rirkrit Tiravanija.