Angelo Vaninetti – I colori della memoria
Mostra personale di Angelo Vaninetti, artista di notevole rilievo e presente, in modo costante, sul palcoscenico della vita artistica italiana e internazionale di tutto il secondo Novecento.
Comunicato stampa
La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese apre, venerdì 18 marzo, presso la Galleria Credito Valtellinese di Sondrio, la mostra “Angelo Vaninetti. I colori della memoria”, artista di notevole rilievo e presente, in modo costante, sul palcoscenico della vita artistica italiana e internazionale di tutto il secondo Novecento.
Definito “il pittore per antonomasia della Valtellina”, Vaninetti ha rappresentato con le sue opere i temi legati alla vita quotidiana della sua terra sviluppando la sua ricerca in solitudine, con profonda coerenza, lontano da ogni corrente, e fedele soltanto alla propria ispirazione. Con la sua pittura, fin dagli anni Cinquanta e in modo assolutamente moderno, ha raccontato e rappresentato una particolare tradizione culturale - quella contadina valtellinese - che stava per scomparire. Nella sua pittura – che nasce da una naturale e quasi istintiva vitalità cromatica - si trova la vita semplice, dura e autentica del mondo contadino e popolare, facendo assurgere a simbolo di una civiltà le architetture rurali, le umili porte delle baite, gli oggetti di uso quotidiano, dagli essenziali candelieri in ferro e legno alle ciotole da tavola.
Con la fedeltà al suo mondo e alla sua terra – che non ha mai abbandonato - ha sviluppato una poetica controcorrente, moderna, lirica e che, nei suoi mille volti, rappresenta un inno alla sua Valtellina.La sua pittura non ha, però, colore locale. La Valtellina è stata per Vaninetti un pretesto necessario per interpretare la realtà. Un pretesto per riannodare memorie e identità smarrite che non hanno soltanto i colori di una valle.
Pittore moderno dalla personalità forte e intransigente rappresenta, con la sua arte, la crisi di identità dell’uomo di oggi, schiavo di un mondo caotico nel quale non esiste più il senso della misura e il valore della verità. La sua pittura – definita da Vaninetti stesso – “un invito all’innocenza” rappresenta il suo modo di vivere, autentico, libero e sincero. Un artista lombardo complesso e maturo mosso da una passione autentica per la sua terra e da una ricerca meticolosa di dettagli significativi che la rappresentino. La sua opera è un costante inno al recupero dei valori del passato contro la devastazione e il disincanto dell'era moderna. Artista figurativo, non ha tuttavia adottato, nella sua arte, “la finzione creativa della mimesi” ma ha sempre interpretato, scelto, ricreato.
La mostra, che si sviluppa nella Galleria Credito Valtellinese e nelle sale del Museo Valtellinese di Storia e Arte, ospita 60 olii su tela e nasce dal desiderio di mostrare al pubblico e alla critica un corpus coerente di dipinti e grafiche che raccontano, attraverso una pittura solida e materica, i colori e l’essenza di una civiltà lontana, o perduta nel tempo, ma presente nella memoria collettiva. Tra le opere presenti si ricordano Case di Spriana in Valmalenco esposta nel 1989 nell’importante personale curata da Raffaele De Grada e allestita al Museo di Milano, e le nature morte con girasoli, immagini-simbolo della sua ricerca estetica.
La maggior parte delle opere in mostra proviene dal Museo di Arte Contemporanea Angelo Vaninetti a Cosio Valtellino, in provincia di Sondrio. Altre opere sono invece state generosamente messe a disposizioni da prestatori privati, insieme a dipinti provenienti dalle collezioni del Credito Valtellinese, della Banca Popolare di Sondrio, della Camera di Commercio di Sondrio e del MVSA Museo Valtellinese di Storia e Arte.
Biografia
Angelo Vaninetti nasce in Valtellina, a Regoledo di Cosio (Sondrio), l'8 febbraio 1924. Dopo gli studi a Brera in Milano, effettua la sua prima mostra nel 1956 a Sondrio a cui seguono numerose personali in Italia, Svizzera e Germania. Partecipa poi a diverse collettive internazionali e nazionali (Biennale di Milano, Mostre contemporanee di arte moderna). Espone in Italia e all'estero (Roma, Firenze, Milano, Salisburgo, Düsseldorf, Monaco di Baviera, Rapperswil, Zurigo), conseguendo premi e riconoscimenti. Sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private in Italia, Germania, Austria e Svizzera. Le tecniche usate dall'artista vanno dall'olio, acquarello, pastello, tempera, all'incisione e litografia. I soggetti tipici dei suoi quadri sono baite, scorci di paesaggi, porte, finestre, girasoli, gerani, fiori di campo e nature morte di oggetti vari tipici della civiltà contadina valtellinese: ciotole, candelieri, lanterne. Muore a Regoledo di Cosio il 22 marzo 1997.
La mostra, curata da Graziano Tognini, è accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese.