Informazioni Evento

Luogo
RENATA FABBRI ARTE CONTEMPORANEA
Via Antonio Stoppani 15/c, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
12/11/2019

ore 18.30

Artisti
Anna-Bella Papp, Alina Vergnano
Curatori
Maria Chiara Valacchi
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Secondo quanto enunciato dallo stoicismo, la realtà è un ente formato dalla sommatoria di due componenti: superficie e profondità.

Comunicato stampa

Secondo quanto enunciato dallo stoicismo, la realtà è un ente formato dalla sommatoria di due componenti: superficie e profondità. Alla superficie era attribuita “la realtà incorporea, quella degli eventi, degli espressi e del possibile divenire”, la rivelazione di qualcosa di tangibile. Nelle profondità, invece, si ritrovavano gli stati dell’essere, “dell’unione dei corpi, uniti in un grande fuoco, stanti in un solo presente”. Nella relazione tra queste due entità e nel crine del pregiudizio che valorizza infondatamente le tematiche della profondità a scapito delle altre – come analizzato dal filosofo francese Gilles Deleuze – si sviluppano le ragioni teoriche e poetiche che congiungono il lavoro delle artiste Anna-Bella Papp e Alina Vergnano; una sottigliezza duale tramite la quale, in maniera differente ma complementare, fendono la materia dando vita ad una conversazione di superfici e segni.

Anna-Bella Papp (Chisineu-Cris, Romania, 1988 – vive e lavora a Bruxelles, Belgio), utilizza piccole lastre di argilla cruda sulle quali l’essenzialità del gesto impresso, sovente, induce l’attenzione sulla purezza della superficie materica stessa; volti, corpi, paesaggi e dettagli architettonici in bassorilievo si alternano ad aniconici segni geometrici come curve, scanalature e salti di quota di Scarpiana memoria, creando un inventario linguistico dal gusto minimalista e senza tempo. Piccole azioni costruttive di addizione, disgiunzione e sottrazione, unite ad accorgimenti chiaroscurali, segnano le formelle monocromatiche e restituiscono l’opera come un oggetto aperto, dove imprimere velocemente la fragilità di un pensiero.