Anna Bochkova / Andrea Luzi – Unexplored Realms

Galleria 10 & zero uno di Venezia è lieta di annunciare la mostra bipersonale Unexplored Realms con opere di Anna Bochkova e Andrea Luzi, accompagnata da un testo critico di Domenico de Chirico.
Comunicato stampa
Galleria 10 & zero uno di Venezia è lieta di annunciare la mostra bipersonale Unexplored Realms
con opere di Anna Bochkova e Andrea Luzi, accompagnata da un testo critico di Domenico de
Chirico.
La mostra apre al pubblico il 21 marzo, dalle 17, in occasione del Venice Gallery Weeekend promosso
dall’associazione Venice Galleries View di cui 10 & zero uno fa parte.
Unexplored Realms invita lo spettatore a intraprendere un viaggio multisensoriale attraverso
territori sconosciuti, dove il tempo degli eventi è diverso dal nostro, come osservava Eugenio
Montale, in uno stato liminale in cui la realtà si fonde euritmicamente con l’immaginazione, e
l’ignoto si svela gradualmente sotto forme inaspettate. Ogni opera in mostra esplora dimensioni
incontaminate, stimolando la curiosità e il desiderio di scoprire nuovi punti di riferimento. In un
dialogo continuo tra il visibile e l’invisibile, l’empirico e l’oblioso, la lontananza e la prossimità, tra
gesti talvolta riservati e talaltra disinvolti, e tra l’alternanza di colori pastello e tonalità aurorali, i due
artisti ci conducono oltre i confini della nostra percezione, invitandoci a riflettere su ciò che resta
sotterraneo, ma non per questo meno importante e, al contempo, altrettanto autentico. Unexplored
Realms ci spinge a riconsiderare, dalle radici, la nostra comprensione del mondo, proponendo una
visione che va oltre le tacite e accidiose convenzioni, catapultandoci in un territorio sconfinato dove
il potenziale dell’esplorazione si libera da ogni tipo di contrazione e il fremito della scoperta si fa via
via sempre più incalzante. L’intento principale di questo capitolo espositivo è indagare quel mistero
che, ab illo tempore, avvolge la nostra percezione della realtà, oscurando l’idea che possano esistere
mondi o dimensioni parallele, ma che, tuttavia, persistono e si manifestano oltre la nostra repentina
capacità di comprensione. Per di più, questo concetto si intreccia con la visione di Maurice Merleau-
Ponty, che, nella sua riflessione sulla percezione, ci ricorda che la nostra conoscenza del mondo
è sempre parziale e mediata dal corpo. Per Merleau-Ponty, la presa di coscienza è un processo
corporeo e in continua evoluzione, poiché ciò che esploriamo è sovente limitato dalla nostra capacità
sensoriale. Anche nel contesto di Unexplored Realms, la ricognizione è inevitabilmente vincolata
dai confini del nostro corpo e dei nostri sensi, lasciando comunque spazio a un “reame invisibile”
che non possiamo mai veramente conoscere o dominare. In questo modo, la mostra ci invita a
confrontarci con l’impossibilità di comprendere appieno ciò che sfugge alla nostra percezione,
pur sottolineando il desiderio di volerci avvicinare sempre di più a quell’ignoto. Parallelamente,
il concetto di “essere” di Martin Heidegger, come descritto in Essere e Tempo, riflette un aspetto
dell’“ignoto” che ci circonda e ci definisce. Heidegger ci invita a vedere l’essere non come un
concetto immoto, ma come un mistero inintelligibile. In questo senso, Unexplored Realms può essere
interpretata come un richiamo a questo “essere” sfuggente, che ci spinge a riflettere costantemente
su di esso. E così, secondo tali precetti, la mostra in questione mette in dialogo due voci artistiche
[email protected]
+39 329 4089647 www.10zerouno.com
Castello 1830, via Garibaldi,
30122, Veneziadistinte ma complementari: quella di Andrea Luzi e di Anna Bochkova. Entrambi esplorano mondi
invisibili e misteriosi, territori ancora sconosciuti alla percezione umana, ma ugualmente carichi
di significato, all’interno di un processo laborioso che plasma il delicatissimo flusso di coscienza.
Mentre Luzi si addentra nelle conturbanti dimensioni capillari, tanto concettuali quanto visive, della
luce e dello spazio, Bochkova, con il suo approccio più emotivo e sensoriale, evoca atmosfere oniriche
che trascendono la realtà tangibile. In questo contesto, ogni opera, un portale verso un mondo oltre il
visibile, offre una riflessione profonda sull’inavvertibile e sull’ignoto, facendo emergere le potenzialità
di questi regni vergini, non ancora solcati.
Andrea Luzi, attraverso la sua ricerca sulla luce e sullo spazio, esplora l’interazione tra realtà fisica
e percezione sensoriale. Le sue opere astrali, caratterizzate da una riflessività meditativa, inducono
lo spettatore a confrontarsi con il potere trasformativo della luce e delle sue innumerevoli sfumature,
creando atmosfere che attenuano la linea di demarcazione tra il concreto e l’astratto. La sua arte
suggerisce l’idea di un mondo che non si lascia mai completamente afferrare, dove la percezione è
sempre in divenire e in continua evoluzione. Nello specifico, la sua ricerca esplora l’interconnessione
tra i quattro elementi primordiali — terra, aria, acqua e fuoco — e l’etere, creando un legame
simbolico che unisce il materiale e l’immateriale, il fisico e il trascendentale. Ogni elemento, da
sempre considerato un principio fondamentale della natura e del cosmo, è presentato come parte di
un tutto dinamico in continuo cambiamento. L’etere, in questo contesto, funge da spazio invisibile che
connette gli elementi, agendo come condotto di energia e simbolo del sublime, mantenendo coesi i
vari principi. La rappresentazione degli elementi non è statica, ma si manifesta in una danza continua
dove i confini tra di essi si dissolvono. Lo spettatore è invitato a esplorare un universo simbolico in cui
ogni elemento, con il suo potere distruttivo e trasformativo, lascia tracce sugli altri, generando una
tensione tra armonia e caos, creazione e dissoluzione. Focalizzandosi in particolare sulla liricità dei
quattro elementi, il cuore di questa nuova serie di lavori spazia dai simboli delle antiche civiltà, come
quelle azteca ed egizia, all’iconografia contemporanea delle subculture degli anni ‘90, passando per i
graffiti e la musica hardcore punk/elettronica. Da questa fusione nasce una composizione esotica, un
tributo all’immersione naturale e un intreccio tra realtà e rappresentazione onirica.
Anna Bochkova, invece, con il suo linguaggio immaginifico e la sua poetica viscerale, ci
trasporta in un universo di emozioni intime e profonde. Le sue opere, ricche di simbolismo,
esplorano il confine tra la realtà interiore e quella esteriore, tra il sogno e la veglia. Il suo approccio
figurativo, talvolta surreale, spinge lo spettatore ad interrogarsi sulle forze invisibili che plasmano la
nostra esistenza, invitandoci a esplorare dimensioni sconosciute della mente e dell’anima. L’artista
esplora temi legati all’utopia, al futuro, alla cura e alla società, osservati attraverso la lente di
narrazioni personali, spesso intrecciate con vicende di diaspora. Le sue opere, che comprendono
scultura, disegno e installazioni, invitano alla riflessione critica e aprono al dialogo, stimolando
l’immaginazione di realtà alternative. Utilizzando materiali come carta pesta, ceramica, tessuti,
metallo e carta, crea spazi concettuali in cui esseri umani e non umani interagiscono, prendendosi
cura l’uno dell’altro, all’interno di mondi fittizi e, in egual misura, avveniristici. La sua pratica si
alimenta di ricerche teoriche, spesso ispirate dai filosofi e dalle personalità di spicco dell’Europa
dell’Est e dell’ex Unione Sovietica, esplorando temi legati al futuro, all’uguaglianza assoluta e a forme
alternative di comunicazione. Rivisitando questi concetti in un contesto contemporaneo, l’artista,
attraverso la prospettiva di una mitologia personale intimista, crea spazi contemplativi che ampliano
l’immaginazione collettiva riguardo a possibili mondi futuri, auspicabilmente migliori.
Pertanto, il dialogo tra Andrea Luzi e Anna Bochkova dà vita a un agglomerato di elementi
che, tacitamente, si intrecciano tra mondi che si sfiorano senza sovrapporsi, tra realtà tangibili
e visioni irreali, luce e ombra, caos e ordine, resilienza e soavità, al di là della loro apparenza.
Unexplored Realms è un viaggio nell’ignoto, un’esplorazione del potenziale nascosto dietro
ogni superficie, spazio ed emozione. È un invito a guardare oltre ciò che è familiare, ad abbracciare
l’incertezza e a scoprire nuovi regni, sia nel cuore di noi che oltre.
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Castello 1830, via Garibaldi,
30122, VeneziaBIO
Anna Bochkova (*1995, Rostov-on-Don) è un’artista visiva con sede ad Amburgo, ha conseguito un master in
scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna e un master presso l’Università di Belle Arti di Amburgo. La
sua pratica esplora ambienti mitologici attraverso installazioni scultoree, dove le sue opere diventano personaggi
che provocano una riflessione critica e un dialogo aperto. Utilizzando mezzi come la cartapesta, la ceramica,
i tessuti e il disegno, approfondisce i temi dell’utopia, della cura, della migrazione e della teoria femminista,
spesso visti attraverso la lente della mitologia personale e del suo background migratorio. Attraverso le sue
ceramiche figurative e i suoi mondi speculativi, Bochkova invita il pubblico a reimmaginare le narrazioni,
esplorando gesti di cura e futuri alternativi ispirati ai quadri teorici dell’Europa orientale e sovietica. Il suo lavoro
è stato esposto in mostre internazionali, tra cui Belvedere 21 Museum di Vienna, Eigen+Art Lab, Kunstverein
Harburger Bahnhof, Kunsthaus Hamburg, Galleria Mimmo Scognamiglio, Tomas Umrian Contemporary, Spazio
Serra di Milano, Forum Austriaco di Cultura Roma, Contemporary Cluster Rome e molti altri.
Andrea Luzi (*1997, Ancona) vive e lavora tra Vienna a Milano. Nel 2020 si laurea in decorazione presso
l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 2019 fonda Hardchitepture insieme a Lorenzo Conforti e Vittorio
Zeppillo, collettivo di writing installativo. La natura della sua produzione pittorica è caratterizzata da una costante
inaferrabilità e da un binomio ricorrente non solo compositivo, ma anche iconografico, tra cultura alta e cultura
bassa: in questo senso, elementi riconducibili ad una dimensione oscura e folkloristica vivono una possibile
e controversa sacralità. Nel 2025 vince il premio Isorropia per Prisma Art Prize “Conflict Feelings”, a cura di
Domenico De Chirico, Contemporary Cluster, Roma. Tra le mostre personali di Andrea Luzi troviamo “L’odore
dei fulmini”,2024, con un testo di Federico Montagna, Germi (Milano), “Colando dalle stelle oscure”, 2024, con
un testo di Carlo Sala, Galleria 10 & Zero Uno (Venezia). Tra le altre mostre collettive selezionate: “Chiamata alle
arti”, 2024, Istituto della cultura italiana (New York, USA), curata da Giulia Abate, Paranoid Parchetty (Bologna),
2024, curata da Arianna Tremolanti, Sofart (Matteo Novarese), Salon Palermo (Palermo), 2023, curata da Antonio
Grulli e Francesco De Grandi, Rizzuto Gallery; Premio Francesco Fabbri (Pieve di Soligo (TV), 2023, a cura di
Carlo Sala, Villa Brandolini; Nel dicembre 2023 esce il primo Ep “La grandezza del nulla” di Gioia Nera, progetto
Digital Hardcore composto da Luzi e Frankie Wah.