Ann Veronica Janssens
Ann Veronica Janssens torna a Napoli negli spazi della galleria Alfonso Artiaco con la sua quarta personale (le precedenti nel 2007, 2010, 2012). La mostra includerà nuovi lavori realizzati in vetro, glitter e metallo.
Comunicato stampa
Ann Veronica Janssens torna a Napoli negli spazi della galleria Alfonso Artiaco con la sua quarta personale (le precedenti nel 2007, 2010, 2012). La mostra includerà nuovi lavori realizzati in vetro, glitter e metallo.
Il lavoro della Janssens si basa su proiezioni della luce, sul progressivo sviluppo delle immagini mentali e sulla rivelazione differita dell’assenza delle forme tramite processi chimici e/o tecnologici.
Nella loro perfetta realizzazione, i suoi lavori hanno una funzione immersiva che isolano lo spettatore, togliendolo dalla sua consueta condizione di sensibilità.
Il vetro è uno dei materiali prescelti dall’artista come le nuove sculture verticali presenti in mostra. I ‘pannelli’ in vetro lavorato riflettono la luce creando un’interruzione del nostro spazio fisico e mentale, un disturbo dell’informazione visiva.
L’esperienza dell’arte di Ann Veronica Janssens sovrasta, così, i nostri sensi. L’aggirarsi tra i suoi lavori crea una maggiore consapevolezza di questi sensi che sembrano esserci mai appartenuti.
Gli ‘esperimenti’, basati su conoscenze scientifiche, che l’artista sviluppa sulle diverse superfici e l’utilizzo dei multipli significati della parola ‘riflesso’, sono un’inversione cognitiva. Il suo interesse è per l’effetto generato dal fenomeno e non per il suo funzionamento. La sensazione come forma alternativa di intelligenza.
Il minimalismo di Ann Veronica Janssens è radicale nel senso della semplificazione più che della sottrazione. Le opere basate su mucchi di glitter colorato, lanciati sul pavimento, offrono la possibilità di una esperienza nuda, spirituale più che discorsiva, senza l’accompagnamento di parole o materiali superflui.
Il tubo metallico che fora la parete divisoria è uno degli ultimi lavori dell’artista che crea una connessione con la pratica materialistica dei suoi primi interventi, come le estensioni di architetture esistenti degli ultimi anni ’80 (Villa Gillet a Lione). La scultura risulta a noi aliena, quasi arenata nello spazio artistico per incidente. Il visitatore è così mantenuto in una periferica posizione che percepisce quella realtà fugace solo per le sue radiazioni.
Lasciando la mostra, la strana impressione che abbiamo non è quella di osservare un fenomeno ma di essere osservato da esso, di essere la cosa che si sente piuttosto che la persona che fa la sensazione.
Ann Veronica Janssens è nata nel 1956 a Folkstone, Inghilterra. Ha studiato all'École de la Cambrea a Bruxelles. Vive e lavora a Bruxelles.
Selezione di mostre personali: Ann Veronica Janssens, Nasher Sculpture Center, Dallas (fino al 17 aprile, 2016), Ann Veronica Janssens: yellowbluepink, Wellcome Collection, Londra (2015-2016), ‘A’, S.M.A.K., Gent (2015), Philaetchouri, with Michel François, Foundation d’Enterprise Hermès, B Bruxelles (2015), Museo Capella San Severo, con Nord Project / Laurent Jacob, Napoli (2014); Ann Veronica Janssens: Septembre, FRAC Corse, Corte (2013); Ulysses - Ellipse, Eglise Sainte-Honorat des Alyscamps, Arles (2013); Ann Veronica Janssens, Chapelle St. Vincent de Grignan, Grignan (2013); Ann Veronica Janssens, Kunsthalle Münster, Münster (2010); Serendipity, WIELS, Bruxelles (2009). Selezione di mostre collettive: Manifesta 10, State Hermitage Museum, St. Petersburg (2014); Des choses en moins, des choses en plus, Palais de Tokyo, Parigi (2014); Before The Horizon, Fundacio Juan Miro, Barcellona (2013); Museum to Scale 1/7, Fine Arts Museum, Bruxelles(2013), e successivamente a: Kunsthalle Rotterdam, Rotterdam e Baker Museum, Naples, USA (entrambe nel 2014); Lumineux! Dynamique! Espace et vision dans l’art de nos jours à 1913, Grand Palais, Parigi (2013) e The Light Show, Hayward Gallery, Londra (2012) Auckland Art Gallery, Auckland (2014), e successivamente a: Museum of Contemporary Art Australia, Sydney (2015), Sharjah Art Foundation CorpArtes, Santiago, Cile (2016)
(citazioni da Physical realisations of the unthinkable. di Guillaume Désanges)