Angelo Navetta – Studio Aperto
La mostra include diversi lavori recenti, prevalentemente del 2011 e 2012, ed altri di anni precedenti, realizzati con tecniche di vario genere anche miste e, soprattutto, olio, acrilico, smalti, eccetera.
Comunicato stampa
Dal 6 al 16 ottobre 2012 avrà luogo la nuova mostra, con opere innovative e straordinarie, di Angelo Navetta in concomitanza con l’ottava Giornata del Contemporanea organizzata dall’AMACI, Associazione dei Musei di Arte Contemporanea in Italia.
La mostra include diversi lavori recenti, prevalentemente del 2011 e 2012, ed altri di anni precedenti, realizzati con tecniche di vario genere anche miste e, soprattutto, olio, acrilico, smalti, eccetera.
L’iniziativa, anche attraverso lavori di anni precedenti, testimonia la lunga carriera artistica del maestro.
Tra i lavori degli anni precedenti sono da ricordare: Emozione (1988), acrilico su legno realizzato in un periodo molto problematico, creativo ma difficile del pittore anche per il suo repentino rientro dall’India e reinserimento in Italia; Il Totem della fantasia, opera storica, iniziata attorno al 1980, e completata - dopo molteplici interruzioni - nel 1997. Si tratta di una scultura lignea, dipinta ad olio con i simboli tipici e fondamentali del pittore: il cerchio, forme geometriche circolari o tondeggianti, come il mandala ovvero il centro, la perfezione, l’io. Un uomo e il suo destino, una grande mano maschile dipinta ad olio su legno con una apposita base rettangolare, sempre dipinta ad olio, è uno dei motivo ricorrenti nei quadri del pittore, le mani, il cui significato è da verificare e approfondire anche nel libro di Angelo Navetta La prima bambina bionda della vita ( 2002, Cap.I°, Strumenti dello Spirito, pagine 3-15) leggibile e scaricabile dal sito www.angelonavetta.net .
Ricorrente nei lavori di Angelo Navetta è la lettera A che, già nella sua forma elegante, ricorda subito una figura geometrica, il triangolo, bello e complesso, studiato fin dall’antichità da notissimi matematici ed in primis da Pitagora ( 570 – 522 a. C.). La lettera A simboleggia, inoltre, l’inizio di ogni cosa e del mondo pur senza far pensare troppo alla fine, alla conclusione delle cose, della vita e del mondo ( …dalla A alla Z…) come ricorda anche il buddismo: ogni cosa ha un inizio e una fine; la A è ancora la lettera iniziale di parole pronunciate spesso e da quasi tutti: amore, arte , avventura, azione, ardimento e tantissime altre; parimenti è la prima lettera di moltissimi nomi propri di persona, sia femminili sia maschili.
In questi anni di eccessiva cementificazione, di abbattimento irresponsabile di foreste vitali per tutti gli uomini, di costante e inutile sfruttamento di legnami pregiati, di numerosi e dolosi incendi che rendono aride parti crescenti del nostro e di tanti altri paesi, alcuni dipinti sono stati dedicati al tema del mondo vegetale (l’albero blu, l’albero del sogno, cipressi, altri).
In un ambiente spazioso ma congiuntamente raccolto della mostra sono presentati dipinti recenti ( 2011 e 2012) di sicuro interesse generale quali: Introspezione, La A nel Cerchio, Viaggio solitario, Fuga verso la Libertà, La vita in sette cerchi ed altri.
Costituisce un legame ideale tra lavori di anni precedenti (La follia con elogio,1998) ed attuali Il Trittico dell’Avventura e dell’Amore, del 2012, tre grandi tele senza il telaio, che sintetizzano la tematica pittorica del maestro in modo assoluto e completo.
L’attenzione di sempre per i colori e la loro evoluzione nel corso degli anni ( v. Occhi azzurri e sangue blu, 2010, un articolo sul colore blu del maestro Navetta ed opere, ormai storiche ma non esposte nella mostra, quali Con arancione e giallo e Realtà - entrambi del 1981) hanno originato Il giallo nella ricerca di una emozione e Bianco Verticale del 2011, significativi approdi di tali ricerche ed interessi.
La tematica pittorica di Navetta si accorda e risente dall’armonico influsso tra Oriente e Occidente, realtà note personalmente all’artista per aver soggiornato per vari anni anche in paesi asiatici e inoltre per le sue origini culturali. Da ricordare che figure tondeggianti e cerchi si rifanno forse al mandala, il cerchio in sanscrito, ovvero le figure del mondo interiore, come rileva l’orientalista tedesco R. Dahlke. Per altro il punto è, in nuce, il cerchio, la sfera ed ogni altra forma similare. Il punto simboleggia l’unità, la totalità, la perfezione, e perciò un simbolo del divino, in quasi tutte le culture.
Per concludere , la parola al pittore: “Quasi tutte le mie opere non astratte (o informali) sono simboliche; i simboli si concretizzano in immagini, forme, segni ai quali si attribuisce un significato strumentale per quello che si vuole dire, comunicare. Quasi tutta la mia pittura è simbolica e si fa immediatamente cogliere e capire, in genere, attraverso le forme e i colori. Forme e colori che mai imitano fotograficamente la realtà ma la inventano, la creano semmai; talvolta, criticano aspetti deleteri o negativi di questa realtà, di questo mondo che poi, in verità, non sono pochissimi.”
L'intento del discorso del pittore, che sta scrivendo, è quello di parlare alla gente, all'individuo, di farlo vivere “sperabilmente” meglio con l'arte e nell'arte, di fargli sentire meno il peso del fardello di questa esistenza, talvolta per non dire spesso, resa invivibile da metodi, sistemi e procedure esistenziali diffusi nei grandi agglomerati urbani, dagli egoismi individuali e collettivi, dalle guerre, dalle mura che dividono vite, amori e affetti, separano amici, parenti e fratelli, dalla povertà, dalla insignificante e assurda lotta, all’ultimo sangue, fra persone e tra i sessi.
Tutto ciò si trova, pure diversamente descritto ed evidenziato, negli articoli pubblicati sul mio lavoro da Dante Maffia (Il Veltro), Elio Mercuri ( La pittura di Angelo Navetta), Giusi Parisi ( diversi articoli) ed Edith Seifert, Francois Burkardt, Olav Muenzberg con vari scritti e molti altri.
BIOGRAFIA
Nativo della Sicilia (Castellammare del Golfo, TP), vive ed opera a Roma, dove si è trasferito nel 1965. Ha successivamente vissuto ad Abidjan (1969-1971), quindi a Berlino (1979-1986) ed a Bombay [Mumbay] (1986-1988). Da allora, pur viaggiando molto per diverse motivazioni, è rimasto teoricamente sempre a Roma.
Laureatosi in scienze politiche ed economiche, inizialmente ha insegnato lingua e letteratura francese per dedicarsi successivamente al commercio internazionale (studi, ricerche, promotion) dirigendo diversi uffici all’estero dell'ente pubblico competente in materia.
Congiuntamente ha sempre dipinto, sviluppando un suo individuale linguaggio pittorico, non legato a correnti o a scuole codificate, oscillante tra una figurazione simbolica ed un personalissimo informale, a seconda dei periodi e delle situazioni emotive ed esistenziali vissute. Conosce ed utilizza le tecniche più tradizionali e più moderne, ivi incluso fotografia e computer.
Dipingere e anche scrivere sono, fin dall’ adolescenza, i suoi principali interessi; anche per soddisfare tali esigenze ha viaggiato e soggiornato in molti paesi esteri.
In Germania, dove, tra l'altro, è stata ed è tuttora seguita la sua attività pittorica, annovera non pochi amici anche fra noti pittori e collezionisti . Fra le varie mostre effettuate in Germania è da menzionare quella dal titolo "Multipli" presso il Kunstamt di Berlin - Tempelhof nella quale sue opere sono state esposte insieme con quelle di notissimi artisti italiani in una mostra di grande successo, organizzata dalla locale municipalità. Parimenti quella realizzata dalla Agenzia pubblicitaria internazionale F C B nella sua prestigiosa sede berlinese con l’intervento di noti critici e di personalità e intenditori di pittura contemporanea.
Molto riuscita la significativa personale organizzata in una nota galleria di Atene, di fronte al Partendone, insieme con l’Istituto italiano di cultura nel dicembre/gennaio 2001/2002. Negli anni successivi, l’attività è proseguita in varie città italiane ed a Roma ottenendosi non pochi consensi anche sui media.
Cavaliere ufficiale al merito dell'Ordine della Repubblica Italiana, è coniugato con la signora Christa Luise Madel ed ha una figlia, Valentina.