Angiola Tremonti – Le Veneri di Erice
Installazione di sculture illuminanti di Angiola Tremonti.
Comunicato stampa
Angiola Tremonti è supportata da testi critici di Gillo Dorfles, Rossana Bossaglia, Luca beatrice, Francesca Bonazzoli, Raffaele De Grada, Elena Di Raddo………….
Angiola Tremonti ad Erice porta le sue donne-albero, le Mabille portatrici di nuova LUCE.
Un breve racconto scritto da Angiola Tremonti dedicato alle donne, a Venere, ad Erice, città che ama profondamente.
…. Le Veneri di Erice hanno chiesto al sole, alla pietra, al vento, alla pioggia ed alla nebbia di trasformarsi in una forza nuova. La luce.
Tutte le stelle del cielo hanno raccolto nel vento, nel sole, nella pioggia e nella nebbia forme e magia.
Per Natale hanno posato in questo luogo le Mabille.
Chi sono le Mabille?
Figlie delle stelle. Sorelle di Venere.
Sono essenze soavemente amorfe, gentili, in germoglio o forse donne come tante, intensamente protese verso l’alto, tra il richiamo e l’offerta sempre in attesa di un incontro.
O forse Mabilla è sasso, è muschio, è spuma, è vento o onda, o nuvola o ricordo.
Donna magica e reale, dolce ed antica, donna che si identifica e si immerge nella matrice comune dell’essere.
Donna che esce dall’ombra e dalla leggenda per affrontare con coraggio i sacrifici, le gioie, la disperazione, una maternità e una maternità negata, la vita e la morte, la malattia, il lavoro e il forte soffio del vento da terra a mare, da mare a terra. Perpetuo.
Una luce che vuole scaldare l’anima e il cuore, forse anche la gelida pietra che risplende ora di rosa e poi di verde, di giallo e arancio ancora………risplendi. Ora. Ancora. (Angiola Tremonti)